Brando De Sica, figlio e nipote d’arte, ha girato a Napoli la sua opera prima Mimì, il principe delle tenebre, scritta con Ugo Chiti e Irene Pollini Giolai e prodotta da Paco Cinematografica e Rai Cinema: il film racconta la fuga di due solitudini, Mimì, pizzaiolo napoletano dai piedi deformi, e Camilla, bipolare che è scappata di casa e che ha trovato he ha trovato come rifugio sicuro per il suo dolore una Napoli sotterranea e dark. Si incontreranno, uniranno le loro solitudini, e cercheranno di fuggire con la fantasia dal mondo cinico e violento che li circonda.
Quella proposta da Brando De Sica è una Napoli dalle tinte horror, ma con le note grottesche e scanzonate tipiche della città partenopea. Un punto di vista inedito che riflette il mondo onirico in cui si rifugia Mimì, giovane orfano e disabile, oggetto dei maltrattamenti da parte del figlio del boss locale.
Il regista gioca sui contrasti evidenti in una città stratificata, sull’esoterismo, sui miti e sulle leggende, come quella secondo cui la tomba di Dracula si troverebbe proprio qui. Predilige la notte, momento in cui i vampiri si muovono liberamente. La città ideale, in sostanza, per raccontare per una favola nera e piena di contraddizioni.
La Piscina Mirabilis, la Certosa di San Martino, il centro storico, il lungomare e Marechiaro, il quartiere Ponti Rossi, oltre ad aree cimiteriali e cittadine della provincia (come Brusciano), sono alcune delle location coinvolte nelle riprese.
Brando De Sica, figlio e nipote d’arte, ha girato a Napoli la sua opera prima Mimì, il principe delle tenebre, scritta con Ugo Chiti e Irene Pollini Giolai e prodotta da Paco Cinematografica e Rai Cinema: il film racconta la fuga di due solitudini, Mimì, pizzaiolo napoletano dai piedi deformi, e Camilla, bipolare che è scappata di casa e che ha trovato he ha trovato come rifugio sicuro per il suo dolore una Napoli sotterranea e dark. Si incontreranno, uniranno le loro solitudini, e cercheranno di fuggire con la fantasia dal mondo cinico e violento che li circonda.
Quella proposta da Brando De Sica è una Napoli dalle tinte horror, ma con le note grottesche e scanzonate tipiche della città partenopea. Un punto di vista inedito che riflette il mondo onirico in cui si rifugia Mimì, giovane orfano e disabile, oggetto dei maltrattamenti da parte del figlio del boss locale.
Il regista gioca sui contrasti evidenti in una città stratificata, sull’esoterismo, sui miti e sulle leggende, come quella secondo cui la tomba di Dracula si troverebbe proprio qui. Predilige la notte, momento in cui i vampiri si muovono liberamente. La città ideale, in sostanza, per raccontare per una favola nera e piena di contraddizioni.
La Piscina Mirabilis, la Certosa di San Martino, il centro storico, il lungomare e Marechiaro, il quartiere Ponti Rossi, oltre ad aree cimiteriali e cittadine della provincia (come Brusciano), sono alcune delle location coinvolte nelle riprese.
Mimì è un adolescente orfano nato con i piedi deformi che lavora in una pizzeria a Napoli. Un brutto giorno incontra Carmilla, una giovane ragazza convinta di essere una discendente del conte Dracula. Insieme decidono di fuggire un mondo cinico e violento.