A Roma l’automobile di Totò cammina in Via del Corso lasciandosi alle spalle il Vittoriano e Piazza Venezia. Prima di arrivare a casa e apprendere una notizia che lo farà tornare indietro nel tempo, passa nei pressi delle Terme di Caracalla. La sua storia inizia infatti molto lontano, a Giancaldo un paesino immaginario della Sicilia che prende il nome dalla montagna che sovrasta Bagheria, paese natale di Tornatore e dove, nel secondo dopoguerra, l’unico svago per gli abitanti è il cinematografo. Giancarlo è in realtà un insieme di location. La vita dell’intero paese si svolge principalmente a Piazza Umberto I a Palazzo Adriano (PA), dominata da una seicentesca fontana ottagonale: vi si affacciano infatti la Chiesa di Maria Santissima Assunta accanto alla quale le donne preparano l’astrattu ovvero l’estratto di pomodoro; il cinema che dà il titolo al film, che non esiste nella realtà ma è stato ricostruito in via Nino Bixio, la Chiesa di Maria Santissima del Lume dove si celebrano i funerali di Alfredo.
Totò vive con la madre e la sorella minore, in attesa del rientro del papà, disperso in Russia. Ben presto Totò e la madre verranno convocati presso le autorità militari per avere la conferma della morte dell’uomo: il palazzo da cui escono dopo aver appreso la notizia si trova in Largo Cavalieri di Malta a Palermo, la strada lungo cui procedono, in cui sembrano ancora visibili i danni causati dalla guerra, si trova tra i Ruderi di Poggioreale (TP), paese distrutto non dalla guerra ma dal terremoto che colpì la Valle del Belice nel 1968. La scuola di Totò è Il Castello dei Ventimiglia a Castelbuono (PA), mentre l’arena estiva si tiene nei pressi di Porta Marina, a Cefalù (PA): Totò, separato da Elena, sta proiettando il film epico Ulisse, con Kirk Douglas, quando il pubblico seduto sul Molo Vecchio viene sorpreso da un temporale e scappa al riparo. Rientrato dal militare, Totò porta Alfredo a fare un giro al mare a Solanto, frazione di Santa Flavia (PA).
La vecchia stazione da cui Totò parte per Roma è quella di Lascari (PA): impiegherà 30 anni per convincersi a ritornare al paese natale.
A Roma l’automobile di Totò cammina in Via del Corso lasciandosi alle spalle il Vittoriano e Piazza Venezia. Prima di arrivare a casa e apprendere una notizia che lo farà tornare indietro nel tempo, passa nei pressi delle Terme di Caracalla. La sua storia inizia infatti molto lontano, a Giancaldo un paesino immaginario della Sicilia che prende il nome dalla montagna che sovrasta Bagheria, paese natale di Tornatore e dove, nel secondo dopoguerra, l’unico svago per gli abitanti è il cinematografo. Giancarlo è in realtà un insieme di location. La vita dell’intero paese si svolge principalmente a Piazza Umberto I a Palazzo Adriano (PA), dominata da una seicentesca fontana ottagonale: vi si affacciano infatti la Chiesa di Maria Santissima Assunta accanto alla quale le donne preparano l’astrattu ovvero l’estratto di pomodoro; il cinema che dà il titolo al film, che non esiste nella realtà ma è stato ricostruito in via Nino Bixio, la Chiesa di Maria Santissima del Lume dove si celebrano i funerali di Alfredo.
Totò vive con la madre e la sorella minore, in attesa del rientro del papà, disperso in Russia. Ben presto Totò e la madre verranno convocati presso le autorità militari per avere la conferma della morte dell’uomo: il palazzo da cui escono dopo aver appreso la notizia si trova in Largo Cavalieri di Malta a Palermo, la strada lungo cui procedono, in cui sembrano ancora visibili i danni causati dalla guerra, si trova tra i Ruderi di Poggioreale (TP), paese distrutto non dalla guerra ma dal terremoto che colpì la Valle del Belice nel 1968. La scuola di Totò è Il Castello dei Ventimiglia a Castelbuono (PA), mentre l’arena estiva si tiene nei pressi di Porta Marina, a Cefalù (PA): Totò, separato da Elena, sta proiettando il film epico Ulisse, con Kirk Douglas, quando il pubblico seduto sul Molo Vecchio viene sorpreso da un temporale e scappa al riparo. Rientrato dal militare, Totò porta Alfredo a fare un giro al mare a Solanto, frazione di Santa Flavia (PA).
La vecchia stazione da cui Totò parte per Roma è quella di Lascari (PA): impiegherà 30 anni per convincersi a ritornare al paese natale.
Cristaldi Film, Films Ariane
Premio Oscar 1990: Miglior film straniero (Italia) / Golden Globe 1990: Miglior film straniero (Italia) / Premio Bafta 1991: Miglior film straniero (Italia) – Miglior attore protagonista a Philippe Noiret – Miglior attore non protagonista a Salvatore Cascio – Migliore sceneggiatura originale a Giuseppe Tornatore – Migliore colonna sonora a Ennio Morricone / Festival di Cannes 1989: Grand Prix Speciale della Giuria a Giuseppe Tornatore / European Film Award 1989: Miglior attore protagonista a Philippe Noiret / David di Donatello 1989: Miglior colonna sonora a Ennio Morricone
Un affermato regista ricorda quando, da bambino, passava le giornate nella sala cinematografica del suo paesino siciliano in compagnia del proiezionista Alfredo, che, nell’insegnargli il mestiere, gli trasmetteva l’amore per il cinema.