Con Lei mi parla ancora, tratto dal libro autobiografico di Giuseppe Sgarbi, Pupi Avati racconta la storia universale di un amore che una promessa, il ricordo e la scrittura hanno reso immortale. Sul delta del Po emiliano-romagnolo e ferrarese, in quel territorio dell’anima che è la bassa padana, Nino e Caterina si sono amati per 65 anni. Nino Sgarbi è veneto di Stienta, Caterina Cavallini è invece emiliana di Santa Maria Codifiume di Argenta. Quando ad Amicangelo viene proposto di ascoltarne e scriverne la storia, seduto ai tavolini di un bar in piazza del Popolo a Roma, non ha idea di quello che lo aspetterà appena sceso dal treno che dalla stazione Termini lo ha condotto in una innevata stazione di Ferrara. Casa Sgarbi si trova a Ro Ferrarese, frazione di Riva del Po, e alle scene di esterni e interni tra stanze piene di cimeli d’arte, si alternano i flashback del protagonista interpretato in vecchiaia da Renato Pozzetto e da giovane da Lino Musella.
I monumenti e gli scorci del centro storico di Ferrara compaiono a più riprese, con discrezione, tra largo Castello, i Bagni Ducali, il parco del Montagnone, corso Porta Reno. in piazzetta San Nicolò viene allestita un’arena estiva di settant’anni fa; via Giuoco del Pallone è caratterizzata dai portici delle case Cavallini-Sgarbi al civico 31, dove Ariosto compose i primi versi dell’Orlando Furioso, e di Casa Minerbi-Del Sale al n.15, dinanzi ai quali Rina (Isabella Ragonese) in abito da sposa per poco non viene investita da un’Alfa Romeo 1900.
A Bondeno e tra i paesaggi fluviali della Destra Po e a Consandolo, frazione di Argenta, dove si svolge una scena di walzer in una sala allestita anni Cinquanta, vengono raccontati la frequentazione dei protagonisti e i primi tempi del matrimonio, celebrato presso la Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine nella frazione Guarda Ferrarese di Riva del Po. A Copparo, negli spazi della Casa della Salute, sono state girate le scene dell’ospedale. Alcuni interni sono stati infine ricostruiti in studio a Cinecittà.
Con Lei mi parla ancora, tratto dal libro autobiografico di Giuseppe Sgarbi, Pupi Avati racconta la storia universale di un amore che una promessa, il ricordo e la scrittura hanno reso immortale. Sul delta del Po emiliano-romagnolo e ferrarese, in quel territorio dell’anima che è la bassa padana, Nino e Caterina si sono amati per 65 anni. Nino Sgarbi è veneto di Stienta, Caterina Cavallini è invece emiliana di Santa Maria Codifiume di Argenta. Quando ad Amicangelo viene proposto di ascoltarne e scriverne la storia, seduto ai tavolini di un bar in piazza del Popolo a Roma, non ha idea di quello che lo aspetterà appena sceso dal treno che dalla stazione Termini lo ha condotto in una innevata stazione di Ferrara. Casa Sgarbi si trova a Ro Ferrarese, frazione di Riva del Po, e alle scene di esterni e interni tra stanze piene di cimeli d’arte, si alternano i flashback del protagonista interpretato in vecchiaia da Renato Pozzetto e da giovane da Lino Musella.
I monumenti e gli scorci del centro storico di Ferrara compaiono a più riprese, con discrezione, tra largo Castello, i Bagni Ducali, il parco del Montagnone, corso Porta Reno. in piazzetta San Nicolò viene allestita un’arena estiva di settant’anni fa; via Giuoco del Pallone è caratterizzata dai portici delle case Cavallini-Sgarbi al civico 31, dove Ariosto compose i primi versi dell’Orlando Furioso, e di Casa Minerbi-Del Sale al n.15, dinanzi ai quali Rina (Isabella Ragonese) in abito da sposa per poco non viene investita da un’Alfa Romeo 1900.
A Bondeno e tra i paesaggi fluviali della Destra Po e a Consandolo, frazione di Argenta, dove si svolge una scena di walzer in una sala allestita anni Cinquanta, vengono raccontati la frequentazione dei protagonisti e i primi tempi del matrimonio, celebrato presso la Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine nella frazione Guarda Ferrarese di Riva del Po. A Copparo, negli spazi della Casa della Salute, sono state girate le scene dell’ospedale. Alcuni interni sono stati infine ricostruiti in studio a Cinecittà.
Nino e Caterina sono sposati da 65 anni e si amano profondamente. Alla morte di Caterina, per aiutare il padre a superare la perdita, la figlia gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore.