Maria ha più di 40 anni ed una vita indipendente. Si dedica alla lettura, ai suoi allievi della scuola serale e al cinema pomeridiano. È in questa occasione che conosce l’uomo che le darà sua figlia, quella bambina che nata prematura, le insegna l’attesa, la condivisione delle proprie paure.
È Napoli a fare da sfondo: quella della sua casa nel centro storico, in Salita Pontecorvo, perennemente invasa dalle formiche, dalla cui terrazza si vede (magia del cinema) la cupola del Duomo. Sono tante le location in cui si muove la protagonista, dall’ospedale, i cui esterni sono quelli del Complesso degli Incurabili, parte del Museo delle arti sanitarie di Napoli, alle varie aule in cui è costretta a spostarsi con la classe che accompagna agli esami di licenza media (tra queste, degna di nota è la Sala dei busti a Castel Capuano). Ma ci sono anche Piazza del Plebiscito, la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, sui cui gradini Maria prova ad aggiornare Pietro sulle condizioni della neonata, e il Museo di Capodimonte, che Maria visita con un allievo, soffermandosi, nelle sale dedicate alle installazioni contemporanee, sul Grande Cretto Nero di di Alberto Burri.
Maria ha più di 40 anni ed una vita indipendente. Si dedica alla lettura, ai suoi allievi della scuola serale e al cinema pomeridiano. È in questa occasione che conosce l’uomo che le darà sua figlia, quella bambina che nata prematura, le insegna l’attesa, la condivisione delle proprie paure.
È Napoli a fare da sfondo: quella della sua casa nel centro storico, in Salita Pontecorvo, perennemente invasa dalle formiche, dalla cui terrazza si vede (magia del cinema) la cupola del Duomo. Sono tante le location in cui si muove la protagonista, dall’ospedale, i cui esterni sono quelli del Complesso degli Incurabili, parte del Museo delle arti sanitarie di Napoli, alle varie aule in cui è costretta a spostarsi con la classe che accompagna agli esami di licenza media (tra queste, degna di nota è la Sala dei busti a Castel Capuano). Ma ci sono anche Piazza del Plebiscito, la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, sui cui gradini Maria prova ad aggiornare Pietro sulle condizioni della neonata, e il Museo di Capodimonte, che Maria visita con un allievo, soffermandosi, nelle sale dedicate alle installazioni contemporanee, sul Grande Cretto Nero di di Alberto Burri.
Maria aspetta una bambina, non è più incinta ma aspetta lo stesso. Aspetta che sua figlia nasca, o muoia. I tre mesi che deve affrontare, sola, nell’attesa che sua figlia Irene esca dall’incubatrice, la colgono impreparata.