Dopo la fortunata trilogia cinematografica, torna con una nuova storia in 6 episodi a cavallo fra passato e presente la sgangherata banda della saga di Massimiliano Bruno sui viaggi nel tempo. Diretta da Massimiliano Bruno e Alessio Maria Federici Non ci resta che il crimine - La serie riunisce Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gian Marco Tognazzi), Claudio (Giampaolo Morelli) e Gianfranco (Massimiliano Bruno) per un’avventura nel 1970, dove Giuseppe decide di cercare la sua vera madre dopo aver scoperto di essere stato adottato.
Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni Ottanta, in cui a Roma prosperava la banda della Magliana (location di Non ci resta che il crimine e di Ritorno al crimine), e poi quello nell’Italia fascista degli anni Quaranta (location di C'era una volta il crimine), la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film e trasporta l’affiatatissima e sconclusionata banda nella Roma degli anni Settanta tra gli ambienti della sinistra giovanile e quelli della destra eversiva del golpe Borghese.
Le ampie panoramiche su Roma – i tre amici nel 1970 si ritrovano ad inseguire uno dei ragazzi del collettivo, Sergio, che poco prima di un’azione dimostrativa si allontana transitando sul lungotevere e lasciandosi alle spalle Castel Sant’angelo – si intervallano a riprese di ambienti esterni più specifici, come il rione Monti degli anni Settanta dove si troverebbe la libreria fascista in cui Moreno e due ragazzi vengono fermati dalla “madama”. La scena è stata girata tra i vicoli di Albano Laziale e in particolare in piazza Salvatore Fagiolo.
Tornando a Roma, in piazza Lauro De Bosis, al Foro Italico, si trova il portale che i tre prendono al volo per tornare nel presente dopo l’attentato di matrice fascista in cui Giuseppe salva la vita a sua madre. La Roma notturna che Moreno, Giuseppe e Claudio ritrovano al rientro di notte è stranamente deserta, i palazzi attorno presentano le linearità tipiche dell’architettura razionalista. L’incontro con i militari del regime che chiedono loro il lasciapassare e li arrestano avviene in via dell’Architettura, angolo viale della Civiltà romana all'Eur, il quartiere romano che meglio sintetizza la tecnica costruttiva del ventennio.
Resisi conto di aver provocato uno stravolgimento temporale, i tre devono tornare indietro: nei giardinetti di via Carlo Felice, tra la Basilica di San Giovanni, il camminamento delle mura Aureliane e il museo della Fanteria, Sergio li arruola per un'operazione non ufficiale di Polizia, ma devono apparire dei simpatizzanti fascisti, quindi vanno ad acquistare abiti adatti nel vicino mercato di via Sannio.
Nel frattempo Gianfranco, catturato dai fascisti, riesce a fuggire dalla sua prigione, che altro non è che la Piramide Cestia, nel quartiere Ostiense. Il ritorno definitivo nella Roma contemporanea dei viaggiatori del tempo è in piazza Vittorio, che nel regime fascista si sarebbe chiamata piazza Littoria.
Dopo la fortunata trilogia cinematografica, torna con una nuova storia in 6 episodi a cavallo fra passato e presente la sgangherata banda della saga di Massimiliano Bruno sui viaggi nel tempo. Diretta da Massimiliano Bruno e Alessio Maria Federici Non ci resta che il crimine - La serie riunisce Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gian Marco Tognazzi), Claudio (Giampaolo Morelli) e Gianfranco (Massimiliano Bruno) per un’avventura nel 1970, dove Giuseppe decide di cercare la sua vera madre dopo aver scoperto di essere stato adottato.
Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni Ottanta, in cui a Roma prosperava la banda della Magliana (location di Non ci resta che il crimine e di Ritorno al crimine), e poi quello nell’Italia fascista degli anni Quaranta (location di C'era una volta il crimine), la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film e trasporta l’affiatatissima e sconclusionata banda nella Roma degli anni Settanta tra gli ambienti della sinistra giovanile e quelli della destra eversiva del golpe Borghese.
Le ampie panoramiche su Roma – i tre amici nel 1970 si ritrovano ad inseguire uno dei ragazzi del collettivo, Sergio, che poco prima di un’azione dimostrativa si allontana transitando sul lungotevere e lasciandosi alle spalle Castel Sant’angelo – si intervallano a riprese di ambienti esterni più specifici, come il rione Monti degli anni Settanta dove si troverebbe la libreria fascista in cui Moreno e due ragazzi vengono fermati dalla “madama”. La scena è stata girata tra i vicoli di Albano Laziale e in particolare in piazza Salvatore Fagiolo.
Tornando a Roma, in piazza Lauro De Bosis, al Foro Italico, si trova il portale che i tre prendono al volo per tornare nel presente dopo l’attentato di matrice fascista in cui Giuseppe salva la vita a sua madre. La Roma notturna che Moreno, Giuseppe e Claudio ritrovano al rientro di notte è stranamente deserta, i palazzi attorno presentano le linearità tipiche dell’architettura razionalista. L’incontro con i militari del regime che chiedono loro il lasciapassare e li arrestano avviene in via dell’Architettura, angolo viale della Civiltà romana all'Eur, il quartiere romano che meglio sintetizza la tecnica costruttiva del ventennio.
Resisi conto di aver provocato uno stravolgimento temporale, i tre devono tornare indietro: nei giardinetti di via Carlo Felice, tra la Basilica di San Giovanni, il camminamento delle mura Aureliane e il museo della Fanteria, Sergio li arruola per un'operazione non ufficiale di Polizia, ma devono apparire dei simpatizzanti fascisti, quindi vanno ad acquistare abiti adatti nel vicino mercato di via Sannio.
Nel frattempo Gianfranco, catturato dai fascisti, riesce a fuggire dalla sua prigione, che altro non è che la Piramide Cestia, nel quartiere Ostiense. Il ritorno definitivo nella Roma contemporanea dei viaggiatori del tempo è in piazza Vittorio, che nel regime fascista si sarebbe chiamata piazza Littoria.
Moreno, Giuseppe e Claudio si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco: se si cambia il passato cambia anche il presente. Giuseppe riesce a incontrarla a un happening a casa di Duccio Casati, un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore: salvandola da un attentato, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente: ora l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista, e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto… a costo di infiltrarsi nelle maglie del golpe Borghese!