Voi vedrete, in questo film, luoghi e gente di Napoli. Infiniti sono gli aspetti splendidi e umili, tristi e gioiosi dei vicoli partenopei. Noi ne mostriamo soltanto una piccola parte, ma troverete egualmente tracce di quell’amore di vita, di quella pazienza e di quella continua speranza che sono L’Oro di Napoli.
L’oro di Napoli è un film a episodi di Vittorio De Sica, tratto dall'omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta.
Nell’episodio “Il guappo” Totò è il Pazzariello la cui vita è resa un inferno da Don Carmine Javarone, il guappo del rione Sanità che si è insediato in casa sua dettando legge a tutta la famiglia. L’episodio è ambientato nei vicoli del cuore di Napoli, in paricolare in piazza Sanità dove affaccia l’omonima chiesa.
In “Pizza a credito” Sophia Loren è una procace pizzaiola che gestisce assieme al marito geloso una pizzeria d’asporto nel rione Materdei, è precisamente in salita Porteria San Raffaele.
In “Il funeralino” si descrive il corteo funebre di un bambino che attraversa il rione Sanità e la madre che lo accompagna per il suo ultimo viaggio.
Ne “I giocatori” lo stesso regista Vittorio De Sica veste i panni del conte Prospero, un nobile con il vizio del gioco. Location ricorrente dell’episodio è piazza del Gesù Nuovo.
In “Teresa” Silvana Mangano è una prostituta originaria dei Castelli Romani che va in sposa ad un suo corteggiatore. Nell’episodio sono ben riconoscibili la galleria Umberto I e la Basilica di San Francesco di Paola in piazza Plebiscito, dove si celebra il matrimonio.
“Il professore” è Eduardo De Filippo che per pochi spicci dispensa consigli a fidanzati gelosi, militari innamorati, parrocchiani etc. L'episodio si ambienta in vico purgatorio ad Arco e nell’adiacente ell'adiacente vico San Pellegrino.
Voi vedrete, in questo film, luoghi e gente di Napoli. Infiniti sono gli aspetti splendidi e umili, tristi e gioiosi dei vicoli partenopei. Noi ne mostriamo soltanto una piccola parte, ma troverete egualmente tracce di quell’amore di vita, di quella pazienza e di quella continua speranza che sono L’Oro di Napoli.
L’oro di Napoli è un film a episodi di Vittorio De Sica, tratto dall'omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta.
Nell’episodio “Il guappo” Totò è il Pazzariello la cui vita è resa un inferno da Don Carmine Javarone, il guappo del rione Sanità che si è insediato in casa sua dettando legge a tutta la famiglia. L’episodio è ambientato nei vicoli del cuore di Napoli, in paricolare in piazza Sanità dove affaccia l’omonima chiesa.
In “Pizza a credito” Sophia Loren è una procace pizzaiola che gestisce assieme al marito geloso una pizzeria d’asporto nel rione Materdei, è precisamente in salita Porteria San Raffaele.
In “Il funeralino” si descrive il corteo funebre di un bambino che attraversa il rione Sanità e la madre che lo accompagna per il suo ultimo viaggio.
Ne “I giocatori” lo stesso regista Vittorio De Sica veste i panni del conte Prospero, un nobile con il vizio del gioco. Location ricorrente dell’episodio è piazza del Gesù Nuovo.
In “Teresa” Silvana Mangano è una prostituta originaria dei Castelli Romani che va in sposa ad un suo corteggiatore. Nell’episodio sono ben riconoscibili la galleria Umberto I e la Basilica di San Francesco di Paola in piazza Plebiscito, dove si celebra il matrimonio.
“Il professore” è Eduardo De Filippo che per pochi spicci dispensa consigli a fidanzati gelosi, militari innamorati, parrocchiani etc. L'episodio si ambienta in vico purgatorio ad Arco e nell’adiacente ell'adiacente vico San Pellegrino.
Dino De Laurentiis, Carlo Ponti
In sei episodi si raccontano altrettante realtà di Napoli legate da un sottile filo conduttore. Si intitolano “Il guappo”, “Pizze a credito”, “Il funeralino”, “I giocatori”, “Teresa”, “Il professore”.