Dopo Non ci resta che il crimine (2019) e Ritorno al crimine (2021), torna in azione la sgangherata banda di criminali improvvisati che viaggiano nel tempo diretta da Massimiliano Bruno. Obiettivo del terzo capitolo è tornare al 1943, nei giorni precedenti all’8 settembre, per rubare ai francesi la Gioconda, la più celebre opera di Leonardo da Vinci custodita oggi al Louvre. Nel loro viaggio si imbatteranno in alcuni personaggi noti e inciamperanno nelle vicende storiche dell’Italia sconvolta dalla seconda guerra mondiale.
Al termine delle rapide sequenze iniziali realizzate con tecniche di animazione sui titoli di testa, la banda ha già rubato la Monnalisa e si ritrova davanti all’acquedotto dell’antica Monterano. Tutto sembrerebbe volgere al meglio e i tre si accingono a tornare nel presente con la refurtiva. Il portale temporale si trova a Camogli, ma non sarà semplice attraversare l’Italia allo sbando del post armistizio, tra nazisti, fascisti e partigiani (“l’autostrada del Sole ancora non esiste!”).
La casa del fascio dove vengono condotti Moreno (Marco Giallini) e Claudio (Giampaolo Morelli) dopo aver fatto saltare un ponte per ordine dei partigiani capeggiati da Sandro Pertini (Rolando Ravello) è Villa D’Antoni Varano, in via Barengo 182, a nord ovest di Roma. Il Castello di Crecchio dove dovrebbe arrivare il re Vittorio Emanuele è in realtà il Castello Brancaccio a San Gregorio da Sassola, a est della capitale.
Nel corso del film la priorità della banda diventa quella di aiutare Adele (Carolina Crescentini) a salvare la figlia Monica, la bimba che diventerà la mamma di Moreno, che è prigioniera dei tedeschi su una nave in viaggio verso Napoli. Su una spiaggia di Bacoli, presso il molo di Marina Grande, Claudio improvvisa una conversazione in napoletano stretto per capire se la nave ha già attraccato ma il quartier generale dell’esercito nazista a Napoli è in realtà il Castello di Santa Severa, all’interno della Riserva naturale di Macchiatonda, sul litorale laziale a nord di Roma. Sulla spiaggia della riserva i tedeschi organizzano un plotone di esecuzione e si svolgerà un’improbabile battaglia tra nazisti e banda della Magliana.
Le riprese del film hanno coinvolto Cerreto di Spoleto e un tratto dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia in Umbria.
Dopo Non ci resta che il crimine (2019) e Ritorno al crimine (2021), torna in azione la sgangherata banda di criminali improvvisati che viaggiano nel tempo diretta da Massimiliano Bruno. Obiettivo del terzo capitolo è tornare al 1943, nei giorni precedenti all’8 settembre, per rubare ai francesi la Gioconda, la più celebre opera di Leonardo da Vinci custodita oggi al Louvre. Nel loro viaggio si imbatteranno in alcuni personaggi noti e inciamperanno nelle vicende storiche dell’Italia sconvolta dalla seconda guerra mondiale.
Al termine delle rapide sequenze iniziali realizzate con tecniche di animazione sui titoli di testa, la banda ha già rubato la Monnalisa e si ritrova davanti all’acquedotto dell’antica Monterano. Tutto sembrerebbe volgere al meglio e i tre si accingono a tornare nel presente con la refurtiva. Il portale temporale si trova a Camogli, ma non sarà semplice attraversare l’Italia allo sbando del post armistizio, tra nazisti, fascisti e partigiani (“l’autostrada del Sole ancora non esiste!”).
La casa del fascio dove vengono condotti Moreno (Marco Giallini) e Claudio (Giampaolo Morelli) dopo aver fatto saltare un ponte per ordine dei partigiani capeggiati da Sandro Pertini (Rolando Ravello) è Villa D’Antoni Varano, in via Barengo 182, a nord ovest di Roma. Il Castello di Crecchio dove dovrebbe arrivare il re Vittorio Emanuele è in realtà il Castello Brancaccio a San Gregorio da Sassola, a est della capitale.
Nel corso del film la priorità della banda diventa quella di aiutare Adele (Carolina Crescentini) a salvare la figlia Monica, la bimba che diventerà la mamma di Moreno, che è prigioniera dei tedeschi su una nave in viaggio verso Napoli. Su una spiaggia di Bacoli, presso il molo di Marina Grande, Claudio improvvisa una conversazione in napoletano stretto per capire se la nave ha già attraccato ma il quartier generale dell’esercito nazista a Napoli è in realtà il Castello di Santa Severa, all’interno della Riserva naturale di Macchiatonda, sul litorale laziale a nord di Roma. Sulla spiaggia della riserva i tedeschi organizzano un plotone di esecuzione e si svolgerà un’improbabile battaglia tra nazisti e banda della Magliana.
Le riprese del film hanno coinvolto Cerreto di Spoleto e un tratto dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia in Umbria.
Nel terzo capitolo della saga di Ritorno al Crimine l'improbabile banda di criminali che viaggia indietro nel tempo torna nel 1943 per rubare la Gioconda ai francesi: ad aiutare lo spaccone Moreno e il timoroso Giuseppe nella difficile impresa la new entry Claudio, un professore di storia pignolo ed iracondo.