Nella Roma de I Predatori, una giungla che va dalle campagne al centro, sono tutti vittime e allo stesso tempo carnefici.
I Pavone frequentano e vivono i quartieri residenziali, la loro abitazione è in piazza Santissimi Apostoli, nel pieno centro della città. Pierpaolo Pavone (Massimo Popolizio) è un medico; sua moglie Ludovica (Manuela Mandracchia) è una regista cinematografica, e la vediamo all’opera in un set allestito in piazza di Siena, a Villa Borghese; il figlio Federico (Pietro Castellitto) è uno ricercatore di 25 anni appassionato di Nietzsche al seguito di un barone dell’Università La Sapienza.
Un incidente in via Belgio, nella zona del Villaggio Olimpico, mette in contatto i Pavone con i Vismara, proprietari di un’armeria in corso Regina Maria Pia a Ostia. Attraverso la famiglia Vismara scopriamo dunque le aree più periferiche della città, in particolare Ostia, col suo pontile in piazza dei Ravennati, piazzale Amerigo Vespucci (la stazione), il lungomare Toscanelli, ma anche via dei Timoni dove si trova la casa di Claudio (Giorgio Montanini), via del Lido di Ostia, la casa di Ines (Marzia Ubaldi), e via dell’Idroscalo, sede del bar. Il vecchio faro e il lungomare di Fiumicino sono stati invece lo sfondo della liberatoria scena della sparatoria.
Anche le giornate festive vengono trascorse diversamente: i Pavone in Toscana presso un lussuoso podere che in realtà è un casale di Sutri; i Vismara su un pratone in via Furbara Sasso (laghi Fenicotteri Rosa) a Cerveteri.
Altre location: la Chiesa Valdese di piazza Cavour e il cinema Labirinto, ovvero la Casa del Cinema in largo Marcello Mastroianni, a Villa Borghese.
Nella Roma de I Predatori, una giungla che va dalle campagne al centro, sono tutti vittime e allo stesso tempo carnefici.
I Pavone frequentano e vivono i quartieri residenziali, la loro abitazione è in piazza Santissimi Apostoli, nel pieno centro della città. Pierpaolo Pavone (Massimo Popolizio) è un medico; sua moglie Ludovica (Manuela Mandracchia) è una regista cinematografica, e la vediamo all’opera in un set allestito in piazza di Siena, a Villa Borghese; il figlio Federico (Pietro Castellitto) è uno ricercatore di 25 anni appassionato di Nietzsche al seguito di un barone dell’Università La Sapienza.
Un incidente in via Belgio, nella zona del Villaggio Olimpico, mette in contatto i Pavone con i Vismara, proprietari di un’armeria in corso Regina Maria Pia a Ostia. Attraverso la famiglia Vismara scopriamo dunque le aree più periferiche della città, in particolare Ostia, col suo pontile in piazza dei Ravennati, piazzale Amerigo Vespucci (la stazione), il lungomare Toscanelli, ma anche via dei Timoni dove si trova la casa di Claudio (Giorgio Montanini), via del Lido di Ostia, la casa di Ines (Marzia Ubaldi), e via dell’Idroscalo, sede del bar. Il vecchio faro e il lungomare di Fiumicino sono stati invece lo sfondo della liberatoria scena della sparatoria.
Anche le giornate festive vengono trascorse diversamente: i Pavone in Toscana presso un lussuoso podere che in realtà è un casale di Sutri; i Vismara su un pratone in via Furbara Sasso (laghi Fenicotteri Rosa) a Cerveteri.
Altre location: la Chiesa Valdese di piazza Cavour e il cinema Labirinto, ovvero la Casa del Cinema in largo Marcello Mastroianni, a Villa Borghese.
Festival del Cinema di Venezia 2020: Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura/ Nastri d'Argento 2021: Miglior regista esordiente per Pietro Castellitto - Miglior attore non protagonista per Massimo Popolizio
Un banale incidente mette in contatto due famiglie apparentemente incompatibili, i Pavone, borghese e intellettuale, e i Vismara, proletaria e fascista, nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma.