Siamo sulla Piana del Vesuvio quando dall’alto si vede una carrozza del Settecento che entra nel piazzale di una villa. Si sta festeggiando un matrimonio al Grand Hotel La Sonrisa a Sant’Antonio Abate (NA). A questa festa partecipa uno pseudo vip del posto che ha partecipato al Grande Fratello. A festa finita Luciano e la sua numerosa famiglia tornano in una casa decadente, tra mura scrostate e stanze fatiscenti, come un palcoscenico malinconico dopo che le luci della ribalta si sono spente.
La vita di Luciano si divide tra la propria casa, allestita a Villa Pignatelli di Montecalvo, a San Giorgio a Cremano, e la pescheria, ricreata nel grande cortile a pianta circolare di Villa Pignatelli di Monteleone, nel quartiere napoletano di Barra, un Cristo alto quattro metri con le braccia aperte al centro della piazza, e tutto intorno negozi, botteghe, ambulanti e un bar, movimentati da un gruppo di personaggi che, coralmente, costituiscono il mercato. La pescheria è anche il luogo dove avviene il traffico illegale di robot da cucina, per il quale è necessario rincorrere le clienti vengono fino in chiesa (una scena è girata nella Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, nel centro storico di Napoli).
La grande occasione arriva con due provini per il Grande Fratello, uno fatto di sfuggita presso il centro commerciale Vulcano Buono a Nola (NA) e il secondo direttamente a Cinecittà. Nei giardini all’interno degli studios Luciano guarda meravigliato la “fabbrica dei sogni” attorno a sé e pensa finalmente di avercela fatta. E la sua vita da allora cambia nell’attesa della chiamata della produzione. Vende la pescheria, qualche uscita, come quella al parco acquatico Ditellandia, tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone (CE) e ore di fronte alla tv a guardare le gesta degli inquilini più famosi d’Italia. La propria vita si trasforma essa stessa in un grande fratello, nell’ossessione continua di essere spiato ovunque, persino al Cimitero di Poggioreale.
I familiari e lo spingono a distrarsi, l’amico Michele lo porta a Roma a seguire la Via Crucis al Colosseo, ma da qui alla casa del Grande Fratello la via è breve.
Siamo sulla Piana del Vesuvio quando dall’alto si vede una carrozza del Settecento che entra nel piazzale di una villa. Si sta festeggiando un matrimonio al Grand Hotel La Sonrisa a Sant’Antonio Abate (NA). A questa festa partecipa uno pseudo vip del posto che ha partecipato al Grande Fratello. A festa finita Luciano e la sua numerosa famiglia tornano in una casa decadente, tra mura scrostate e stanze fatiscenti, come un palcoscenico malinconico dopo che le luci della ribalta si sono spente.
La vita di Luciano si divide tra la propria casa, allestita a Villa Pignatelli di Montecalvo, a San Giorgio a Cremano, e la pescheria, ricreata nel grande cortile a pianta circolare di Villa Pignatelli di Monteleone, nel quartiere napoletano di Barra, un Cristo alto quattro metri con le braccia aperte al centro della piazza, e tutto intorno negozi, botteghe, ambulanti e un bar, movimentati da un gruppo di personaggi che, coralmente, costituiscono il mercato. La pescheria è anche il luogo dove avviene il traffico illegale di robot da cucina, per il quale è necessario rincorrere le clienti vengono fino in chiesa (una scena è girata nella Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, nel centro storico di Napoli).
La grande occasione arriva con due provini per il Grande Fratello, uno fatto di sfuggita presso il centro commerciale Vulcano Buono a Nola (NA) e il secondo direttamente a Cinecittà. Nei giardini all’interno degli studios Luciano guarda meravigliato la “fabbrica dei sogni” attorno a sé e pensa finalmente di avercela fatta. E la sua vita da allora cambia nell’attesa della chiamata della produzione. Vende la pescheria, qualche uscita, come quella al parco acquatico Ditellandia, tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone (CE) e ore di fronte alla tv a guardare le gesta degli inquilini più famosi d’Italia. La propria vita si trasforma essa stessa in un grande fratello, nell’ossessione continua di essere spiato ovunque, persino al Cimitero di Poggioreale.
I familiari e lo spingono a distrarsi, l’amico Michele lo porta a Roma a seguire la Via Crucis al Colosseo, ma da qui alla casa del Grande Fratello la via è breve.
La famiglia di Luciano, napoletana doc, non si fa mancare piatti locali durante i pasti: salsiccia con i friarielli, melanzane e frittata di maccheroni.
Le zeppoline sono il dono di pace che Maria porta a Luciano quando decide di riconciliarsi con lui.
Archimede, Fandango, Rai Cinema, Le Pacte, Garance Capital
Luciano è un pescivendolo napoletano e traffica illegalmente robot da cucina. Dotato di una particolare vena comica, la sua grande occasione arriva quando partecipa ad un provino per entrare nella casa del Grande Fratello. Da quel momento vivrà come un’ossessione l’attesa della risposta finendo per alterare la sua percezione della realtà.