La serie tv Christian è un supernatural-crime diretto da Stefano Lodovichi che racconta le vicende del “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce, un piccolo delinquente di periferia che si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare, picchiare, che diventa santo quando gli compaiono le stimmate sulle mani. Un racconto dai toni pulp, sullo sfondo di una Città-Palazzo: un luogo stratificato, multietnico, sospeso, ricostruito in scena mettendo insieme elementi provenienti da spazi diversi della periferia romana. Una sorta di alveare gigante che custodisce la vita, disperata ma anche colorata, dei suoi abitanti.
“Come le Vele sono l’immagine di Gomorra nel mondo, così con la Città-Palazzo abbiamo voluto creare un’iconografia precisa, dalla forte identità”, sottolinea il regista. “Città-Palazzo è più di un quartiere, è una vera e propria micro-città autosufficiente, fusione di due quartieri popolari”.
Location principale e luogo iconico della serie Christian è l’imponente distesa di cemento del "serpentone" di Corviale, fusa al complesso residenziale di Vigne Nuove. Progettato negli anni Settanta, il serpentone è il simbolo di un’utopia edilizia progettata negli anni Settanta e si erge oggi come un monolite ai confini di Roma. L'enorme edificio nacque con l’ambizione di inglobare al suo interno una serie di servizi per i cittadini, un modo diverso di concepire la periferia. Il progetto nei fatti fallì – i lavori ritardarono e gli spazi, in particolare quelli riservati ai servizi, furono occupati abusivamente – rendendo il Corviale simbolo del degrado e della fatiscenza della periferia romana.
Oltre che tra il cemento imponente e minaccioso del Corviale, la serie si insinua anche tra le eleganti strade del quartiere Parioli e nei luminosi giardini del Celio.
Nella seconda stagione della “serie dei miracoli” diretta da Stefano Lodovichi, l’“utopia coatta” promessa da Christian ai suoi – il riscatto di un intero quartiere, una comunità in cui regnino uguaglianza, condivisione e rispetto degli altri – diventerà realtà ma scatenerà nuovi problemi. L’immaginaria Città-Palazzo, il quartiere periferico di Roma dove Christian dispensa miracoli, diventa dunque il palcoscenico di un insolito, mistico colpo di stato che porterà alla creazione di un nuovo regno.
Città-Palazzo (il Corviale), resta protagonista e luogo simbolo in cui vengono ambientati i momenti corali della storia anche in questa seconda stagione ma le esigenze di sceneggiatura, con lo svilupparsi di nuove trame e l’ingresso di nuovi personaggi, portano a superarne gli angusti confini per esplorare nuovi territori.
A fornirne lo spunto la presenza di personaggi come la Nera (la new entry Laura Morante) e il Biondo (Giulio Beranek): i luoghi dell’antica Monterano, dove le vestigia di un passato glorioso testimoniano, con la riappropriazione da parte della natura, la sua vittoria ineluttabile sull’uomo, si contrappongono alle architetture metafisiche e solenni dell’Eur che danno espressione alla razionalità illuministica del Biondo.
Al contrario, alcuni luoghi che erano reali nella prima stagione sono stati ricostruiti in teatro di posa: il laboratorio di Tomei, le case di Christian e Rachele e l’interno della Canonica a cui sono state aggiunte proiezioni video su grandi fondali per enfatizzare il rapporto interno/esterno.
La serie tv Christian è un supernatural-crime diretto da Stefano Lodovichi che racconta le vicende del “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce, un piccolo delinquente di periferia che si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare, picchiare, che diventa santo quando gli compaiono le stimmate sulle mani. Un racconto dai toni pulp, sullo sfondo di una Città-Palazzo: un luogo stratificato, multietnico, sospeso, ricostruito in scena mettendo insieme elementi provenienti da spazi diversi della periferia romana. Una sorta di alveare gigante che custodisce la vita, disperata ma anche colorata, dei suoi abitanti.
“Come le Vele sono l’immagine di Gomorra nel mondo, così con la Città-Palazzo abbiamo voluto creare un’iconografia precisa, dalla forte identità”, sottolinea il regista. “Città-Palazzo è più di un quartiere, è una vera e propria micro-città autosufficiente, fusione di due quartieri popolari”.
Location principale e luogo iconico della serie Christian è l’imponente distesa di cemento del "serpentone" di Corviale, fusa al complesso residenziale di Vigne Nuove. Progettato negli anni Settanta, il serpentone è il simbolo di un’utopia edilizia progettata negli anni Settanta e si erge oggi come un monolite ai confini di Roma. L'enorme edificio nacque con l’ambizione di inglobare al suo interno una serie di servizi per i cittadini, un modo diverso di concepire la periferia. Il progetto nei fatti fallì – i lavori ritardarono e gli spazi, in particolare quelli riservati ai servizi, furono occupati abusivamente – rendendo il Corviale simbolo del degrado e della fatiscenza della periferia romana.
Oltre che tra il cemento imponente e minaccioso del Corviale, la serie si insinua anche tra le eleganti strade del quartiere Parioli e nei luminosi giardini del Celio.
Nella seconda stagione della “serie dei miracoli” diretta da Stefano Lodovichi, l’“utopia coatta” promessa da Christian ai suoi – il riscatto di un intero quartiere, una comunità in cui regnino uguaglianza, condivisione e rispetto degli altri – diventerà realtà ma scatenerà nuovi problemi. L’immaginaria Città-Palazzo, il quartiere periferico di Roma dove Christian dispensa miracoli, diventa dunque il palcoscenico di un insolito, mistico colpo di stato che porterà alla creazione di un nuovo regno.
Città-Palazzo (il Corviale), resta protagonista e luogo simbolo in cui vengono ambientati i momenti corali della storia anche in questa seconda stagione ma le esigenze di sceneggiatura, con lo svilupparsi di nuove trame e l’ingresso di nuovi personaggi, portano a superarne gli angusti confini per esplorare nuovi territori.
A fornirne lo spunto la presenza di personaggi come la Nera (la new entry Laura Morante) e il Biondo (Giulio Beranek): i luoghi dell’antica Monterano, dove le vestigia di un passato glorioso testimoniano, con la riappropriazione da parte della natura, la sua vittoria ineluttabile sull’uomo, si contrappongono alle architetture metafisiche e solenni dell’Eur che danno espressione alla razionalità illuministica del Biondo.
Al contrario, alcuni luoghi che erano reali nella prima stagione sono stati ricostruiti in teatro di posa: il laboratorio di Tomei, le case di Christian e Rachele e l’interno della Canonica a cui sono state aggiunte proiezioni video su grandi fondali per enfatizzare il rapporto interno/esterno.
Christian si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare: picchiare. Almeno fino a quando non gli compaiono sulle mani quelle che sembrano a tutti gli effetti delle stimmate, con le quali inizierà a fare miracoli, trasformandosi in un inaspettato Cristo di periferia.