L’Alligatore è un soprannome che calza a pennello per Marco Buratti, che, dopo aver trascorso alcuni anni in carcere per un crimine che non ha commesso, ha imparato a muoversi perfettamente nelle fosche paludi in cui regna il malaffare. Come un vero alligatore, che si trova a suo agio un po’ in apnea, un po’ fuor d’acqua, Marco si muove a filo d’acqua, ai margini della legalità. L’Alligatore, personaggio nato dalla penna di Massimo Carlotto, ha il volto e la voce – dai toni bassi e rauchi di chi ha frequentato i luoghi più umidi e fumosi del nord est – del veneto Matteo Martari e si muove principalmente tra i canali della laguna Veneta. L’atmosfera emotiva è data dalla musica, curata da Teho Teardo che ha scelto una raccolta di quel blues che si suona per le strade e nelle case della Louisiana, quello delle voci roche e crude che sembra venire direttamente dall’anima dolente dell’Alligatore.
Ed è così che seguendo lui, accompagnati da questa musica, con una fotografia dai toni del marrone e del verde, sembra quasi di esserci, in quella Louisiana “triste” cantata in blues. In particolare, nella serie calchiamo le province di Padova e Venezia. Di Padova ritroviamo l’Orto Botanico, dove lavora Marielita, il Castello Carrarese, le piazze delle Erbe, della Frutta e dei Signori e il caffè Pedrocchi, il Prato della Valle e l’ex cinema Quirinetta. Ma i protagonisti si muovono anche tra vigneti, casali, e ville dei Colli Euganei, l’aviosuperficie di Bagnoli di Sopra (da qui parte la danzatrice del ventre Sylvie dopo aver salvato la prostituta sbagliata) e Montegrotto Terme. Bellissima la lunga e stretta fascia di terra contornata da mare e laguna di Cavallino e, sul Delta del Po, e le località di Porto Viro e Albarella. Location molto frequente è la lussuosa dimora di Tristano Castelli, il cattivo della serie, che è Villa Barbarigo, seicentesco edificio di Valsanzibio di Galzignano Terme nel padovano. Nel suo parco, tra giochi d’acqua e un labirinto si esibisce Greta (Valeria Solarino) cantante di blues e grande amore di Buratti.
Nella puntata intitolata Il maestro di Nodi, l’alligatore e il suo socio Beniamino Rossini sono in trasferta a Roma, nel quartiere Eur, di cui scorgiamo il cosiddetto Colosseo Quadrato, l’Obelisco di piazza Marconi e il centro congressi La Nuvola di Fuksas.
L’Alligatore è un soprannome che calza a pennello per Marco Buratti, che, dopo aver trascorso alcuni anni in carcere per un crimine che non ha commesso, ha imparato a muoversi perfettamente nelle fosche paludi in cui regna il malaffare. Come un vero alligatore, che si trova a suo agio un po’ in apnea, un po’ fuor d’acqua, Marco si muove a filo d’acqua, ai margini della legalità. L’Alligatore, personaggio nato dalla penna di Massimo Carlotto, ha il volto e la voce – dai toni bassi e rauchi di chi ha frequentato i luoghi più umidi e fumosi del nord est – del veneto Matteo Martari e si muove principalmente tra i canali della laguna Veneta. L’atmosfera emotiva è data dalla musica, curata da Teho Teardo che ha scelto una raccolta di quel blues che si suona per le strade e nelle case della Louisiana, quello delle voci roche e crude che sembra venire direttamente dall’anima dolente dell’Alligatore.
Ed è così che seguendo lui, accompagnati da questa musica, con una fotografia dai toni del marrone e del verde, sembra quasi di esserci, in quella Louisiana “triste” cantata in blues. In particolare, nella serie calchiamo le province di Padova e Venezia. Di Padova ritroviamo l’Orto Botanico, dove lavora Marielita, il Castello Carrarese, le piazze delle Erbe, della Frutta e dei Signori e il caffè Pedrocchi, il Prato della Valle e l’ex cinema Quirinetta. Ma i protagonisti si muovono anche tra vigneti, casali, e ville dei Colli Euganei, l’aviosuperficie di Bagnoli di Sopra (da qui parte la danzatrice del ventre Sylvie dopo aver salvato la prostituta sbagliata) e Montegrotto Terme. Bellissima la lunga e stretta fascia di terra contornata da mare e laguna di Cavallino e, sul Delta del Po, e le località di Porto Viro e Albarella. Location molto frequente è la lussuosa dimora di Tristano Castelli, il cattivo della serie, che è Villa Barbarigo, seicentesco edificio di Valsanzibio di Galzignano Terme nel padovano. Nel suo parco, tra giochi d’acqua e un labirinto si esibisce Greta (Valeria Solarino) cantante di blues e grande amore di Buratti.
Nella puntata intitolata Il maestro di Nodi, l’alligatore e il suo socio Beniamino Rossini sono in trasferta a Roma, nel quartiere Eur, di cui scorgiamo il cosiddetto Colosseo Quadrato, l’Obelisco di piazza Marconi e il centro congressi La Nuvola di Fuksas.
Rai Fiction, Fandango
L’Alligatore, soprannome che gli deriva dal suo passato di cantante, è Marco Buratti che, scontata una pena in carcere da innocente, e spinto da una ossessione per la giustizia, ha imparato a muoversi ai limiti della legalità nel sottobosco della criminalità del nord-est con l’intento di stanare crimini e misfatti.