La casa degli sguardi è l’opera prima di Luca Zingaretti, con lo stesso Zingaretti, Gianmarco Franchini e Federico Tocci, prodotto da BiBi Film, Clemart, Stand by Me, Rai Cinema. Ispirato all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, ha come protagonista Marco (Gianmarco Franchini) un ragazzo di 20 anni con una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto per cercare una via di fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. La madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto; il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.
Il flim è girato a Roma e dintorni: presso il policlinico Umberto I, che ha fatto le veci del Bambin Gesù, e alla Galleria nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea; nei comuni di Marino, Ariccia e Santa Marinella.
La casa degli sguardi è l’opera prima di Luca Zingaretti, con lo stesso Zingaretti, Gianmarco Franchini e Federico Tocci, prodotto da BiBi Film, Clemart, Stand by Me, Rai Cinema. Ispirato all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, ha come protagonista Marco (Gianmarco Franchini) un ragazzo di 20 anni con una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto per cercare una via di fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. La madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto; il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.
Il flim è girato a Roma e dintorni: presso il policlinico Umberto I, che ha fatto le veci del Bambin Gesù, e alla Galleria nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea; nei comuni di Marino, Ariccia e Santa Marinella.
BiBi Film, Clemart, Stand by Me, Rai Cinema, Zocotoco
Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.