Accompagnato dalla colonna sonora curata da Nicola Piovani, Gli anni più belli, omaggio di Gabriele Muccino a C’eravano tanto amati di Ettore Scola (1974), racconta 40 anni di vita dei suoi quattro protagonisti, Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, mettendo sullo sfondo gli eventi storici che hanno cambiato il mondo e l’Italia: la caduta del muro di Berlino, la rivoluzione di mani pulite e la fine della prima Repubblica, l’attacco alle torri gemelle.
Gran parte del film è stato girato a Roma. Paolo e Gemma si incontrano da ragazzini e si innamorano: lei vive in piazzetta Monte de’ Cenci, ma è costretta a trasferirsi a Napoli, a crescere velocemente e inizia a praticare cattive compagnie: in salita Pontecorvo si trova la chiesa del Complesso di San Francesco delle Cappuccinelle dove riceve apprezzamenti da alcuni coetanei; in salita Tarsia, alcuni ragazzi le insegnano il napoletano.
Gemma (Micaela Ramazzotti) e Paolo (Kim Rossi Stuart) si incontrano dopo anni via dei Pettinari. La ragazza si rende conto di non averlo mai dimenticato e scappa da Napoli e dal suo fidanzato Nunzio (Gennaro Apicella) per tornare a Roma: quando in piazza di Porta Maggiore alcuni ragazzi in vespa le fanno dei complimenti, Gemma stavolta risponde prontamente. Si ritrova con Paolo in piazza della Repubblica proprio davanti alla fontana delle Naiadi.
Paolo è un docente precario: la scena in cui Giulio (Pierfrancesco Favino) e Gemma devono comunicargli il loro tradimento, è girata in largo Angelicum, davanti alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, che nella finzione è una scuola. Nel Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, il Teatro dell’Opera di Roma nel film, Paolo assiste a uno spettacolo con Leonardo, il figlio di Gemma.
Giulio ha intrapreso la carriera di avvocato e dopo anni trascorsi a difendere chi non può permetterselo, accetta di lavorare in uno studio legale importante, cambiando per sempre la sua vita e mettendo da parte i suoi ideali. Lo studio si trova in Palazzo Besso in largo delle Stimmate, a pochi passi da largo Argentina.
Riccardo (Claudio Santamaria) coltiva il sogno di fare l’attore: sul set di Roma antica, a Cinecittà, incontra Anna (Emma Marrone), la donna che sposerà presso la Chiesa paleocristiana di Sant’Eusebio a Ronciglione (VT) promettendo di non lasciarla mai. Quando il “Movimento del Cambiamento” interviene a dare una scossa al sistema politico che caratterizza l’Italia dei primi anni Duemila, decide di fare la sua parte e tiene un comizio in piazza Sant’Eurosia. Più avanti si ritroverà a meditare seduto sulla scalinata di via Giovanni da Montecorvino nel quartiere Garbatella a poche centinaia di metri dalla piazza del comizio. Non molto distante si trova anche via delle Sette Chiese, utilizzata in una scena ambientata a Napoli in cui Nunzio, accompagnato da Gemma, traffica in droga.
La vita allontanerà e riavvicinerà più volte i quattro protagonisti. Una notte Riccardo e Paolo incontrano Gemma in via di Sant’Angelo in Pescheria, non distante da piazza Mattei, e camminando per i vicoletti del centro storico di Roma sbucano davanti ad una fontana di Trevi deserta, dove decidono di “ripetere” una scena iconica del cinema italiano: il bagno nella fontana che, nella Dolce vita (1960), vedeva protagonisti Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, già omaggiata da Scola nel suo C’eravano tanto amati.
Riccardo e Giulio si rivedono dopo anni alla stazione Termini e si salutano in via Marsala e promettono di rivedersi, ormai troppo distanti per crederci davvero. Passano anni, infatti, prima che Riccardo, Giulio e Paolo riescano a ritrovarsi e a passare insieme una serata spensierata, che inizia in un ristorante in piazza San Giovanni in Laterano, prosegue in piazza delle Cinque Scole, dove i tre uomini passano accanto alla fontana del Pianto, e termina poco distante, a casa di Paolo, in via di Santa Maria de' Calderari, ai confini del ghetto di Roma.
Sul finale torna Ponte Sisto, lo stesso che attraversava in direzione piazza Trilussa un giovane Giulio ancora idealista assieme a Margherita (Nicoletta Romanoff) poco prima di decidere di sposarla con un sontuoso ricevimento a villa Polissena in via Mafalda di Savoia. Questa volta a percorrerlo come una coppia, quasi a chiudere un cerchio, sono i figli di Giulio e Gemma.
Accompagnato dalla colonna sonora curata da Nicola Piovani, Gli anni più belli, omaggio di Gabriele Muccino a C’eravano tanto amati di Ettore Scola (1974), racconta 40 anni di vita dei suoi quattro protagonisti, Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, mettendo sullo sfondo gli eventi storici che hanno cambiato il mondo e l’Italia: la caduta del muro di Berlino, la rivoluzione di mani pulite e la fine della prima Repubblica, l’attacco alle torri gemelle.
Gran parte del film è stato girato a Roma. Paolo e Gemma si incontrano da ragazzini e si innamorano: lei vive in piazzetta Monte de’ Cenci, ma è costretta a trasferirsi a Napoli, a crescere velocemente e inizia a praticare cattive compagnie: in salita Pontecorvo si trova la chiesa del Complesso di San Francesco delle Cappuccinelle dove riceve apprezzamenti da alcuni coetanei; in salita Tarsia, alcuni ragazzi le insegnano il napoletano.
Gemma (Micaela Ramazzotti) e Paolo (Kim Rossi Stuart) si incontrano dopo anni via dei Pettinari. La ragazza si rende conto di non averlo mai dimenticato e scappa da Napoli e dal suo fidanzato Nunzio (Gennaro Apicella) per tornare a Roma: quando in piazza di Porta Maggiore alcuni ragazzi in vespa le fanno dei complimenti, Gemma stavolta risponde prontamente. Si ritrova con Paolo in piazza della Repubblica proprio davanti alla fontana delle Naiadi.
Paolo è un docente precario: la scena in cui Giulio (Pierfrancesco Favino) e Gemma devono comunicargli il loro tradimento, è girata in largo Angelicum, davanti alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, che nella finzione è una scuola. Nel Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, il Teatro dell’Opera di Roma nel film, Paolo assiste a uno spettacolo con Leonardo, il figlio di Gemma.
Giulio ha intrapreso la carriera di avvocato e dopo anni trascorsi a difendere chi non può permetterselo, accetta di lavorare in uno studio legale importante, cambiando per sempre la sua vita e mettendo da parte i suoi ideali. Lo studio si trova in Palazzo Besso in largo delle Stimmate, a pochi passi da largo Argentina.
Riccardo (Claudio Santamaria) coltiva il sogno di fare l’attore: sul set di Roma antica, a Cinecittà, incontra Anna (Emma Marrone), la donna che sposerà presso la Chiesa paleocristiana di Sant’Eusebio a Ronciglione (VT) promettendo di non lasciarla mai. Quando il “Movimento del Cambiamento” interviene a dare una scossa al sistema politico che caratterizza l’Italia dei primi anni Duemila, decide di fare la sua parte e tiene un comizio in piazza Sant’Eurosia. Più avanti si ritroverà a meditare seduto sulla scalinata di via Giovanni da Montecorvino nel quartiere Garbatella a poche centinaia di metri dalla piazza del comizio. Non molto distante si trova anche via delle Sette Chiese, utilizzata in una scena ambientata a Napoli in cui Nunzio, accompagnato da Gemma, traffica in droga.
La vita allontanerà e riavvicinerà più volte i quattro protagonisti. Una notte Riccardo e Paolo incontrano Gemma in via di Sant’Angelo in Pescheria, non distante da piazza Mattei, e camminando per i vicoletti del centro storico di Roma sbucano davanti ad una fontana di Trevi deserta, dove decidono di “ripetere” una scena iconica del cinema italiano: il bagno nella fontana che, nella Dolce vita (1960), vedeva protagonisti Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, già omaggiata da Scola nel suo C’eravano tanto amati.
Riccardo e Giulio si rivedono dopo anni alla stazione Termini e si salutano in via Marsala e promettono di rivedersi, ormai troppo distanti per crederci davvero. Passano anni, infatti, prima che Riccardo, Giulio e Paolo riescano a ritrovarsi e a passare insieme una serata spensierata, che inizia in un ristorante in piazza San Giovanni in Laterano, prosegue in piazza delle Cinque Scole, dove i tre uomini passano accanto alla fontana del Pianto, e termina poco distante, a casa di Paolo, in via di Santa Maria de' Calderari, ai confini del ghetto di Roma.
Sul finale torna Ponte Sisto, lo stesso che attraversava in direzione piazza Trilussa un giovane Giulio ancora idealista assieme a Margherita (Nicoletta Romanoff) poco prima di decidere di sposarla con un sontuoso ricevimento a villa Polissena in via Mafalda di Savoia. Questa volta a percorrerlo come una coppia, quasi a chiudere un cerchio, sono i figli di Giulio e Gemma.
La vita di quattro amici Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani.