Una Roma governata dal caos, dalla corruzione, dal cinismo, asfissiata dal caldo torrido, devastata dagli incendi e sommersa dal buio dei numerosi blackout. È questa l'ambientazione di Adagio di Stefano Sollima, che dopo la serie Romanzo criminale e Suburra torna a raccontare il lato criminale della Capitale, con inquadrature larghe, in cui i personaggi si muovono in controluce. Tra le location scelte per le riprese la stazione Tiburtina, l'ospedale Forlanini, piazza Ara Coeli, piazza del Gesù, largo Argentina. Alcune riprese sono state effettuate negli Studi di Cinecittà.
“Roma negli anni è cambiata e anch’io", ha sottolineato il regista a proposito del suo ultimo sguardo sulla città. "L’ho osservata con occhi diversi, tornando sulla scena del crimine con un altro passo, un adagio. Dopo le esperienze all’estero e la prolungata assenza, volevo tornare a raccontare la mia città che m’era mancata. Alcuni degli elementi drammaturgici e visivi potrebbero sembrare distopici, ma in realtà vivendo a Roma non lo sono per niente. L’ho trasfigurata, com’è giusto che sia: gli elementi naturali sono funzionali alla drammaturgia, ma mentre scrivevamo ci sono stati realmente degli incendi e ci sono stati i blackout. Sembra fantascientifico ma è una parte della città per come la vivo”.
Una Roma governata dal caos, dalla corruzione, dal cinismo, asfissiata dal caldo torrido, devastata dagli incendi e sommersa dal buio dei numerosi blackout. È questa l'ambientazione di Adagio di Stefano Sollima, che dopo la serie Romanzo criminale e Suburra torna a raccontare il lato criminale della Capitale, con inquadrature larghe, in cui i personaggi si muovono in controluce. Tra le location scelte per le riprese la stazione Tiburtina, l'ospedale Forlanini, piazza Ara Coeli, piazza del Gesù, largo Argentina. Alcune riprese sono state effettuate negli Studi di Cinecittà.
“Roma negli anni è cambiata e anch’io", ha sottolineato il regista a proposito del suo ultimo sguardo sulla città. "L’ho osservata con occhi diversi, tornando sulla scena del crimine con un altro passo, un adagio. Dopo le esperienze all’estero e la prolungata assenza, volevo tornare a raccontare la mia città che m’era mancata. Alcuni degli elementi drammaturgici e visivi potrebbero sembrare distopici, ma in realtà vivendo a Roma non lo sono per niente. L’ho trasfigurata, com’è giusto che sia: gli elementi naturali sono funzionali alla drammaturgia, ma mentre scrivevamo ci sono stati realmente degli incendi e ci sono stati i blackout. Sembra fantascientifico ma è una parte della città per come la vivo”.
The Apartment, AlterEgo, Vision Distribution
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Manuel, un ragazzo di sedici anni vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori che si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone.
Desideri essere cancellato? Scrivi a: info@italyformovies.it
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