Il film di Pupi Avati, ispirato al Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, è un percorso alla scoperta della vita di Dante Alighieri attraverso gli avvenimenti storici e privati che hanno ispirato la poesia dantesca.
Nel 1350 Boccaccio (Sergio Castellitto) viene incaricato dai fiorentini di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante, che si trova a Ravenna. Boccaccio si prepara al viaggio che lo attende, facendo un bagno presso le acque adiacenti la torre di Pretola a Perugia. La Firenze del Trecento trova la sua perfetta ricostruzione proprio nel capoluogo umbro, tra via Ritorta e via Maestà delle Volte, dove Boccaccio esce di casa per salire sul carro. Nel lasciare la città, Boccaccio narra dell’antica torre del Guardamorto, utilizzata come obitorio anche durante la peste. La torre accoglieva i cadaveri prima che venissero riconosciuti dai parenti nelle stanze sotterranee, ambientate nella finzione scenica tra la catacomba Villa San Faustino a Massa Martana (PG) e il pozzo etrusco di Perugia.
In viaggio sul suo carro, dove aver salutato con rime dantesche delle lavandaie presso le antiche fonti di Moiano ad Assisi, Boccaccio inizia il suo racconto sul sommo poeta a partire da quando ancora bambino assiste alla morte della madre nella camera di casa Alighieri, che è in realtà il castello Balthus di Montecalvello (VT). Lo stesso maniero e il borgo accoglieranno anche le abitazioni di Gano del Forese e dei Bardi e la sala dove i priori votano per l'esilio dei fiorentini rivoltosi.
All’età di nove anni Dante conosce Beatrice, figlia di Folco Portinari, e i loro sguardi continueranno a incrociarsi fino all’età adulta, come in una intensa scena di fronte alla piccola Chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera (PG). Ma la ragazza, ancora giovanissima, va in sposa al cavaliere Simone de' Bardi nella corte del Castello Baglioni di Graffignano (VT).
In un viaggio tra il presente narrativo e il passato del sommo poeta, Pupi Avati narra dell’amicizia con Guido Cavalcanti, dello scontro tra Dante e il pontefice e dei tumulti a Firenze quando Dante divenne priore, conducendo allo stesso tempo lo spettatore attraverso diversi luoghi religiosi dell’Italia centrale. In particolare, dell’Umbria si riconoscono la Basilica di San Ponziano a Spoleto (PG), l’Abbazia Santi Fidenzio e Terenzio di Massa Martana (PG), la piccola Chiesa di San Cristina a Santa Anatolia di Narco (PG), l’Abbazia di San Michele Arcangelo presso Schifanoia (TR) e l’Abbazia di San Pietro in Valle nel comune di Ferentillo (TR). Il viaggio tocca ancora il Lazio, con la Chiesa di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina (RM) e la Chiesa di San Maria in Castello a Tarquinia (VT).
Uno dei momenti cruciali per Dante è la morte di Beatrice. Tale è lo sconforto del poeta da essere spinto dalla famiglia al matrimonio con Gemma Donati. Palazzo Trinci a Foligno (PG), affrescato da Gentile da Fabriano e oggi sede della Pinacoteca Civica e del Museo archeologico, è la location di diverse scene: la prima notte di nozze, la lite con Manetto Donati, l'arrivo del poeta dall'amico Cavalcanti (sulla scalinata).
Il Nobile Collegio della Marcanza a Perugia è la residenza papale dove Dante incontra il pontefice. L’annuncio dell’esilio del poeta, in una sala affrescata del palazzo dei papi di Avignone avviene in realtà in un ambiente ricostruito negli studi di Cinecittà.
Da esule Dante è ospite in diversi luoghi, alcuni di questi ripercorsi da Boccaccio, come il Castello di Romena, citato nel Canto XXX dell'Inferno e ricreato nel borgo di Bevagna, tra piazza San Filippo, Gaita San Pietro, Gaita San Giovanni e la Chiesa di San Francesco.
Arrivato a Ravenna Boccaccio viene informato su alcuni dei luoghi amati da Dante nei suoi ultimi anni di vita, come la pineta di Classe, "la divina foresta spessa e viva" del XXVIII del Purgatorio, ma soprattutto la Basilica di Sant’Apollinare, i cui mosaici bizantini ispirarono tante immagini della Divina Commedia.
L’incontro finale e notturno con Suor Beatrice sembra avvolto dal sogno e ha luogo presso il chiostro benedettino dell'Abbazia di Santa Maria Valdiponte a Montelabate (PG).
Il film di Pupi Avati, ispirato al Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, è un percorso alla scoperta della vita di Dante Alighieri attraverso gli avvenimenti storici e privati che hanno ispirato la poesia dantesca.
Nel 1350 Boccaccio (Sergio Castellitto) viene incaricato dai fiorentini di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante, che si trova a Ravenna. Boccaccio si prepara al viaggio che lo attende, facendo un bagno presso le acque adiacenti la torre di Pretola a Perugia. La Firenze del Trecento trova la sua perfetta ricostruzione proprio nel capoluogo umbro, tra via Ritorta e via Maestà delle Volte, dove Boccaccio esce di casa per salire sul carro. Nel lasciare la città, Boccaccio narra dell’antica torre del Guardamorto, utilizzata come obitorio anche durante la peste. La torre accoglieva i cadaveri prima che venissero riconosciuti dai parenti nelle stanze sotterranee, ambientate nella finzione scenica tra la catacomba Villa San Faustino a Massa Martana (PG) e il pozzo etrusco di Perugia.
In viaggio sul suo carro, dove aver salutato con rime dantesche delle lavandaie presso le antiche fonti di Moiano ad Assisi, Boccaccio inizia il suo racconto sul sommo poeta a partire da quando ancora bambino assiste alla morte della madre nella camera di casa Alighieri, che è in realtà il castello Balthus di Montecalvello (VT). Lo stesso maniero e il borgo accoglieranno anche le abitazioni di Gano del Forese e dei Bardi e la sala dove i priori votano per l'esilio dei fiorentini rivoltosi.
All’età di nove anni Dante conosce Beatrice, figlia di Folco Portinari, e i loro sguardi continueranno a incrociarsi fino all’età adulta, come in una intensa scena di fronte alla piccola Chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera (PG). Ma la ragazza, ancora giovanissima, va in sposa al cavaliere Simone de' Bardi nella corte del Castello Baglioni di Graffignano (VT).
In un viaggio tra il presente narrativo e il passato del sommo poeta, Pupi Avati narra dell’amicizia con Guido Cavalcanti, dello scontro tra Dante e il pontefice e dei tumulti a Firenze quando Dante divenne priore, conducendo allo stesso tempo lo spettatore attraverso diversi luoghi religiosi dell’Italia centrale. In particolare, dell’Umbria si riconoscono la Basilica di San Ponziano a Spoleto (PG), l’Abbazia Santi Fidenzio e Terenzio di Massa Martana (PG), la piccola Chiesa di San Cristina a Santa Anatolia di Narco (PG), l’Abbazia di San Michele Arcangelo presso Schifanoia (TR) e l’Abbazia di San Pietro in Valle nel comune di Ferentillo (TR). Il viaggio tocca ancora il Lazio, con la Chiesa di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina (RM) e la Chiesa di San Maria in Castello a Tarquinia (VT).
Uno dei momenti cruciali per Dante è la morte di Beatrice. Tale è lo sconforto del poeta da essere spinto dalla famiglia al matrimonio con Gemma Donati. Palazzo Trinci a Foligno (PG), affrescato da Gentile da Fabriano e oggi sede della Pinacoteca Civica e del Museo archeologico, è la location di diverse scene: la prima notte di nozze, la lite con Manetto Donati, l'arrivo del poeta dall'amico Cavalcanti (sulla scalinata).
Il Nobile Collegio della Marcanza a Perugia è la residenza papale dove Dante incontra il pontefice. L’annuncio dell’esilio del poeta, in una sala affrescata del palazzo dei papi di Avignone avviene in realtà in un ambiente ricostruito negli studi di Cinecittà.
Da esule Dante è ospite in diversi luoghi, alcuni di questi ripercorsi da Boccaccio, come il Castello di Romena, citato nel Canto XXX dell'Inferno e ricreato nel borgo di Bevagna, tra piazza San Filippo, Gaita San Pietro, Gaita San Giovanni e la Chiesa di San Francesco.
Arrivato a Ravenna Boccaccio viene informato su alcuni dei luoghi amati da Dante nei suoi ultimi anni di vita, come la pineta di Classe, "la divina foresta spessa e viva" del XXVIII del Purgatorio, ma soprattutto la Basilica di Sant’Apollinare, i cui mosaici bizantini ispirarono tante immagini della Divina Commedia.
L’incontro finale e notturno con Suor Beatrice sembra avvolto dal sogno e ha luogo presso il chiostro benedettino dell'Abbazia di Santa Maria Valdiponte a Montelabate (PG).
Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga.