Il racconto cinematografico sulle origini del primo nucleo comunitario della città e dell’impero romano, ambiziosamente girato in latino arcaico, si svolge tutto in ambientazioni naturali, luoghi spesso selvaggi e a volte inospitali, ancora non contaminati dall’insediamento umano.
A dominare la scena sono i boschi, le foreste, il verde delle radure rintracciabili in diversi luoghi del Lazio, come il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, il Monte Cavo definito “Vulcano laziale”, il Monte Ceraso che si erge nel Parco regionale di Veio.
La suggestiva foresta planiziaria del Parco Nazionale del Circeo diventa lo sfondo di molte scene del film, incluse quelle che hanno previsto l’attraversamento di paludi naturali chiamate “piscine”. Nello stesso parco, il Lago dei Monaci, il più piccolo tra i bacini del Circeo, è il luogo del doloroso scontro tra i due fratelli nella parte conclusiva della narrazione epica.
Altri ciak sono stati battuti nel Bosco del Foglino, in particolare nei pressi della "piscina" di Vallone Cupo, ma anche a Manziana, dove è stato ambientato lo scontro nel fango tra i prigionieri e i crudeli abitanti di Alba, guidati dal volere degli dei e della loro interprete, l’oscura vestale. Una piccola incursione del set ha riguardato anche l’Umbria, nell'Oasi naturalistica Lago di Alviano, nel comune di Guardea.
Il racconto cinematografico sulle origini del primo nucleo comunitario della città e dell’impero romano, ambiziosamente girato in latino arcaico, si svolge tutto in ambientazioni naturali, luoghi spesso selvaggi e a volte inospitali, ancora non contaminati dall’insediamento umano.
A dominare la scena sono i boschi, le foreste, il verde delle radure rintracciabili in diversi luoghi del Lazio, come il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, il Monte Cavo definito “Vulcano laziale”, il Monte Ceraso che si erge nel Parco regionale di Veio.
La suggestiva foresta planiziaria del Parco Nazionale del Circeo diventa lo sfondo di molte scene del film, incluse quelle che hanno previsto l’attraversamento di paludi naturali chiamate “piscine”. Nello stesso parco, il Lago dei Monaci, il più piccolo tra i bacini del Circeo, è il luogo del doloroso scontro tra i due fratelli nella parte conclusiva della narrazione epica.
Altri ciak sono stati battuti nel Bosco del Foglino, in particolare nei pressi della "piscina" di Vallone Cupo, ma anche a Manziana, dove è stato ambientato lo scontro nel fango tra i prigionieri e i crudeli abitanti di Alba, guidati dal volere degli dei e della loro interprete, l’oscura vestale. Una piccola incursione del set ha riguardato anche l’Umbria, nell'Oasi naturalistica Lago di Alviano, nel comune di Guardea.
Due fratelli destinati a diventare leggenda, Romolo e Remo, lottano per la sopravvivenza in un mondo duro, arcaico e fortemente legato a credenze religiose pagane. Una profezia mette alla prova il loro legame, costringendoli a compiere scelte difficili, il cui esito sarà la fondazione di Roma e dell’impero più grande che sia mai esistito.