Quattro ragazzini si divertono a fare bravate: durante una di queste, rubano un’auto, investono un poliziotto e scappano nel loro rifugio, una roulotte sulle dune della spiaggia di Capocotta. Cresciuti, gli ex ragazzini formano una banda criminale il cui intento è quello di conquistare Roma. La pellicola è stata girata principalmente tra i quartieri Magliana, Garbatella, Trastevere e Monteverde.
Gli esterni del bordello di Patrizia sono quelli del villino Cirini, in via Ugo Bassi a Monteverde. Il fratello del Freddo e Roberta vivono nello stesso comprensorio a Garbatella. La casa del Terribile, divenuta poi del Libanese, è la Villa dell’Olgiata 2, nell’omonima frazione a nord della Capitale, mentre il Freddo vive a via Giuseppe Acerbi, a Ostiense, non molto distante dal punto in cui salterà in aria l’auto di Roberta, a via del Commercio, all’ombra del Gazometro.
L’esecuzione del terribile avviene sulla gradinata di Trinità dei Monti. A Largo Argentina, appoggiati alla balaustra che affaccia sull’area archeologica, Libano e Carenza hanno un colloquio sul rapimento di Moro. La Chiesa di Sant’Agostino dove Roberta mostra al Freddo la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio, è la location di alcune scene cruciali del film. Libano viene accoltellato tra i vicoli di Trastevere, cadrà morto in Piazza Santa Maria in Trastevere. Segue la ricerca di Gemito e la sua uccisione presso una villa sul mare a Marina di Ardea-Tor San Lorenzo a sud del litorale capitolino. Il Freddo, costretto a nascondersi, si rifugia in un casale a Vicarello frazione di Bracciano.
Una scena che allarga sull’Altare della Patria e sull’area dei Fori fa da preludio alla fine delle indagini sul rapimento di Aldo Moro a cui seguono immagini di repertorio sul ritrovamento del suo corpo in via Caetani. Tra le tante storie reali che si innestano nel racconto di finzione, anche quella della strage della stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980 alle ore 10.25: nel film sia il Nero che il Freddo si trovano a Piazzale delle Medaglie d’Oro pochi istanti prima dell’esplosione.
Ad indagare sulla banda, il commissario Scaloja, che si invaghisce di Patrizia: i due passeggiano nei pressi del Castello Odescalchi di Ladispoli. Capirà quanto è ricambiato il suo sentimento quando, qualche scena dopo, la ritroverà in stato confusionale nei pressi di Castel Sant’Angelo.
Quattro ragazzini si divertono a fare bravate: durante una di queste, rubano un’auto, investono un poliziotto e scappano nel loro rifugio, una roulotte sulle dune della spiaggia di Capocotta. Cresciuti, gli ex ragazzini formano una banda criminale il cui intento è quello di conquistare Roma. La pellicola è stata girata principalmente tra i quartieri Magliana, Garbatella, Trastevere e Monteverde.
Gli esterni del bordello di Patrizia sono quelli del villino Cirini, in via Ugo Bassi a Monteverde. Il fratello del Freddo e Roberta vivono nello stesso comprensorio a Garbatella. La casa del Terribile, divenuta poi del Libanese, è la Villa dell’Olgiata 2, nell’omonima frazione a nord della Capitale, mentre il Freddo vive a via Giuseppe Acerbi, a Ostiense, non molto distante dal punto in cui salterà in aria l’auto di Roberta, a via del Commercio, all’ombra del Gazometro.
L’esecuzione del terribile avviene sulla gradinata di Trinità dei Monti. A Largo Argentina, appoggiati alla balaustra che affaccia sull’area archeologica, Libano e Carenza hanno un colloquio sul rapimento di Moro. La Chiesa di Sant’Agostino dove Roberta mostra al Freddo la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio, è la location di alcune scene cruciali del film. Libano viene accoltellato tra i vicoli di Trastevere, cadrà morto in Piazza Santa Maria in Trastevere. Segue la ricerca di Gemito e la sua uccisione presso una villa sul mare a Marina di Ardea-Tor San Lorenzo a sud del litorale capitolino. Il Freddo, costretto a nascondersi, si rifugia in un casale a Vicarello frazione di Bracciano.
Una scena che allarga sull’Altare della Patria e sull’area dei Fori fa da preludio alla fine delle indagini sul rapimento di Aldo Moro a cui seguono immagini di repertorio sul ritrovamento del suo corpo in via Caetani. Tra le tante storie reali che si innestano nel racconto di finzione, anche quella della strage della stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980 alle ore 10.25: nel film sia il Nero che il Freddo si trovano a Piazzale delle Medaglie d’Oro pochi istanti prima dell’esplosione.
Ad indagare sulla banda, il commissario Scaloja, che si invaghisce di Patrizia: i due passeggiano nei pressi del Castello Odescalchi di Ladispoli. Capirà quanto è ricambiato il suo sentimento quando, qualche scena dopo, la ritroverà in stato confusionale nei pressi di Castel Sant’Angelo.
Cattleya, Babe Films, Warner Bros
Dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo. Le vicende della Banda della Magliana e dell'alternarsi dei suoi capi (il Libanese, il Freddo, il Dandi) si sviluppano nell’arco di venticinque anni, intrecciandosi in modo indissolubile con la storia oscura dell'Italia delle stragi, del terrorismo e della strategia della tensione, dei ruggenti anni Ottanta e di Mani Pulite.