Campo di Battaglia, il film di Gianni Amelio ambientato all’interno di un ospedale da campo durante la prima guerra mondiale, racconta il rapporto problematico di due medici alle prese con i soldati ricoverati provenienti dal fronte. Nel cast Alessandro Borghi, che interpreta il dottor Stefano Zorzi, Gabriel Montesi, il dottor Giulio Farradi, Federica Rosellini, l’infermiera Anna di cui entrambi i medici sono innamorati. I protagonisti dovranno affrontare, con approcci diversi, le ferite fisiche, ma anche le menzogne e l’autolesionismo dei soldati per non tornare al fronte. Il tutto si complica quando al flagello della guerra se ne abbatte un altro: la grande epidemia di febbre spagnola.
Iniziate ad ottobre 2023 le riprese hanno come sfondo il comune trentino di Rovereto, tra Palazzo Betta Grillo e l’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco. Alcune scene hanno coinvolto anche forte Cherle, vicino a Folgaria, forte Busa Granda (Levico) e Bleggio (Ponte Arche) per la scena del matrimonio.
In Friuli sono invece coinvolte le città di Udine, Illegio, Venzone, Codroipo (Villa Manin), Cormons e Gorizia. Nella produzione locale sono stati impiegati 20 tecnici e maestranze friulane e 520 comparse, per un totale di 12 giornate di riprese sul territorio.
“Ho scelto di venire in questa regione perché la storia del mio film esigeva il Friuli Venezia Giulia e questi luoghi, restituendo onestà a ruoli e persone – ha detto Amelio a proposito delle riprese in FVG – sono stato ripagato dai luoghi, che sono una meraviglia che anche chi vive qui nemmeno conosce. Sono venuto qui, dove la vicenda è accaduta, e ho trovato gente che testimoniava la storia antica, una partecipazione autentica importante e quando le persone si sentono parte di una vicenda che un regista racconta, danno di più. La prima guerra mondiale è stata devastante, c’è ancora bisogno di parlarne”.
A maggio 2024 la troupe ha girato in Toscana, in zona Pescaiola nella periferia di Arezzo, alcune scene all'interno della stazione ferroviaria della linea Sinalunga-Arezzo.
Infine, parte delle riprese è avvenuta a Roma presso l'ex ospedale Forlanini e al forte Bravetta, dove si sono girate le scene con i malati di influenza spagnola. La sequenza iniziale in cui alcuni soldati rovistano tra corpi accatastati e la scena del rogo sono state girate in una cava presso Monterosi (VT).
Campo di Battaglia, il film di Gianni Amelio ambientato all’interno di un ospedale da campo durante la prima guerra mondiale, racconta il rapporto problematico di due medici alle prese con i soldati ricoverati provenienti dal fronte. Nel cast Alessandro Borghi, che interpreta il dottor Stefano Zorzi, Gabriel Montesi, il dottor Giulio Farradi, Federica Rosellini, l’infermiera Anna di cui entrambi i medici sono innamorati. I protagonisti dovranno affrontare, con approcci diversi, le ferite fisiche, ma anche le menzogne e l’autolesionismo dei soldati per non tornare al fronte. Il tutto si complica quando al flagello della guerra se ne abbatte un altro: la grande epidemia di febbre spagnola.
Iniziate ad ottobre 2023 le riprese hanno come sfondo il comune trentino di Rovereto, tra Palazzo Betta Grillo e l’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco. Alcune scene hanno coinvolto anche forte Cherle, vicino a Folgaria, forte Busa Granda (Levico) e Bleggio (Ponte Arche) per la scena del matrimonio.
In Friuli sono invece coinvolte le città di Udine, Illegio, Venzone, Codroipo (Villa Manin), Cormons e Gorizia. Nella produzione locale sono stati impiegati 20 tecnici e maestranze friulane e 520 comparse, per un totale di 12 giornate di riprese sul territorio.
“Ho scelto di venire in questa regione perché la storia del mio film esigeva il Friuli Venezia Giulia e questi luoghi, restituendo onestà a ruoli e persone – ha detto Amelio a proposito delle riprese in FVG – sono stato ripagato dai luoghi, che sono una meraviglia che anche chi vive qui nemmeno conosce. Sono venuto qui, dove la vicenda è accaduta, e ho trovato gente che testimoniava la storia antica, una partecipazione autentica importante e quando le persone si sentono parte di una vicenda che un regista racconta, danno di più. La prima guerra mondiale è stata devastante, c’è ancora bisogno di parlarne”.
A maggio 2024 la troupe ha girato in Toscana, in zona Pescaiola nella periferia di Arezzo, alcune scene all'interno della stazione ferroviaria della linea Sinalunga-Arezzo.
Infine, parte delle riprese è avvenuta a Roma presso l'ex ospedale Forlanini e al forte Bravetta, dove si sono girate le scene con i malati di influenza spagnola. La sequenza iniziale in cui alcuni soldati rovistano tra corpi accatastati e la scena del rogo sono state girate in una cava presso Monterosi (VT).
Sul finire della prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…