Villa Sciarra si estende per 7 ettari tra i quartieri romani Trastevere e Monteverde vecchio. Fu proprietà dei Barberini, che la detennero dalla metà del XVII e restaurarono il casino nobile nelle forme originarie. Nel XIX secolo passò alla nobile famiglia pontificia degli Sciarra che provvide al suo ampliamento per poi perderla a seguito di speculazioni finanziarie. A metà XIX secolo venne fortemente danneggiata dai combattimenti tra le truppe italiane, guidate da Giuseppe Garibaldi e le truppe francesi.
Nel 1902 la villa fu acquistata da Giorgio Wurts, un americano appassionato di giardini, e da sua moglie Henrietta Tower. I Wurts, nell'intento di ricreare lo scenario di una villa barocca italiana, sistemarono nel parco alcune statue settecentesche in arenaria provenienti dal Castello Visconti di Brignano d'Adda, nel bergamasco. Fecero costruire anche un castelletto in stile neogotico, l’attuale museo della matematica, e un belvedere con loggiato. Nel 1930, dopo la morte del marito, Henrietta Wurts donò la villa a Benito Mussolini perché fosse destinata a parco pubblico. Nel primo decennio del 2000 sono stati effettuati restauri che hanno riportato all'antico splendore il casino nobile, il ninfeo e le diverse fontane che adornano la villa, tra cui la fontana dei satiri e la fontana di Diana ed Endimione.
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