Un’inquadratura dall’alto del quartiere Ostiense: nell’aprire la serie Le fate ignoranti Özpetek parte dal Gazometro per poi mostrare una Roma che si illumina delle prime luci della sera. In una calma apparente la città assiste inerme a quello che sta per accadere. Massimo (Luca Argentero) sta percorrendo in moto alcune strade trafficate: da via di San Gregorio compare illuminato in lontananza l’arco di Costantino. Gli è fatale un incrocio in piazza del Colosseo.
Nel tentativo di elaborarne il lutto, Antonia (Cristina Capotondi) viene casualmente a conoscenza della doppia vita di Massimo e decide di indagare: nel tragitto per raggiungere casa di Michele compaiono la Piramide Cestia e Porta San Paolo a ricordare l’ambientazione cara a Özpetek. L’appartamento di Michele (Eduardo Scarpetta) è il centro vitale di un gruppo di amici che formano una famiglia allargata. Sulla sua terrazza si organizzano pranzi domenicali e feste, nascono amori e si consolidano amicizie: si tratta della terrazza del Lanificio159 un locale di via di Pietralata, nel quale anche Antonia viene introdotta.
Il loro rapporto non è semplice, tra incontri e scontri, ma il primo tentativo di avvicinamento avviene in piazza Mastai, nei pressi di Trastevere, dove si trova la fontana di Pio IX e il laboratorio medico diretto da Michela. Lui la porta anche dietro le quinte di uno spettacolo di opera: la scena si svolge sul palco del Teatro Mancinelli di Orvieto, dove la voce vellutata di Mina canta il Nessun dorma, la romanza più famosa della Turandot di Giacomo Puccini.
Michele lavora presso i magazzini del Teatro dell’Opera, a cui si accede da una viuzza che costeggia la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin in piazza della Bocca della Verità. Dall’ingresso ai magazzini si intravede il tempio di Ercole e la fontana dei Tritoni. Il panorama dalla terrazza è invece quello del Circo Massimo.
Un luogo cruciale di una delle sottotrame della serie è piazza Navona: Annamaria (Ambra Angiolini) esce con un vecchio fidanzato e dopo aver cenato chiacchiera seduta accanto a lui sul bordo della fontana del Moro. Poco distante si trova la Chiesa di Santa Maria della Pace, presente nell’inquadratura successiva. L’androne di Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, è il bar preferito di Annamaria e Roberta. Proprio qui, seduta ad un tavolino, guardando alla fontana dei Quattro Fiumi, simbolo della piazza, Annamaria aspetta che sua moglie prenda un’importante decisione.
Antonia conosce Asaf (Burak Deniz), il nipote di Serra (Yilmaz), che la porta a vedere il cupolone di San Pietro dal buco della serratura della villa del Priorato di Malta, sul colle Aventino. Lei ricambia mostrandogli Villa Adriana a Tivoli. Antonia e Asaf in macchina passano in rassegna i principali simboli di Roma: tra questi, piazza San Pietro, il Vittoriano, il teatro di Marcello.
Il Tevere con i suoi ponti compare spesso: Riccardo e Luciano stanno attraversando ponte Sant’Angelo, con Castel Sant’Angelo alle loro spalle, mentre commentano la foto di un conoscente. La splendida terrazza su Roma del Gianicolo compare come set di una piccola vendetta ai danni di alcuni bulli omofobi.
L’ultima puntata della serie è ambientata infine a Istanbul assieme agli splendidi panorami del Bosforo. Durante l'episodio si intravedono alcuni frammenti del corto Venetika, omaggio a Venezia del regista con che ha come protagonista Kasia Smutniak.
Un’inquadratura dall’alto del quartiere Ostiense: nell’aprire la serie Le fate ignoranti Özpetek parte dal Gazometro per poi mostrare una Roma che si illumina delle prime luci della sera. In una calma apparente la città assiste inerme a quello che sta per accadere. Massimo (Luca Argentero) sta percorrendo in moto alcune strade trafficate: da via di San Gregorio compare illuminato in lontananza l’arco di Costantino. Gli è fatale un incrocio in piazza del Colosseo.
Nel tentativo di elaborarne il lutto, Antonia (Cristina Capotondi) viene casualmente a conoscenza della doppia vita di Massimo e decide di indagare: nel tragitto per raggiungere casa di Michele compaiono la Piramide Cestia e Porta San Paolo a ricordare l’ambientazione cara a Özpetek. L’appartamento di Michele (Eduardo Scarpetta) è il centro vitale di un gruppo di amici che formano una famiglia allargata. Sulla sua terrazza si organizzano pranzi domenicali e feste, nascono amori e si consolidano amicizie: si tratta della terrazza del Lanificio159 un locale di via di Pietralata, nel quale anche Antonia viene introdotta.
Il loro rapporto non è semplice, tra incontri e scontri, ma il primo tentativo di avvicinamento avviene in piazza Mastai, nei pressi di Trastevere, dove si trova la fontana di Pio IX e il laboratorio medico diretto da Michela. Lui la porta anche dietro le quinte di uno spettacolo di opera: la scena si svolge sul palco del Teatro Mancinelli di Orvieto, dove la voce vellutata di Mina canta il Nessun dorma, la romanza più famosa della Turandot di Giacomo Puccini.
Michele lavora presso i magazzini del Teatro dell’Opera, a cui si accede da una viuzza che costeggia la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin in piazza della Bocca della Verità. Dall’ingresso ai magazzini si intravede il tempio di Ercole e la fontana dei Tritoni. Il panorama dalla terrazza è invece quello del Circo Massimo.
Un luogo cruciale di una delle sottotrame della serie è piazza Navona: Annamaria (Ambra Angiolini) esce con un vecchio fidanzato e dopo aver cenato chiacchiera seduta accanto a lui sul bordo della fontana del Moro. Poco distante si trova la Chiesa di Santa Maria della Pace, presente nell’inquadratura successiva. L’androne di Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, è il bar preferito di Annamaria e Roberta. Proprio qui, seduta ad un tavolino, guardando alla fontana dei Quattro Fiumi, simbolo della piazza, Annamaria aspetta che sua moglie prenda un’importante decisione.
Antonia conosce Asaf (Burak Deniz), il nipote di Serra (Yilmaz), che la porta a vedere il cupolone di San Pietro dal buco della serratura della villa del Priorato di Malta, sul colle Aventino. Lei ricambia mostrandogli Villa Adriana a Tivoli. Antonia e Asaf in macchina passano in rassegna i principali simboli di Roma: tra questi, piazza San Pietro, il Vittoriano, il teatro di Marcello.
Il Tevere con i suoi ponti compare spesso: Riccardo e Luciano stanno attraversando ponte Sant’Angelo, con Castel Sant’Angelo alle loro spalle, mentre commentano la foto di un conoscente. La splendida terrazza su Roma del Gianicolo compare come set di una piccola vendetta ai danni di alcuni bulli omofobi.
L’ultima puntata della serie è ambientata infine a Istanbul assieme agli splendidi panorami del Bosforo. Durante l'episodio si intravedono alcuni frammenti del corto Venetika, omaggio a Venezia del regista con che ha come protagonista Kasia Smutniak.
La tavola è un elemento fondamentale della serie (così come lo era nel film che l’ha ispirata e nella maggior parte delle opere di Ferzan Özpetek). Tra le tante prelibatezze proposte, le famose polpette de Le Fate Ignoranti, ideate dallo sceneggiatore della serie Gianni Romoli, sono lo stesso piatto che compariva nel film. Durante una festa nella terrazza dell’appartamento di Michele, Veronica, la madre di Antonia, rivela di aver insegnato lei stessa la ricetta a Massimo. Questi gli ingredienti: tritato di vitellone, pan grattato, un uovo, noce moscata, poche gocce di olio al peperoncino, parmigiano, una mela grattugiata, sale. Cotte in poco olio e nel succo di arancia.
Nella serie sono presenti anche diversi sapori tipici della cucina romana: ad esempio, una delle “tre Marie”, le donne che osservano e commentano su una panchina tutto quel che succede nel palazzo di Michele e dei suoi amici, è golosa di maritozzi con la panna. Nel 4 episodio Annamaria esce con un vecchio fidanzato che la invita a mangiare del filetto di baccalà fritto.
Nastri d’Argento 2022: Miglior serie dell’anno
Dopo la morte di Massimo in un incidente, la moglie Antonia scopre la sua relazione parallela con Michele. Devastata dalla notizia, si ritrova a indagare sulla vita segreta del marito e stringe un’amicizia inaspettata e coinvolgente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici che erano per suo marito quasi una seconda famiglia.