Nel primo lungometraggio di finzione di Elisa Amoruso i luoghi raccontano una storia allo stesso modo dei personaggi. Vengono riprodotti come nei ricordi della regista che, in una primavera di tanti anni fa, si trasferì con la sua famiglia nella periferia di Roma: i colori sono vivi, forti, come quelli delle vecchie pellicole e che risaltano nelle foto dell’epoca. La protagonista è Nina catapultata in una dimensione nuova, un pezzo di nulla della periferia romana a Cinecittà est – senza negozi, solo palazzi alveare che confinano con la campagna – che tuttavia pullula di freschezza e vitalità.
Il padre, simpatico ma inaffidabile, vende macchine fotografiche al mercato delle pulci di Porta Portese; la madre, innamorata ma insoddisfatta, ogni tanto prova a ritagliarsi i suoi spazi: una parte del film è girata al mare, sulla spiaggia tra Sabaudia e San Felice Circeo, all’ombra della torre Paola, posta a difesa di quel tratto di costa che, nel Cinquecento, era oggetto di incursioni saracene.
Nel primo lungometraggio di finzione di Elisa Amoruso i luoghi raccontano una storia allo stesso modo dei personaggi. Vengono riprodotti come nei ricordi della regista che, in una primavera di tanti anni fa, si trasferì con la sua famiglia nella periferia di Roma: i colori sono vivi, forti, come quelli delle vecchie pellicole e che risaltano nelle foto dell’epoca. La protagonista è Nina catapultata in una dimensione nuova, un pezzo di nulla della periferia romana a Cinecittà est – senza negozi, solo palazzi alveare che confinano con la campagna – che tuttavia pullula di freschezza e vitalità.
Il padre, simpatico ma inaffidabile, vende macchine fotografiche al mercato delle pulci di Porta Portese; la madre, innamorata ma insoddisfatta, ogni tanto prova a ritagliarsi i suoi spazi: una parte del film è girata al mare, sulla spiaggia tra Sabaudia e San Felice Circeo, all’ombra della torre Paola, posta a difesa di quel tratto di costa che, nel Cinquecento, era oggetto di incursioni saracene.
Sul finire degli anni Ottanta, Nina, 11 anni, madre e padre litigiosi e fratellino irrequieto, si trasferisce con la famiglia dal centro di Roma in una periferia alienante, fatta di palazzoni, ragazzi in motorino, prati bruciati. L’amicizia con Sirley le cambia la prospettiva.
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