Tutta Napoli, fin dalla panoramica della città nella sigla, è stata coinvolta nelle riprese della fiction. A partire dai luoghi in cui abitano i protagonisti, Lojacono, in Largo Sellaria (contraddistinto dall’onomima fontana) e Laura Piras, che invece vive a Villa Gallotti a Posillipo. Il commissariato di Pizzofalcone, nel quartiere San Ferdinando, in via Egiziaca, è a Palazzo Carafa di Santa Severina, edificio del XVI secolo che nella realtà ospita la Sezione Militare dell'Archivio di Stato di Napoli. Gli uffici della PM sono invece al Centro Direzionale.
Altra location ricorrente è la Certosa di San Martino, al Vomero, dove, di fronte ad una spettacolare veduta sulla città, Pisanelli si confida più volte con l’amico Frate Leonardo.
Il resto è un miscuglio di dedali e quartieri che si dispiegano puntata dopo puntata, che, pur sembrando in scena molto vicini, in realtà possono essere molto distanti tra loro. Tra gli altri: Quartieri Spagnoli, Piazza San Domenico Maggiore, Via Nilo, San Gregorio Armeno e San Biagio dei Librai, sede del rinascimentale Palazzo Marigliano, fino a Mergellina.
Piazza del Plebiscito si vede spesso sullo sfondo delle azioni dei protagonisti. Nelle vicinanze, a Piazza Trieste e Trento, si trova l’elegante bar dove Lojacono e la Piras si scambiano pareri sul caso della prima puntata e approfondiscono la loro conoscenza.
In Piazza del Gesù Nuovo Lojacono affronta la figlia, dicendole la verità sulla vicenda che ha gettato ombre sulla sua integrità di poliziotto.
All’interno della fermata Toledo della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, nel quartiere San Giuseppe, Pisanelli è costretto a constatare, nel secondo episodio, l’ennesimo suicidio di un anziano depresso.
Il Palazzo dello Spagnolo alla Sanità è il condominio dove avviene l’omicidio del terzo episodio.
La quarta puntata indaga sul mondo universitario, ed alcune scene ci portano all’interno del complesso universitario di Monte Sant’Angelo sede della Federico II. I funerali delle due vittime si svolgono nella Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Monteoliveto capolavoro dell’arte rinascimentale che ospita, tra le altre opere, la sagrestia decorata dal Vasari.
Le indagini sul delitto dell’episodio cinque ruotano attorno al chiostro e alla Chiesa di Sant’Eligio Maggiore, antica chiesa di epoca angioina. Alcune scene di inseguimento hanno coinvolto Porta Capuana, la Galleria Umberto I e l’ex lanificio a Santa Caterina a Formiello, mentre nello svolgersi delle indagini conosceremo Palazzo Serra di Cassano e, attraverso un passaggio segreto, la galleria borbonica, via di fuga e di salvezza per alcune prostitute nigeriane. Alcune riprese hanno coinvolto anche Santa Lucia ed il Pallonetto.
Nella sesta puntata un bambino viene rapito nel Museo Ferroviario di Pietrarsa, comune di Portici, al confine tra il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio e San Giorgio a nella zona orientale di Napoli. La sparizione del bambino si lega ad uno strano furto all’interno di una lussuosa villa. Le indagini portano Lojacono di fronte allo storico Bagno Elena e poi nel complesso Pausilya Therme, centro benessere che si affaccia sul mare, Via Chiaia, con inquadrature del cinquecentesco Palazzo Cellammare, Porta San Gennaro, la più antica della città, e poi poi nei palazzi storici della Riviera di Chiaia dove abita il nonno del bambino rapito, per poi chiudersi nel complesso ex Eternit di Bagnoli.
Tutta Napoli, fin dalla panoramica della città nella sigla, è stata coinvolta nelle riprese della fiction. A partire dai luoghi in cui abitano i protagonisti, Lojacono, in Largo Sellaria (contraddistinto dall’onomima fontana) e Laura Piras, che invece vive a Villa Gallotti a Posillipo. Il commissariato di Pizzofalcone, nel quartiere San Ferdinando, in via Egiziaca, è a Palazzo Carafa di Santa Severina, edificio del XVI secolo che nella realtà ospita la Sezione Militare dell'Archivio di Stato di Napoli. Gli uffici della PM sono invece al Centro Direzionale.
Altra location ricorrente è la Certosa di San Martino, al Vomero, dove, di fronte ad una spettacolare veduta sulla città, Pisanelli si confida più volte con l’amico Frate Leonardo.
Il resto è un miscuglio di dedali e quartieri che si dispiegano puntata dopo puntata, che, pur sembrando in scena molto vicini, in realtà possono essere molto distanti tra loro. Tra gli altri: Quartieri Spagnoli, Piazza San Domenico Maggiore, Via Nilo, San Gregorio Armeno e San Biagio dei Librai, sede del rinascimentale Palazzo Marigliano, fino a Mergellina.
Piazza del Plebiscito si vede spesso sullo sfondo delle azioni dei protagonisti. Nelle vicinanze, a Piazza Trieste e Trento, si trova l’elegante bar dove Lojacono e la Piras si scambiano pareri sul caso della prima puntata e approfondiscono la loro conoscenza.
In Piazza del Gesù Nuovo Lojacono affronta la figlia, dicendole la verità sulla vicenda che ha gettato ombre sulla sua integrità di poliziotto.
All’interno della fermata Toledo della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, nel quartiere San Giuseppe, Pisanelli è costretto a constatare, nel secondo episodio, l’ennesimo suicidio di un anziano depresso.
Il Palazzo dello Spagnolo alla Sanità è il condominio dove avviene l’omicidio del terzo episodio.
La quarta puntata indaga sul mondo universitario, ed alcune scene ci portano all’interno del complesso universitario di Monte Sant’Angelo sede della Federico II. I funerali delle due vittime si svolgono nella Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Monteoliveto capolavoro dell’arte rinascimentale che ospita, tra le altre opere, la sagrestia decorata dal Vasari.
Le indagini sul delitto dell’episodio cinque ruotano attorno al chiostro e alla Chiesa di Sant’Eligio Maggiore, antica chiesa di epoca angioina. Alcune scene di inseguimento hanno coinvolto Porta Capuana, la Galleria Umberto I e l’ex lanificio a Santa Caterina a Formiello, mentre nello svolgersi delle indagini conosceremo Palazzo Serra di Cassano e, attraverso un passaggio segreto, la galleria borbonica, via di fuga e di salvezza per alcune prostitute nigeriane. Alcune riprese hanno coinvolto anche Santa Lucia ed il Pallonetto.
Nella sesta puntata un bambino viene rapito nel Museo Ferroviario di Pietrarsa, comune di Portici, al confine tra il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio e San Giorgio a nella zona orientale di Napoli. La sparizione del bambino si lega ad uno strano furto all’interno di una lussuosa villa. Le indagini portano Lojacono di fronte allo storico Bagno Elena e poi nel complesso Pausilya Therme, centro benessere che si affaccia sul mare, Via Chiaia, con inquadrature del cinquecentesco Palazzo Cellammare, Porta San Gennaro, la più antica della città, e poi poi nei palazzi storici della Riviera di Chiaia dove abita il nonno del bambino rapito, per poi chiudersi nel complesso ex Eternit di Bagnoli.
Clemart, Rai Fiction
Nastri d’Argento 2022: Miglior serie Crime
L'ispettore Giuseppe Lojacono viene trasferito al commissariato di Pizzofalcone, dove il commissario Palma guida una squadra poliziotti ritenuti scomodi a causa di alcune colpe di cui si sono macchiati in altri commissariati.