La conoscenza è nella nostalgia. Chi non si è perso, non possiede
Pier Paolo Pasolini
Fedele all'omonimo romanzo di Ermanno Rea da cui è tratto, Nostalgia è ambientato a Napoli, e precisamente nel rione Sanità il luogo dove Felice (Pierfrancesco Favino) è nato e cresciuto. Poco è cambiato a distanza di 40 anni, nel corso dei quali l’uomo si è rifatto una vita in Medio Oriente: quel dedalo di vicoli stretti e popolosi, tra case buie che danno su strada (i bassi), saliscendi, palazzi grigi intervallati da sprazzi di colore – come il murales di Tono Cruz che occupa la parete di un edificio e omaggia Totò e Peppino nella scena del caffè del film La banda degli onesti – ha molte analogie con Il Cairo. Sono tanti i riferimenti che Felice riscopre con un misto di meraviglia, stupore e nostalgia: l’antica porta San Gennaro, il mercato del borgo Vergini, vico Lammatari, via Sanità, fino a spingersi oltre verso salita Capodimonte. In una scena compare anche il cimitero delle Fontanelle, dove un tempo i napoletani adottavano le cosiddette "anime pezzentelle".
Al funerale della madre, Felice conosce don Luigi (Francesco Di Leva), carismatico parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità, conosciuta nel rione anche come San Vincenzo alla Sanità. Attorno a lui – unica alternativa del quartiere al malaffare rappresentato da Oreste Spasiano, "'o malomm" – tanti giovani che crescono tra boxe, musica e sogni di rinascita, come quello di Adele, che introduce Felice all’interno delle catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, davanti ad un antico affresco che mostra una donna africana.
Oreste (Tommaso Ragno), oggi boss del rione, un tempo era l’inseparabile compagno di scorribande del protagonista, percepite nei continui flashback, che mostrano come il quartiere non sia cambiato rispetto a quando, in sella ad una moto, i due percorrevano il tondo di Capodimonte nel rione Stella, verso il ponte della Sanità per poi reimmergersi nel rione.
Tra le altre location anche la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” – Emeroteca, la sede di San Giovanni a Teduccio dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (nella finzione un ospedale), oltre a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Le riprese, fin dai primi ciak, hanno acceso i riflettori anche davanti la Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio, sempre in zona Capodimonte.
La conoscenza è nella nostalgia. Chi non si è perso, non possiede
Pier Paolo Pasolini
Fedele all'omonimo romanzo di Ermanno Rea da cui è tratto, Nostalgia è ambientato a Napoli, e precisamente nel rione Sanità il luogo dove Felice (Pierfrancesco Favino) è nato e cresciuto. Poco è cambiato a distanza di 40 anni, nel corso dei quali l’uomo si è rifatto una vita in Medio Oriente: quel dedalo di vicoli stretti e popolosi, tra case buie che danno su strada (i bassi), saliscendi, palazzi grigi intervallati da sprazzi di colore – come il murales di Tono Cruz che occupa la parete di un edificio e omaggia Totò e Peppino nella scena del caffè del film La banda degli onesti – ha molte analogie con Il Cairo. Sono tanti i riferimenti che Felice riscopre con un misto di meraviglia, stupore e nostalgia: l’antica porta San Gennaro, il mercato del borgo Vergini, vico Lammatari, via Sanità, fino a spingersi oltre verso salita Capodimonte. In una scena compare anche il cimitero delle Fontanelle, dove un tempo i napoletani adottavano le cosiddette "anime pezzentelle".
Al funerale della madre, Felice conosce don Luigi (Francesco Di Leva), carismatico parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità, conosciuta nel rione anche come San Vincenzo alla Sanità. Attorno a lui – unica alternativa del quartiere al malaffare rappresentato da Oreste Spasiano, "'o malomm" – tanti giovani che crescono tra boxe, musica e sogni di rinascita, come quello di Adele, che introduce Felice all’interno delle catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, davanti ad un antico affresco che mostra una donna africana.
Oreste (Tommaso Ragno), oggi boss del rione, un tempo era l’inseparabile compagno di scorribande del protagonista, percepite nei continui flashback, che mostrano come il quartiere non sia cambiato rispetto a quando, in sella ad una moto, i due percorrevano il tondo di Capodimonte nel rione Stella, verso il ponte della Sanità per poi reimmergersi nel rione.
Tra le altre location anche la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” – Emeroteca, la sede di San Giovanni a Teduccio dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (nella finzione un ospedale), oltre a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Le riprese, fin dai primi ciak, hanno acceso i riflettori anche davanti la Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio, sempre in zona Capodimonte.
Picomedia, Mad entertainment, Medusa Film, Rosebud Entertainment Pictures
Nastri D’Argento 2022: Miglior regia a Mario Martone – Miglior Sceneggiatura a Mario Martone e Ippolita Di Majo – Miglior Attore protagonista a Pierfrancesco Favino – Miglior attore non protagonista a Francesco Di Leva e Tommaso Ragno / David di Donatello 2023: Miglior attore non protagonista (Francesco Di Leva)
Dopo quarant’anni di lontananza Felice torna lì dov’è nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli. Riscopre i luoghi, i codici del quartiere e un passato che lo divora.