Giordano Forte (Toni Servillo) torna dopo tanti anni a Napoli, la città dove è crescito ma che non riconosce più, una Napoli che lo inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo lo affascina. Giordano è uno stimato scrittore che non ha più voglia di scrivere, e lo comunica durante un incontro pubblico presso la Biblioteca di Castel Capuano “Alfredo De Marsico”.
Mentre passeggia spaurito tra i vicoli stretti e bui del rione Sanità, popolati da un groviglio di umanità varia che convive con violenza, inseguimenti e piccoli gesti di pietà, lo scrittore imbocca un appartamento all’interno di un palazzo storico in vico purgatorio ad Arco 7 e si imbatte in Caracas (Marco D’Amore). Caracas, che nel fascismo aveva trovato simboli e disciplina, ne scopre presto il disordine della violenza. Ma dall’altro lato della barricata c’è l’amore, quello impossibile con Yasmina (Lina Camélia Lumbroso), e quell’accoglienza che gli fa decidere di convertirsi all’Islam.
Nel suo peregrinare, Giordano si imbatte nella bolgia di piazza Garibaldi, un’arena posta davanti la stazione di Napoli Centrale, quel “pianeta ferrovia” che aveva accolto l’uomo che per tutti era diventato Caracas. Tra i vicoli del quartiere Vasto questa umanità sembra muoversi senza meta: qui, dove venditori ambulanti di ogni etnia si mischiano ai napoletani, sembra quasi di sentire gli odori di spezie e cibi di mondi lontani. È ben udibile, invece, la preghiera islamica che, attraverso il megafono, si diffonde in una panoramica quanto deserta piazza Mercato, dominata dalla Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato.
Giordano decide di cantare l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.
Giordano Forte (Toni Servillo) torna dopo tanti anni a Napoli, la città dove è crescito ma che non riconosce più, una Napoli che lo inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo lo affascina. Giordano è uno stimato scrittore che non ha più voglia di scrivere, e lo comunica durante un incontro pubblico presso la Biblioteca di Castel Capuano “Alfredo De Marsico”.
Mentre passeggia spaurito tra i vicoli stretti e bui del rione Sanità, popolati da un groviglio di umanità varia che convive con violenza, inseguimenti e piccoli gesti di pietà, lo scrittore imbocca un appartamento all’interno di un palazzo storico in vico purgatorio ad Arco 7 e si imbatte in Caracas (Marco D’Amore). Caracas, che nel fascismo aveva trovato simboli e disciplina, ne scopre presto il disordine della violenza. Ma dall’altro lato della barricata c’è l’amore, quello impossibile con Yasmina (Lina Camélia Lumbroso), e quell’accoglienza che gli fa decidere di convertirsi all’Islam.
Nel suo peregrinare, Giordano si imbatte nella bolgia di piazza Garibaldi, un’arena posta davanti la stazione di Napoli Centrale, quel “pianeta ferrovia” che aveva accolto l’uomo che per tutti era diventato Caracas. Tra i vicoli del quartiere Vasto questa umanità sembra muoversi senza meta: qui, dove venditori ambulanti di ogni etnia si mischiano ai napoletani, sembra quasi di sentire gli odori di spezie e cibi di mondi lontani. È ben udibile, invece, la preghiera islamica che, attraverso il megafono, si diffonde in una panoramica quanto deserta piazza Mercato, dominata dalla Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato.
Giordano decide di cantare l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.
Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c’è Caracas, un uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.