Il film di Roberto Benigni, tra quelli italiani con il maggiore incasso e vincitore di tre premi Oscar, è stato girato tra il novembre 1996 e l'aprile 1997 coinvolgendo principalmente la Toscana e in parte il Lazio e l'Umbria.
La città toscana di Arezzo e i paesi limitrofi fanno da sfondo principale al film: famose le discese in bicicletta di Benigni per le strade di Arezzo, nei pressi di piazza Grande fino a via Borgunto, dove c'è la libreria gestita da Guido. Ormai celebre è Villa Masini a Montevarchi (AR), edificio in stile liberty e art decò, utilizzata come location sia per la casa di Dora che per il Grand Hotel dove Guido va a lavorare. Appaiono anche alcuni scorci di Castiglion Fiorentino (AR), paese natale di Roberto Benigni, dove Guido viene scambiato per Vittorio Emanuele III e acclamato dalla folla. Sempre in provincia di Arezzo c'è Cortona, dove all'ingresso del teatro Signorelli Guido incontra per la prima volta Dora.
Nella seconda parte del film, caratterizzata dalla deportazione dei protagonisti, vediamo invece la stazione di Ronciglione (VT), dove ci sarà la partenza verso il campo di concentramento, che è stato invece ricostruito a Papigno (TR) in una fabbrica dismessa dove è poi nato uno studio cinematografico.
Il film di Roberto Benigni, tra quelli italiani con il maggiore incasso e vincitore di tre premi Oscar, è stato girato tra il novembre 1996 e l'aprile 1997 coinvolgendo principalmente la Toscana e in parte il Lazio e l'Umbria.
La città toscana di Arezzo e i paesi limitrofi fanno da sfondo principale al film: famose le discese in bicicletta di Benigni per le strade di Arezzo, nei pressi di piazza Grande fino a via Borgunto, dove c'è la libreria gestita da Guido. Ormai celebre è Villa Masini a Montevarchi (AR), edificio in stile liberty e art decò, utilizzata come location sia per la casa di Dora che per il Grand Hotel dove Guido va a lavorare. Appaiono anche alcuni scorci di Castiglion Fiorentino (AR), paese natale di Roberto Benigni, dove Guido viene scambiato per Vittorio Emanuele III e acclamato dalla folla. Sempre in provincia di Arezzo c'è Cortona, dove all'ingresso del teatro Signorelli Guido incontra per la prima volta Dora.
Nella seconda parte del film, caratterizzata dalla deportazione dei protagonisti, vediamo invece la stazione di Ronciglione (VT), dove ci sarà la partenza verso il campo di concentramento, che è stato invece ricostruito a Papigno (TR) in una fabbrica dismessa dove è poi nato uno studio cinematografico.
Melampo Cinematografica, Cecchi Gori Group
Premio Oscar 1999: Miglior film straniero - Miglior attore protagonista a Roberto Benigni - Miglior colonna sonora a Nicola Piovani / Premio BAFTA 1999: Miglior attore protagonista a Roberto Benigni / Screen Actors Guild Award 1999: Miglior attore protagonista a Roberto Benigni / David di Donatello 1998: Miglior film a Roberto Benigni, Elda Ferri e Gianluigi Braschi - Miglior regia a Roberto Benigni - Miglior attore protagonista a Roberto Benigni - Migliore sceneggiatura a Roberto Benigni e Vincenzo Cerami - Miglior produttore a Elda Ferri e Gianluigi Braschi - Migliore scenografia a Danilo Donati - Migliore fotografia a Tonino Delli Colli - Migliori costumi a Danilo Donati / Festival di Cannes 1998: Gran Premio della Giuria a Roberto Benigni
L’esuberante Guido Orefice, arrivato ad Arezzo, conosce e si innamora dell’insegnante Dora. Dopo aver fatto di tutto per conquistarla, i due si sposano e hanno un figlio Giosuè. Sei anni dopo padre e figlio vengono deportati in un campo di concentramento e Dora decide di seguirli pur non essendo ebrea. Per la famiglia iniziano la lotta per la sopravvivenza e i tentativi del padre di salvaguardare Giosuè dall'orrore.