Una compagnia teatrale costretta a chiudere i battenti per morosità, si esibisce in un teatro il cui palazzo si trova in Largo Banchi Nuovi a Napoli. Domenico, attore senza successo, è ospite di Rosetta in un palazzo in Via Toledo, la sua terrazza, la stessa di Operazione San Gennaro, ha come sfondo la cupola a tamburo della Basilica dello Spirito Santo e Castel Sant’Elmo.
Domenico e Rosetta hanno un problema per il quale si rivolgono direttamente a San Gennaro, la cui statua è (nel film) nella Basilica di San Paolo Maggiore, in Piazza San Gaetano. Poco distante seduti ai tavolini di un bar in Piazzetta Divino Amore, dovranno accettare Ferdinando come socio e mentre i tre passeggiano per Via San Biagio dei Librai, escogiteranno un piano per rubare la mitra al Santo. Non ci riusciranno e si ritireranno sconsolati in Vico Fico al Purgatorio, dopo aver fatto la conoscenza di due nuovi “amici”.
Si ritroveranno tutti a Torino, dove il Tesoro di San Gennaro è in mostra presso il palazzo del Comune, in Piazza Palazzo di Città. Domenico, Ferdinando e il piccolo Gennarino arriveranno nel loro albergo scendendo dal tram in Piazza Vittorio Veneto. Il legame tra la strana combriccola si salderà: in Piazza San Carlo Claudia compra a Gennarino del mangime per i piccioni. Una passeggiata al Parco del Valentino servirà per mettere a punto il piano grazie anche ad un drone.
Tuttavia la mitra prenderà la strada di Cannes, ultima tappa del suo viaggio prima di rientrare a casa. È infatti l’immagine del Maschio Angioino dietro al quale svetta il Vesuvio a chiudere il film, sulle note di Napul’è omaggio del compianto Pino Daniele alla sua città.
Una compagnia teatrale costretta a chiudere i battenti per morosità, si esibisce in un teatro il cui palazzo si trova in Largo Banchi Nuovi a Napoli. Domenico, attore senza successo, è ospite di Rosetta in un palazzo in Via Toledo, la sua terrazza, la stessa di Operazione San Gennaro, ha come sfondo la cupola a tamburo della Basilica dello Spirito Santo e Castel Sant’Elmo.
Domenico e Rosetta hanno un problema per il quale si rivolgono direttamente a San Gennaro, la cui statua è (nel film) nella Basilica di San Paolo Maggiore, in Piazza San Gaetano. Poco distante seduti ai tavolini di un bar in Piazzetta Divino Amore, dovranno accettare Ferdinando come socio e mentre i tre passeggiano per Via San Biagio dei Librai, escogiteranno un piano per rubare la mitra al Santo. Non ci riusciranno e si ritireranno sconsolati in Vico Fico al Purgatorio, dopo aver fatto la conoscenza di due nuovi “amici”.
Si ritroveranno tutti a Torino, dove il Tesoro di San Gennaro è in mostra presso il palazzo del Comune, in Piazza Palazzo di Città. Domenico, Ferdinando e il piccolo Gennarino arriveranno nel loro albergo scendendo dal tram in Piazza Vittorio Veneto. Il legame tra la strana combriccola si salderà: in Piazza San Carlo Claudia compra a Gennarino del mangime per i piccioni. Una passeggiata al Parco del Valentino servirà per mettere a punto il piano grazie anche ad un drone.
Tuttavia la mitra prenderà la strada di Cannes, ultima tappa del suo viaggio prima di rientrare a casa. È infatti l’immagine del Maschio Angioino dietro al quale svetta il Vesuvio a chiudere il film, sulle note di Napul’è omaggio del compianto Pino Daniele alla sua città.
International Video 80, Medusa Film
Ispirato a Operazione San Gennaro, commedia del 1966 di Dino Risi, una banda di ladri improvvisati tenta il furto della mitra di San Gennaro inseguendola tra Napoli, Torino e Cannes.