Fu una sirena, Partenope, a fondare Napoli secoli fa. Ai giorni nostri, la specie è in via di estinzione, e Ares, l’unico Tritone rimasto nel Mediterraneo, in grado di garantirne la sopravvivenza, è in preda ad una crisi di identità. Quattro sirene approdano dunque a Napoli per convincerlo a tornare negli abissi. Nel frattempo, ci guidano inconsapevolmente tra gli scorci più belli e negli angoli meno conosciuti del capoluogo campano.
Conosciamo le quattro protagoniste nel momento in cui approdano sulla terraferma. Appena sbarcate in città non passano inosservate agli occhi incuriositi dei passanti, tra Via Colabritto e Piazza dei Martiri, dove entrano in un negozio di lusso e decidono di rifarsi il look.
Per ritrovare Ares, le quattro sirene non disdegnano l’aiuto di Salvatore. L’incontro è fortuito: Yara riceve una pallonata in pieno viso su Lungomare Caraggiolo e poco dopo l’intera famiglia si ritrova a vivere nella casa-b&b dell’uomo, l’ottocentesca Villa Rocca Matilde, sulla collina di Posillipo a picco sul mare. Diverse scene sono girate presso la discesa Gaiola, antico percorso che dalla collina di Posillipo porta al mare in corrispondenza di un isolotto chiamato prima Euplea e poi Gaiola, ovvero piccola grotta. Sempre a Posillipo, presso la Baia delle Rocce Verdi, ritroviamo spesso le nostre sirene, che cercano di non stare mai troppo lontane dal mare, e i loro complicati amici umani.
Salvatore è musicista e insegnante di educazione fisica che fatica a trovare l’amore: nella stazione metropolitana di Toledo, famosa per i mosaici che la fanno apparire, guarda caso, come in fondo al mare, sta mietendo la sua ultima vittima, Laura. E non ne fa mistero neppure ai suoi studenti, che ritrova poco dopo vicino scuola in Piazza Bellini: alle loro spalle, un palazzo rosso con uno scalone monumentale, il Complesso di Sant’Antonio delle Monache a Port’Alba, convento del XVI secolo che oggi ospita la BRAU — Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica. L’interno della scuola, sfondo di conversazioni tra il prof e i suoi ragazzi, è il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo.
È soprattutto Yara che approfondisce l’amicizia con Salvatore: durante un giro in motorino, lui le mostra Castel dell’Ovo. La ricerca di Ares interessa tuttavia l’intera famiglia: le sorelle più piccole si fanno coinvolgere in una raccolta di firme per la salvaguardia dei mari, la location stavolta è il Maschio Angioino. Man mano che si svolge la trama, ritroviamo le sirene sempre più immischiate nel mondo degli umani: esigenze burocratiche portano Marica in Piazza Municipio, sede del Comune, per un incontro faccia a faccia col sindaco.
Ares, nel frattempo, è fidanzato con Francesca, ma la ragazza non resiste al fascino di Salvatore: la loro prima uscita è una visita esclusiva al MANN — Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Irene si ritrova a dover affrontare le “goliardate” dei compagni di classe e approfondisce l’amicizia con Michele durante una gita alla Grotta di Seiano, un tunnel lungo 770m che attraversa la collina di Posillipo congiungendo Bagnoli e i Campi Flegrei con la Gaiola. In varie occasioni Michele le mostra la sua “casa”, la Reggia di Capodimonte, di cui i genitori sono custodi. I due spesso passeggiano nel Bosco di Capodimonte, 124 ettari antistanti l’omonima reggia, mentre, all’interno del museo, si svolge una scena drammatica.
Anche Piazza del Gesù Nuovo, con il suo imponente obelisco barocco dedicato all’Immacolata è spesso sotto l’occhio delle telecamere.
La chiesa del matrimonio di Salvatore è Sant’Anna dei Lombardi, in Piazza Monteoliveto, esempio di rinascimento toscano a Napoli. La sera prima del sì Salvatore porta una stupita Yara al Teatro San Carlo, presentandolo come il teatro d’opera più antico del mondo, a vedere la Tosca.
Curiosamente è ai piedi della Fontana della Sirena, a Mergellina, che Salvatore cerca la consolazione dei fratelli dalle sue pene d’amore.
Fu una sirena, Partenope, a fondare Napoli secoli fa. Ai giorni nostri, la specie è in via di estinzione, e Ares, l’unico Tritone rimasto nel Mediterraneo, in grado di garantirne la sopravvivenza, è in preda ad una crisi di identità. Quattro sirene approdano dunque a Napoli per convincerlo a tornare negli abissi. Nel frattempo, ci guidano inconsapevolmente tra gli scorci più belli e negli angoli meno conosciuti del capoluogo campano.
Conosciamo le quattro protagoniste nel momento in cui approdano sulla terraferma. Appena sbarcate in città non passano inosservate agli occhi incuriositi dei passanti, tra Via Colabritto e Piazza dei Martiri, dove entrano in un negozio di lusso e decidono di rifarsi il look.
Per ritrovare Ares, le quattro sirene non disdegnano l’aiuto di Salvatore. L’incontro è fortuito: Yara riceve una pallonata in pieno viso su Lungomare Caraggiolo e poco dopo l’intera famiglia si ritrova a vivere nella casa-b&b dell’uomo, l’ottocentesca Villa Rocca Matilde, sulla collina di Posillipo a picco sul mare. Diverse scene sono girate presso la discesa Gaiola, antico percorso che dalla collina di Posillipo porta al mare in corrispondenza di un isolotto chiamato prima Euplea e poi Gaiola, ovvero piccola grotta. Sempre a Posillipo, presso la Baia delle Rocce Verdi, ritroviamo spesso le nostre sirene, che cercano di non stare mai troppo lontane dal mare, e i loro complicati amici umani.
Salvatore è musicista e insegnante di educazione fisica che fatica a trovare l’amore: nella stazione metropolitana di Toledo, famosa per i mosaici che la fanno apparire, guarda caso, come in fondo al mare, sta mietendo la sua ultima vittima, Laura. E non ne fa mistero neppure ai suoi studenti, che ritrova poco dopo vicino scuola in Piazza Bellini: alle loro spalle, un palazzo rosso con uno scalone monumentale, il Complesso di Sant’Antonio delle Monache a Port’Alba, convento del XVI secolo che oggi ospita la BRAU — Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica. L’interno della scuola, sfondo di conversazioni tra il prof e i suoi ragazzi, è il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo.
È soprattutto Yara che approfondisce l’amicizia con Salvatore: durante un giro in motorino, lui le mostra Castel dell’Ovo. La ricerca di Ares interessa tuttavia l’intera famiglia: le sorelle più piccole si fanno coinvolgere in una raccolta di firme per la salvaguardia dei mari, la location stavolta è il Maschio Angioino. Man mano che si svolge la trama, ritroviamo le sirene sempre più immischiate nel mondo degli umani: esigenze burocratiche portano Marica in Piazza Municipio, sede del Comune, per un incontro faccia a faccia col sindaco.
Ares, nel frattempo, è fidanzato con Francesca, ma la ragazza non resiste al fascino di Salvatore: la loro prima uscita è una visita esclusiva al MANN — Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Irene si ritrova a dover affrontare le “goliardate” dei compagni di classe e approfondisce l’amicizia con Michele durante una gita alla Grotta di Seiano, un tunnel lungo 770m che attraversa la collina di Posillipo congiungendo Bagnoli e i Campi Flegrei con la Gaiola. In varie occasioni Michele le mostra la sua “casa”, la Reggia di Capodimonte, di cui i genitori sono custodi. I due spesso passeggiano nel Bosco di Capodimonte, 124 ettari antistanti l’omonima reggia, mentre, all’interno del museo, si svolge una scena drammatica.
Anche Piazza del Gesù Nuovo, con il suo imponente obelisco barocco dedicato all’Immacolata è spesso sotto l’occhio delle telecamere.
La chiesa del matrimonio di Salvatore è Sant’Anna dei Lombardi, in Piazza Monteoliveto, esempio di rinascimento toscano a Napoli. La sera prima del sì Salvatore porta una stupita Yara al Teatro San Carlo, presentandolo come il teatro d’opera più antico del mondo, a vedere la Tosca.
Curiosamente è ai piedi della Fontana della Sirena, a Mergellina, che Salvatore cerca la consolazione dei fratelli dalle sue pene d’amore.
Rai Fiction, Cross Productions
Quattro sirene, madre e tre figlie, per salvare la propria specie in pericolo di estinzione si avventurano sulla terraferma per ritrovare l’ultimo tritone del Mediterraneo che, in preda ad una crisi d’identità, è fuggito dal mondo marino e dal suo destino di sottomissione.