Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi deve cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Quando le condizioni politiche e sociali non glielo consentono più, la professoressa Nafisi lascia l'insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. La sua storia è raccontata nel suo libro Leggere Lolita a Teheran, da cui il regista israeliano Eran Riklis ha tratto l’omonimo film con Golshifteh Farahani nei panni della professoressa e scrittrice Azar Nafisi.
Nell’impossibilità di girare questa storia nei luoghi di origine, la Teheran degli anni Ottanta è stata ricostruita a Roma “Mi sono detto: i film sono sicuramente autenticità, ma anche creatività, ispirazione, apertura mentale. E questo è stato il mio approccio. Mi sono circondato di esperti iraniani per assicurarmi che tutto fosse perfetto: le location, i costumi, le comparse, tutto ciò che era davanti all'obiettivo. Mi sono anche assicurato che tutto ciò che si sente - i dialoghi, i suoni della strada, la musica - fosse assolutamente realistico. E oggi posso dire che siamo riusciti a creare Teheran a Roma” ha commentato il regista a proposito della scelta dell’Italia.
Nello specifico sono stati usati come set: il Salone delle Fontane, Palazzo dei Congresso (EUR), l’Istituto storico e di cultura dell’arma del genio, l’Istituto salesiano Villa Sora, il maglificio Gibi, il bar Sisto a Ostia, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il cinema Tiziano, il mercato rionale di Monti.
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi deve cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Quando le condizioni politiche e sociali non glielo consentono più, la professoressa Nafisi lascia l'insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. La sua storia è raccontata nel suo libro Leggere Lolita a Teheran, da cui il regista israeliano Eran Riklis ha tratto l’omonimo film con Golshifteh Farahani nei panni della professoressa e scrittrice Azar Nafisi.
Nell’impossibilità di girare questa storia nei luoghi di origine, la Teheran degli anni Ottanta è stata ricostruita a Roma “Mi sono detto: i film sono sicuramente autenticità, ma anche creatività, ispirazione, apertura mentale. E questo è stato il mio approccio. Mi sono circondato di esperti iraniani per assicurarmi che tutto fosse perfetto: le location, i costumi, le comparse, tutto ciò che era davanti all'obiettivo. Mi sono anche assicurato che tutto ciò che si sente - i dialoghi, i suoni della strada, la musica - fosse assolutamente realistico. E oggi posso dire che siamo riusciti a creare Teheran a Roma” ha commentato il regista a proposito della scelta dell’Italia.
Nello specifico sono stati usati come set: il Salone delle Fontane, Palazzo dei Congresso (EUR), l’Istituto storico e di cultura dell’arma del genio, l’Istituto salesiano Villa Sora, il maglificio Gibi, il bar Sisto a Ostia, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il cinema Tiziano, il mercato rionale di Monti.
United King Films, Topia Communications, Rosamont, Eran Riklis Production, Minerva Pictures, Rai Cinema
Azar Nafisi, ex professoressa dell’Università di Teheran, riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, queste giovani donne tolgono il velo, parlano delle loro speranze più intime, dei loro amori e delle loro delusioni, della loro femminilità e della loro ricerca di un posto in una società sempre più oppressiva. Leggendo Lolita a Teheran, celebrano il potere liberatorio della letteratura nell'Iran rivoluzionario e formano il loro futuro.