Pierfrancesco Zalone, detto Checco, sta inaugurando nel suo paese, Spinazzola (BT), un raffinato locale di tendenza che ha chiamato "Murgia e Sushi". Il ristorante si trova in realtà più a sud, a Gravina di Puglia (BA), in zona Madonna della Stella, sul costone occidentale della valle che deliminata l’abitato, proprio di fronte alla cattedrale. Tra gli applausi di parenti e amici e una cantante che intona sonorità giapponesi, un nastro trasportatore esibisce portate di pesce crudo farcito. L’idea di Checco è tuttavia destinata a fallire dopo appena un mese dall’apertura e l’imprenditore costretto a scomparire lasciando ai familiari l’onere dei debiti.
Lo scenario cambia, siamo in un resort di lusso in Africa: la troupe ha girato tra Kenya (a Malindi, nei pressi del fiume Sabaki, e tra le capanne di fango e nelle saline di Ngomeni), il deserto del Marocco e Malta. Lo scoppio della guerra costringe Checco ad intraprendere assieme ad alcuni disperati il viaggio verso Occidente e quando, dopo mille peripezie, arriva il momento di prendere il mare, l’imbarco avviene dalla spiaggia di Punta Penna Grossa, nell’area nord della Riserva Naturale di Torre Guaceto (BR).
Mentre alcune scene sono state girate negli Studios di Cinecittà di Roma, l’epilogo del film ci porta a Trieste dove, in piazza Unità d’Italia, si si sta svolgendo il Festival delle Contaminazioni, in cui alcuni Africani ballano la pizzica.
Pierfrancesco Zalone, detto Checco, sta inaugurando nel suo paese, Spinazzola (BT), un raffinato locale di tendenza che ha chiamato "Murgia e Sushi". Il ristorante si trova in realtà più a sud, a Gravina di Puglia (BA), in zona Madonna della Stella, sul costone occidentale della valle che deliminata l’abitato, proprio di fronte alla cattedrale. Tra gli applausi di parenti e amici e una cantante che intona sonorità giapponesi, un nastro trasportatore esibisce portate di pesce crudo farcito. L’idea di Checco è tuttavia destinata a fallire dopo appena un mese dall’apertura e l’imprenditore costretto a scomparire lasciando ai familiari l’onere dei debiti.
Lo scenario cambia, siamo in un resort di lusso in Africa: la troupe ha girato tra Kenya (a Malindi, nei pressi del fiume Sabaki, e tra le capanne di fango e nelle saline di Ngomeni), il deserto del Marocco e Malta. Lo scoppio della guerra costringe Checco ad intraprendere assieme ad alcuni disperati il viaggio verso Occidente e quando, dopo mille peripezie, arriva il momento di prendere il mare, l’imbarco avviene dalla spiaggia di Punta Penna Grossa, nell’area nord della Riserva Naturale di Torre Guaceto (BR).
Mentre alcune scene sono state girate negli Studios di Cinecittà di Roma, l’epilogo del film ci porta a Trieste dove, in piazza Unità d’Italia, si si sta svolgendo il Festival delle Contaminazioni, in cui alcuni Africani ballano la pizzica.
Nelle scene iniziali è chiaro il motivo per cui l’idea innovativa di Checco Zalone di impiantare un sushi bar a Spinazzola non ha successo: gli abitanti del posto preferiscono infatti all’esotico cibo giapponese il proprio prodotto tipico, la salsiccia a punta di coltello, insaccato di carne suina che si prepara in diversi comuni della Murgia, tra cui Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini e Spinazzola.
Fallito il suo locale “Murgia e Sushi” e perseguitato dai debiti, l’imprenditore Checco trova accoglienza in Africa, ma una guerra lo costringerà a far ritorno in Italia percorrendo la tortuosa rotta dei migranti.