Le 16 settimane di riprese di questa serie fantasy hanno coinvolto gli Studios di Cinecittà dove sono state ricostruite le scenografie del XVII secolo. Serra, il piccolo villaggio della campagna laziale da dove partono le azioni dei Benandanti e dove vivono Pietro e la sua famiglia è in realtà Celleno (VT), borgo fantasma in cima ad uno sperone di tufo circondata da gole, rupi, cascate e stagni. Fanno parte dello scenario anche Sorano (GR), in particolare le aree in prossimità delle vie Cave e la strada che conduce alla Porta dei Merli, che costituisce l’ingresso al villaggio. Ade se la lascia alle spalle quando scappa con il fratellino Valente aiutata da Pietro; le streghe sembrano attraversarla la notte della festa delle candele. Il borgo visto in lontananza, da cui scoppiano i fuochi d’artificio, e che il cattivo Marzio Oreggi guarda per l’ultima volta prima scappare con il libro magico, è invece il Castello di Montecalvello (frazione di Viterbo), noto per essere appartenuto, negli anni Sessanta, al celebre artista parigino Balthus. Alcune scene hanno coinvolto anche Sutri (VT).
Ade e Valente trovano rifugio al limitare del bosco, alla cui ombra un gruppo di streghe riescono a nascondersi. La fitta vegetazione di querce, cerreti, aceri e carpini, è quella della Selva del Lamonte, area naturale protetta a nord di Viterbo. Immerso tra i boschi, raggiungibili attraverso sentieri e passaggi segreti, in un’atmosfera magica e selvaggia, si trova il rifugio delle streghe, introdotto da Monterano Vecchia (RM), città fantasma di cui spiccano la Chiesa di San Bonaventura e i resti di un acquedotto del XVII secolo.
Le 16 settimane di riprese di questa serie fantasy hanno coinvolto gli Studios di Cinecittà dove sono state ricostruite le scenografie del XVII secolo. Serra, il piccolo villaggio della campagna laziale da dove partono le azioni dei Benandanti e dove vivono Pietro e la sua famiglia è in realtà Celleno (VT), borgo fantasma in cima ad uno sperone di tufo circondata da gole, rupi, cascate e stagni. Fanno parte dello scenario anche Sorano (GR), in particolare le aree in prossimità delle vie Cave e la strada che conduce alla Porta dei Merli, che costituisce l’ingresso al villaggio. Ade se la lascia alle spalle quando scappa con il fratellino Valente aiutata da Pietro; le streghe sembrano attraversarla la notte della festa delle candele. Il borgo visto in lontananza, da cui scoppiano i fuochi d’artificio, e che il cattivo Marzio Oreggi guarda per l’ultima volta prima scappare con il libro magico, è invece il Castello di Montecalvello (frazione di Viterbo), noto per essere appartenuto, negli anni Sessanta, al celebre artista parigino Balthus. Alcune scene hanno coinvolto anche Sutri (VT).
Ade e Valente trovano rifugio al limitare del bosco, alla cui ombra un gruppo di streghe riescono a nascondersi. La fitta vegetazione di querce, cerreti, aceri e carpini, è quella della Selva del Lamonte, area naturale protetta a nord di Viterbo. Immerso tra i boschi, raggiungibili attraverso sentieri e passaggi segreti, in un’atmosfera magica e selvaggia, si trova il rifugio delle streghe, introdotto da Monterano Vecchia (RM), città fantasma di cui spiccano la Chiesa di San Bonaventura e i resti di un acquedotto del XVII secolo.
Nell’Italia del XVII secolo, Ade, una levatrice di 16 anni, viene accusata di stregoneria in seguito alla morte di un neonato. Trovato rifugio in una misteriosa comunità di donne, la ragazza è costretta a scegliere tra l’amore impossibile per Pietro, figlio del capo dei Benandanti, i cacciatori di streghe, e l’adempimento del suo vero destino.