Ambientato interamente nella capitale e dintorni, Freaks Out, secondo film di Gabriele Mainetti, è stato girato anche a Viterbo, in Abruzzo e in Calabria.
Il film si apre in piazza San Lorenzo quartiere medievale di Viterbo trasformato per l’occasione nel centro storico di Roma. Qui è installato il circo Mezzapiotta che sta regalando un momento di distrazione a grandi e piccini con le sue magie. Dietro al tendone è facile scorgere la mole di palazzo dei Papi e della sua scenografica loggia quando un bombardamento mette fine allo spettacolo con il suo carico di distruzione e di morte: la cattedrale che dà il nome alla piazza e soprattutto il suo campanile gotico del XIV secolo finiranno in macerie grazie agli effetti speciali.
Sfuggiti per un soffio ai bombardamenti, i quattro circensi Matilde, Cencio, Fulvio e Mario e il loro mentore Israel si rifugiano tra le rovine del paese terremotato di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, in provincia dell’Aquila, che ben si è prestato a tramutarsi in un luogo che ha pesantemente subito i danni della guerra. Qui prenderanno l’importante decisione di scappare per rifarsi una vita oltreoceano, ma la strada della loro fuga sarà piuttosto tortuosa.
Un fotogramma dalla collina di Montecucco (fosso di Papa Leone), area a sud-est della capitale, permette di inquadrare temporalmente le vicende storiche entro cui si sviluppa la storia: mostra infatti lontananza alcuni edifici dell’Eur, quartiere nato durante il ventennio, in particolare le mole razionalista del palazzo della Civiltà Italiana (o Colosseo quadrato), la cui costruzione si interruppe proprio nel 1943, anno di ambientazione del film per riprendere nel dopoguerra.
Il centro storico di Roma dove i quattro tenteranno di ritrovare Israel misteriosamente scomparso è un fazzoletto di terra tra il parco archeologico del Colosseo e viale del Colle Oppio, il teatro di Marcello e il rione Monti, in particolare via degli Ibernesi e via Baccina. Nel vicino ghetto assistono ad un rastrellamento di ebrei da parte dei nazisti.
In breve tempo le strade dei protagonisti si dividono. Matilde ha un incontro ravvicinato con due nazisti sull’isola Tiberina: quello che appare alle spalle dei tedeschi è il ponte Fabricio, uno dei più antichi della capitale, che collega l’isola del tevere con il ghetto ebraico (la cupola della sinagoga si intravede nel buio oltre il ponte). Riesce a scappare e viene salvata da uno scalcagnato gruppo di partigiani nascosti nella faggeta di Soriano nel Cimino. Israel è in una camionetta di soldati che sta attraversando il parco degli Acquedotti. Cencio, Fulvio e Mario si sono uniti al sontuoso Zirkus Berlin, allestito presso l’ottocentesco forte Bravetta, situato nel quartiere gianicolense a Roma.
A Camigliatello Silano è stata allestita la stazione Tiburtina e i monti della Sila accompagnano il suggestivo tragitto del treno che sta trasportando in Germania gli ebrei rastrellati.
Gli interni sono stati ricostruiti presso i Videa Studios di via Livigno.
Ambientato interamente nella capitale e dintorni, Freaks Out, secondo film di Gabriele Mainetti, è stato girato anche a Viterbo, in Abruzzo e in Calabria.
Il film si apre in piazza San Lorenzo quartiere medievale di Viterbo trasformato per l’occasione nel centro storico di Roma. Qui è installato il circo Mezzapiotta che sta regalando un momento di distrazione a grandi e piccini con le sue magie. Dietro al tendone è facile scorgere la mole di palazzo dei Papi e della sua scenografica loggia quando un bombardamento mette fine allo spettacolo con il suo carico di distruzione e di morte: la cattedrale che dà il nome alla piazza e soprattutto il suo campanile gotico del XIV secolo finiranno in macerie grazie agli effetti speciali.
Sfuggiti per un soffio ai bombardamenti, i quattro circensi Matilde, Cencio, Fulvio e Mario e il loro mentore Israel si rifugiano tra le rovine del paese terremotato di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, in provincia dell’Aquila, che ben si è prestato a tramutarsi in un luogo che ha pesantemente subito i danni della guerra. Qui prenderanno l’importante decisione di scappare per rifarsi una vita oltreoceano, ma la strada della loro fuga sarà piuttosto tortuosa.
Un fotogramma dalla collina di Montecucco (fosso di Papa Leone), area a sud-est della capitale, permette di inquadrare temporalmente le vicende storiche entro cui si sviluppa la storia: mostra infatti lontananza alcuni edifici dell’Eur, quartiere nato durante il ventennio, in particolare le mole razionalista del palazzo della Civiltà Italiana (o Colosseo quadrato), la cui costruzione si interruppe proprio nel 1943, anno di ambientazione del film per riprendere nel dopoguerra.
Il centro storico di Roma dove i quattro tenteranno di ritrovare Israel misteriosamente scomparso è un fazzoletto di terra tra il parco archeologico del Colosseo e viale del Colle Oppio, il teatro di Marcello e il rione Monti, in particolare via degli Ibernesi e via Baccina. Nel vicino ghetto assistono ad un rastrellamento di ebrei da parte dei nazisti.
In breve tempo le strade dei protagonisti si dividono. Matilde ha un incontro ravvicinato con due nazisti sull’isola Tiberina: quello che appare alle spalle dei tedeschi è il ponte Fabricio, uno dei più antichi della capitale, che collega l’isola del tevere con il ghetto ebraico (la cupola della sinagoga si intravede nel buio oltre il ponte). Riesce a scappare e viene salvata da uno scalcagnato gruppo di partigiani nascosti nella faggeta di Soriano nel Cimino. Israel è in una camionetta di soldati che sta attraversando il parco degli Acquedotti. Cencio, Fulvio e Mario si sono uniti al sontuoso Zirkus Berlin, allestito presso l’ottocentesco forte Bravetta, situato nel quartiere gianicolense a Roma.
A Camigliatello Silano è stata allestita la stazione Tiburtina e i monti della Sila accompagnano il suggestivo tragitto del treno che sta trasportando in Germania gli ebrei rastrellati.
Gli interni sono stati ricostruiti presso i Videa Studios di via Livigno.
Goon Films, Lucky Red, Rai Cinema, GapBusters
David di Donatello 2022: Miglior acconciatore a Marco Perna – Miglior fotografia a Michele D'Attanasio – Miglior scenografia a Ilaria Fallacara – Miglior trucco a Diego Prestopino – Migliori effetti speciali visivi a Stefano Leoni – Miglior produzione a Andrea Occhipinti / Nastri D'Argento 2022: Migliori Costumi a Mary Montalto – Miglior Montaggio a Francesco Di Stefano – Migliore Scenografia a Massimiliano Sturiale
Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando Israel scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro "fenomeni da baraccone" restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini... e il corso della Storia.