“Ryse: Son of Rome non è una ricostruzione storiograficamente accurata dell’ambientazione romana imperiale né pretende di esserlo […] Marius Titus (o forse Titus Marius, data l’assenza di una “gens Tita” nelle famiglie dell’Antica Roma) è un centurione romano che, in seguito alla morte dei familiari durante un’invasione barbarica (all’epoca non ancora avvenute), viene inviato in Britannia con la XIV Legione dall’amico comandante Vitellio, con la promessa di potersi vendicare dei suoi cari contro i barbari Iceni, guidati da Re Osvaldo (che, in realtà, regnò nel 634d.C.) e da sua figlia Boadicea. La guerra con i barbari e la realizzazione di un complotto romano per provocare la precedente invasione celtica costituiscono il fulcro della storia di vendetta con protagonista Marius: le vicende lo riportano a Roma, durante una nuova invasione (il primo Sacco di Roma non avverrà prima del 410 d.C.), questa volta per colpire l’imperatore Nerone” (Everyeye.it).
Durante l’esplorazione, tuttavia, si ha davvero l’impressione di passeggiare per una città imperiale verosimile (il marmo si alterna al legno; sui muri si possono scorgere immagini dipinte). Dal punto di vista della ricostruzione storica, l’affidabilità di Ryse è paragonabile a quella di altri prodotti di intrattenimento come le serie televisive Roma e Spartacus. Nella ricostruzione degli ambienti, soprattutto nel design degli interni, linee nette si affiancano a statue ed elementi più classicheggianti. Il colpo d’occhio sulla città, arricchito dalla presenza del Colosseo, è di notevole impatto estetico.
“Ryse: Son of Rome non è una ricostruzione storiograficamente accurata dell’ambientazione romana imperiale né pretende di esserlo […] Marius Titus (o forse Titus Marius, data l’assenza di una “gens Tita” nelle famiglie dell’Antica Roma) è un centurione romano che, in seguito alla morte dei familiari durante un’invasione barbarica (all’epoca non ancora avvenute), viene inviato in Britannia con la XIV Legione dall’amico comandante Vitellio, con la promessa di potersi vendicare dei suoi cari contro i barbari Iceni, guidati da Re Osvaldo (che, in realtà, regnò nel 634d.C.) e da sua figlia Boadicea. La guerra con i barbari e la realizzazione di un complotto romano per provocare la precedente invasione celtica costituiscono il fulcro della storia di vendetta con protagonista Marius: le vicende lo riportano a Roma, durante una nuova invasione (il primo Sacco di Roma non avverrà prima del 410 d.C.), questa volta per colpire l’imperatore Nerone” (Everyeye.it).
Durante l’esplorazione, tuttavia, si ha davvero l’impressione di passeggiare per una città imperiale verosimile (il marmo si alterna al legno; sui muri si possono scorgere immagini dipinte). Dal punto di vista della ricostruzione storica, l’affidabilità di Ryse è paragonabile a quella di altri prodotti di intrattenimento come le serie televisive Roma e Spartacus. Nella ricostruzione degli ambienti, soprattutto nel design degli interni, linee nette si affiancano a statue ed elementi più classicheggianti. Il colpo d’occhio sulla città, arricchito dalla presenza del Colosseo, è di notevole impatto estetico.
Azione / Avventura
In Ryse: Son of Rome, l’utente veste i panni del giovane comandante romano Marius Titus, figlio del senatore Leontius. Il gioco si apre sulle immagini di Nerone in cerca di un riparo nel palazzo imperiale (una ipotetica Domus Aurea) che lo metta al sicuro dal terribile assedio con la quale i barbari cingono Roma. Marius guida inizialmente la difesa del palazzo (e della città) per poi concentrarsi sulla difesa dell’imperatore. A questo punto, attraverso un flashback, ha inizio il racconto di Marius: una storia di vendetta all’ombra del mito di Damocle, che condurrà il giocatore tra Roma e la Britannia.
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