La Grande Guerra è il racconto di come uomini provenienti da ogni parte d’Italia condivisero la vita di trincea, tra il fango, le lunghe marce in mezzo ai tratturi e cruente battaglie da cui molti non uscirono vivi. Fu ambientato in Friuli, già teatro di quella guerra, dove vennero scavate le trincee e ricostruite le retrovie. Location principale della pellicola fu Venzone (UD), cittadina medievale dove le ferite ancora vive risalenti al secondo conflitto mondiale diedero autenticità alla narrazione. Nelle inquadrature rientrarono le mura di via Santa Caterina, dove passano i nuovi arruolati per entrare nel paese prima di essere trasferiti al fronte; piazza Municipio, dove le truppe malconce in licenza vengono accolte dalla popolazione festante; Palazzo Orgnani Martina, semidistrutto da un bombardamento nel 1944 e raso al suolo dal terremoto del 1976 e poi ricostruito, dove vive la prostituta Costantina. Durante la marcia che li porterà al fronte, le truppe fanno una sosta nell’avvallamento di Sella Sant’Agnese, in località Gemona del Friuli (UD), dove, a ridosso delle pareti della Chiesa di Sant’Agnese, viene fucilato un austriaco. Ancora nei pressi di Udine, la frazione Nespoledo del comune di Lestizza è Ponte San Fedele, il paese dove le truppe trascinano le barche che serviranno sul Piave e dove Giovanni rivede Costantina.
L’ambientazione completamente friulana non ha impedito di girare alcune scene a Roma: l’ospedale militare del Celio è la caserma dove avvengono le visite di leva e dove Oreste (Alberto Sordi) e Giovanni (Vittorio Gassman) si incontrano per la prima volta; la stazione di Roma San Pietro è quella da cui partono le nuove reclute per il fronte, ma è anche la stazione di Civitella, dove Oreste e Giovanni donano del denaro all’ignara vedova di un commilitone morto. È invece il cosiddetto Castellaccio dei Monteroni a Ladispoli (RM) lo sfondo della drammatica sequenza finale e della divertente scena precedente, in cui i due protagonisti, giunti sul posto per portare un messaggio, vengono fermati da una guardia che guida “altolà” e poi spara senza aspettare risposta. Uno dei campi di battaglia, quello in cui il 7° reggimento riesce a distruggere un ponte è a Galantina, frazione di Forano (RI), mentre nei pressi della Chiesa di San Michele a San Pietro Infine (CE) Oreste e Giovanni vengono lasciati di guardia e non hanno il coraggio di sparare ad un austriaco.
La Grande Guerra è il racconto di come uomini provenienti da ogni parte d’Italia condivisero la vita di trincea, tra il fango, le lunghe marce in mezzo ai tratturi e cruente battaglie da cui molti non uscirono vivi. Fu ambientato in Friuli, già teatro di quella guerra, dove vennero scavate le trincee e ricostruite le retrovie. Location principale della pellicola fu Venzone (UD), cittadina medievale dove le ferite ancora vive risalenti al secondo conflitto mondiale diedero autenticità alla narrazione. Nelle inquadrature rientrarono le mura di via Santa Caterina, dove passano i nuovi arruolati per entrare nel paese prima di essere trasferiti al fronte; piazza Municipio, dove le truppe malconce in licenza vengono accolte dalla popolazione festante; Palazzo Orgnani Martina, semidistrutto da un bombardamento nel 1944 e raso al suolo dal terremoto del 1976 e poi ricostruito, dove vive la prostituta Costantina. Durante la marcia che li porterà al fronte, le truppe fanno una sosta nell’avvallamento di Sella Sant’Agnese, in località Gemona del Friuli (UD), dove, a ridosso delle pareti della Chiesa di Sant’Agnese, viene fucilato un austriaco. Ancora nei pressi di Udine, la frazione Nespoledo del comune di Lestizza è Ponte San Fedele, il paese dove le truppe trascinano le barche che serviranno sul Piave e dove Giovanni rivede Costantina.
L’ambientazione completamente friulana non ha impedito di girare alcune scene a Roma: l’ospedale militare del Celio è la caserma dove avvengono le visite di leva e dove Oreste (Alberto Sordi) e Giovanni (Vittorio Gassman) si incontrano per la prima volta; la stazione di Roma San Pietro è quella da cui partono le nuove reclute per il fronte, ma è anche la stazione di Civitella, dove Oreste e Giovanni donano del denaro all’ignara vedova di un commilitone morto. È invece il cosiddetto Castellaccio dei Monteroni a Ladispoli (RM) lo sfondo della drammatica sequenza finale e della divertente scena precedente, in cui i due protagonisti, giunti sul posto per portare un messaggio, vengono fermati da una guardia che guida “altolà” e poi spara senza aspettare risposta. Uno dei campi di battaglia, quello in cui il 7° reggimento riesce a distruggere un ponte è a Galantina, frazione di Forano (RI), mentre nei pressi della Chiesa di San Michele a San Pietro Infine (CE) Oreste e Giovanni vengono lasciati di guardia e non hanno il coraggio di sparare ad un austriaco.
Dino de Laurentiis Cinematografica, Gray-film
Festival del Cinema di Venezia 1959: Leone d'oro al Miglior film a Mario Monicelli – Premio speciale "per la sua interpretazione" ad Alberto Sordi / David di Donatello 1960: Miglior produttore a Dino De Laurentiis – Migliore attore protagonista a Vittorio Gassman – Migliore attore protagonista a Alberto Sordi / Nastro d'argento 1960: Migliore attore protagonista a Alberto Sordi – Migliore scenografia a Mario Garbuglia
Il romano Oreste Jacovacci e il milanese Giovanni Busacca partono per la Grande Guerra con il solo scopo di uscirne indenni. Diverranno due “eroi per caso” contribuendo alla vittoria dell’esercito italiano sul Piave.