Le canzoni inserite nel documentario e interpretate da diversi artisti sono un omaggio a diversi scorci di Napoli.
Carmela, il primo brano interpretato da Mina, si sofferma su immagini sacre, foto di repertorio e scene di vita quotidiana, come un ragazzo che gioca a sparare mentre percorre in motorino e senza casco via delle Zite una traversa di via dei Tribunali.
Il videoclip di Vesuvio, interpretato dagli Spakka-Neapolis 55, oltre a mostrare immagini del celebre vulcano a cui è dedicato e che sovrasta la città, è girato nel Chiostro Grande della Certosa di San Martino.
Gli Avion Travel e Misia interpretano Era de maggio, improvvisando un concerto in Largo Banchi Nuovi.
Comme facette mammeta è interpretato da Pietra Montercorvino all’interno del Palazzo dello Spagnolo, nel rione Sanità, in pieno centro storico. Dalle singolari scalinate a doppia rampa in stile barocco napoletano della facciata interna alcune donne si affacciano danzando.
Il video della sensuale Maruzzella, celebre canzone musicata da Renato Carosone nel 1954, qui interpretata da Gennaro Cosmo Parlato, è stato girato a Bagnoli.
La Malafemmena di Totò è cantata da Massimo Ranieri, marito fedifrago di Lina Sastri in un palazzo della città.
Don Raffaè, testo, tra gli altri, di De André, è interpretato da Peppe Barra, carcerato all’interno di Castel dell’Ovo.
Nun te scurda, brano del 1995 degli Almamegretta, eseguito, oltre che dagli autori, anche da Raiz, Pietra Montecorvino e M'Barka Ben Taleb, ha come sfondo il Palazzo Giusso, sede dell’Università L’Orientale e la Cappella Pappacoda che si trova di fronte, in largo San Giovanni Maggiore.
Non c’è la città a fare da scenografia nei due video che seguono, Passione, cantata da James Senese e Tammurriata Nera, interpretata da Peppe Barra, entrambi girati in spazi chiusi.
All’interno del complesso del Pio Monte della Misericordia, omaggiato da inquadrature sulle Sette Opere di Misericordia del Caravaggio e altri dipinti presenti in sala, Fausto Cigliano interpreta Catarì, accompagnandosi con la sola chitarra.
Unico video girato fuori Napoli, Caravan Petrol, vede Fiorello cantare all’interno della Solfatara di Pozzuoli (NA).
La Piscina mirabilis è un monumento archeologico romano sito nei Campi Flegrei a Bacoli (area metropolitana di Napoli). Qui Fiorenza Calogero, Daniela Fiorentino e Lorena Tamaggio interpretano il Canto delle lavandaie del Vomero, canzone popolare napoletana del XII-XIV secolo.
Faccia Gialla, scritta e interpretata da Enzo Avitabile, ci mostra un cortile storico della città.
Dove sta Zazà è cantata da Pietra Montecorvino e Max Casella in un affollato mercato del centro storico della città.
Misia canta Indifferentemente nel Palazzo Riario Sforza, eretto nella prima metà del XVIII secolo e situato in via San Giovanni Maggiore Pignatelli in pieno centro storico.
Una nostalgica Napule è, dell’indimenticato Pino Daniele, chiude il documentario, mentre Napoli scorre con tutte le sue contraddizioni, la sua bellezza, la sua immensa passione.
Le canzoni inserite nel documentario e interpretate da diversi artisti sono un omaggio a diversi scorci di Napoli.
Carmela, il primo brano interpretato da Mina, si sofferma su immagini sacre, foto di repertorio e scene di vita quotidiana, come un ragazzo che gioca a sparare mentre percorre in motorino e senza casco via delle Zite una traversa di via dei Tribunali.
Il videoclip di Vesuvio, interpretato dagli Spakka-Neapolis 55, oltre a mostrare immagini del celebre vulcano a cui è dedicato e che sovrasta la città, è girato nel Chiostro Grande della Certosa di San Martino.
Gli Avion Travel e Misia interpretano Era de maggio, improvvisando un concerto in Largo Banchi Nuovi.
Comme facette mammeta è interpretato da Pietra Montercorvino all’interno del Palazzo dello Spagnolo, nel rione Sanità, in pieno centro storico. Dalle singolari scalinate a doppia rampa in stile barocco napoletano della facciata interna alcune donne si affacciano danzando.
Il video della sensuale Maruzzella, celebre canzone musicata da Renato Carosone nel 1954, qui interpretata da Gennaro Cosmo Parlato, è stato girato a Bagnoli.
La Malafemmena di Totò è cantata da Massimo Ranieri, marito fedifrago di Lina Sastri in un palazzo della città.
Don Raffaè, testo, tra gli altri, di De André, è interpretato da Peppe Barra, carcerato all’interno di Castel dell’Ovo.
Nun te scurda, brano del 1995 degli Almamegretta, eseguito, oltre che dagli autori, anche da Raiz, Pietra Montecorvino e M'Barka Ben Taleb, ha come sfondo il Palazzo Giusso, sede dell’Università L’Orientale e la Cappella Pappacoda che si trova di fronte, in largo San Giovanni Maggiore.
Non c’è la città a fare da scenografia nei due video che seguono, Passione, cantata da James Senese e Tammurriata Nera, interpretata da Peppe Barra, entrambi girati in spazi chiusi.
All’interno del complesso del Pio Monte della Misericordia, omaggiato da inquadrature sulle Sette Opere di Misericordia del Caravaggio e altri dipinti presenti in sala, Fausto Cigliano interpreta Catarì, accompagnandosi con la sola chitarra.
Unico video girato fuori Napoli, Caravan Petrol, vede Fiorello cantare all’interno della Solfatara di Pozzuoli (NA).
La Piscina mirabilis è un monumento archeologico romano sito nei Campi Flegrei a Bacoli (area metropolitana di Napoli). Qui Fiorenza Calogero, Daniela Fiorentino e Lorena Tamaggio interpretano il Canto delle lavandaie del Vomero, canzone popolare napoletana del XII-XIV secolo.
Faccia Gialla, scritta e interpretata da Enzo Avitabile, ci mostra un cortile storico della città.
Dove sta Zazà è cantata da Pietra Montecorvino e Max Casella in un affollato mercato del centro storico della città.
Misia canta Indifferentemente nel Palazzo Riario Sforza, eretto nella prima metà del XVIII secolo e situato in via San Giovanni Maggiore Pignatelli in pieno centro storico.
Una nostalgica Napule è, dell’indimenticato Pino Daniele, chiude il documentario, mentre Napoli scorre con tutte le sue contraddizioni, la sua bellezza, la sua immensa passione.
Madeleine, Skydancers, Rai Cinema
Napoli raccontata attraverso, interviste, immagini di repertorio, aneddoti, la gente e, soprattutto, le sue canzoni.