Nel loro terzo lungometraggio da registi, i fratelli D’Innocenzo tornano a raccontare la provincia per immergervi un thriller che ha come protagonista il dentista Massimo Sisti, col volto di Elio Germano, benestante, affermato dal punto di vista professionale e appagato dal punto di vista familiare con una moglie amorevole e due figlie che adora.
La Latina del titolo rivela l’ambientazione del film: location principale è infatti una villa nel quartiere di via Isonzo. Immersa nella quiete della campagna pontina è una sorta di cattedrale nel deserto che, nel dipanarsi della trama, si trasforma in un labirinto claustrofobico, in cui le ombre prevalgono sulle luci, i volti riflessi o fuori fuoco sostituiscono le inquadrature dirette, i primissimi piani sono preferiti alle vedute ampie, quasi a leggere la confusione che regna nella mente del protagonista. A innescare la vicenda una inquietante scoperta fatta nella cantina di casa, un giorno come tanti.
Anonimi gli esterni, in cui sono coinvolte alcune strade di Ardea – a via Bergamo e nei pressi di tor San Lorenzo (tra via dei Colli Marini e le Salzare, comprese via del Radiofaro, via Monti di Santa Lucia, via dei Girasoli) – e i dintorni di Sabaudia.
Alcune riprese sono avvenute anche all’interno degli Studios di Cinecittà.
Nel loro terzo lungometraggio da registi, i fratelli D’Innocenzo tornano a raccontare la provincia per immergervi un thriller che ha come protagonista il dentista Massimo Sisti, col volto di Elio Germano, benestante, affermato dal punto di vista professionale e appagato dal punto di vista familiare con una moglie amorevole e due figlie che adora.
La Latina del titolo rivela l’ambientazione del film: location principale è infatti una villa nel quartiere di via Isonzo. Immersa nella quiete della campagna pontina è una sorta di cattedrale nel deserto che, nel dipanarsi della trama, si trasforma in un labirinto claustrofobico, in cui le ombre prevalgono sulle luci, i volti riflessi o fuori fuoco sostituiscono le inquadrature dirette, i primissimi piani sono preferiti alle vedute ampie, quasi a leggere la confusione che regna nella mente del protagonista. A innescare la vicenda una inquietante scoperta fatta nella cantina di casa, un giorno come tanti.
Anonimi gli esterni, in cui sono coinvolte alcune strade di Ardea – a via Bergamo e nei pressi di tor San Lorenzo (tra via dei Colli Marini e le Salzare, comprese via del Radiofaro, via Monti di Santa Lucia, via dei Girasoli) – e i dintorni di Sabaudia.
Alcune riprese sono avvenute anche all’interno degli Studios di Cinecittà.
Nastri D'Argento 2022: Migliore Soggetto
Massimo è il titolare di uno studio dentistico di Latina, benestante e felicemente sposato con due figlie. Un giorno, scendendo in cantina, trova una ragazza legata e imbavagliata che chiede aiuto.