Alcuni uomini travestiti da frati si nascondono in un convento: gli esterni, visibili nelle scene iniziali, sono quelli dell’ex ospedale annesso alla Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi, in via Anicia nel quartiere romano di Trastevere. Qui si trova il professor Erminio Bonafè (George Wilson) che, tra mille raccomandazioni, decide di rientrare nella sua abitazione, salvo accorgersi in tempo di una retata dei fascisti nel suo palazzo in via dei Fienili. Per sfuggire all’arresto si rifugia in un “casotto” a pochi passi, in via dei Foraggi.
Primo Arcovazzi (Ugo Tognazzi) è arruolato nella milizia del regime e sta svolgendo delle esercitazioni presso il comando, che si trova tra viale Castrense e piazza Santa Croce in Gerusalemme, con le mura Aureliane sullo sfondo, nei pressi di quello che oggi è il Museo Storico della Fanteria.
Arcovazzi riceve l’incarico di recarsi in Abruzzo, a Villalago per riportare a Roma il professore in fuga. Tuttavia la produzione restò nel Lazio, spacciando la zona di Castel San Pietro Romano, circa 35 km a sud est di Roma, per il paese abruzzese. Qui, in piazza San Pietro, Arcovazzi e il suo prigioniero in sidecar si trovano di fronte un gruppo di paesani all’apparenza inferociti. Anche la scena della discesa dei tornanti in sidecar fu realizzata lungo la SP58a che da Castel San Pietro conduce a Palestrina.
Lungo il tragitto verso Roma, Arcovazzi e il suo prigioniero giungono ad una Casa del Fascio, il cui edificio si trova a Genzano di Roma in piazza Tommaso Frasconi per poi proseguire e chiederere ospitalità alla famiglia del mentore del fascista, Arcangelo Baldacci: giungono dunque nella piazza Umberto di Giulianello di Cori (LT).
Dopo varie peripezie i due uomini giungono finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata dagli Alleati. Incontrano prima una truppa di americani che scattano una foto: i due si trovano in via Angelo Bellani, tra i quartieri Trastevere e Testaccio. Via degli Stradivari, dove un gruppo del Comitato di Liberazione Nazionale tenta di linciare Arcovazzi sotto un muraglione, è poco distante.
Il finale è una panoramica su Roma che dal lungotevere degli Artigiani mostra in lontananza alcuni edifici del Testaccio.
Alcuni uomini travestiti da frati si nascondono in un convento: gli esterni, visibili nelle scene iniziali, sono quelli dell’ex ospedale annesso alla Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi, in via Anicia nel quartiere romano di Trastevere. Qui si trova il professor Erminio Bonafè (George Wilson) che, tra mille raccomandazioni, decide di rientrare nella sua abitazione, salvo accorgersi in tempo di una retata dei fascisti nel suo palazzo in via dei Fienili. Per sfuggire all’arresto si rifugia in un “casotto” a pochi passi, in via dei Foraggi.
Primo Arcovazzi (Ugo Tognazzi) è arruolato nella milizia del regime e sta svolgendo delle esercitazioni presso il comando, che si trova tra viale Castrense e piazza Santa Croce in Gerusalemme, con le mura Aureliane sullo sfondo, nei pressi di quello che oggi è il Museo Storico della Fanteria.
Arcovazzi riceve l’incarico di recarsi in Abruzzo, a Villalago per riportare a Roma il professore in fuga. Tuttavia la produzione restò nel Lazio, spacciando la zona di Castel San Pietro Romano, circa 35 km a sud est di Roma, per il paese abruzzese. Qui, in piazza San Pietro, Arcovazzi e il suo prigioniero in sidecar si trovano di fronte un gruppo di paesani all’apparenza inferociti. Anche la scena della discesa dei tornanti in sidecar fu realizzata lungo la SP58a che da Castel San Pietro conduce a Palestrina.
Lungo il tragitto verso Roma, Arcovazzi e il suo prigioniero giungono ad una Casa del Fascio, il cui edificio si trova a Genzano di Roma in piazza Tommaso Frasconi per poi proseguire e chiederere ospitalità alla famiglia del mentore del fascista, Arcangelo Baldacci: giungono dunque nella piazza Umberto di Giulianello di Cori (LT).
Dopo varie peripezie i due uomini giungono finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata dagli Alleati. Incontrano prima una truppa di americani che scattano una foto: i due si trovano in via Angelo Bellani, tra i quartieri Trastevere e Testaccio. Via degli Stradivari, dove un gruppo del Comitato di Liberazione Nazionale tenta di linciare Arcovazzi sotto un muraglione, è poco distante.
Il finale è una panoramica su Roma che dal lungotevere degli Artigiani mostra in lontananza alcuni edifici del Testaccio.
D.D.L.
Roma 1944. A pochi giorni della liberazione, Primo Arcovazzi, zelante e fanatico graduato della milizia fascista, viene incaricato di prelevare dall'Abruzzo e riportare a Roma il professore antifascista Erminio Bonafè. Per il buon esito della missione potrebbe essere promosso a Federale.