I luoghi percorsi e citati da Brancaleone e la sua armata, pur con nomi fittizzi, possono essere rintracciati principalmente nell’Alto Lazio. Tutto inizia a causa di una pergamena strappata ad un cavaliere gettato in un fiume e creduto morto: oggi il fiume non esiste più e il luogo dello scontro è l’attuale piazzale della Bottata a Nepi (VT), le arcate dell’acquedotto ben visibili in ogni scena. Rinvenuto questo tesoro è il momento di cercare un cavaliere che guidi l’impresa: è accampato ai piedi del Castello di Torre Casale, conosciuto anche come Torre di Chia nel territorio di Soriano nel Cimino (VT). Brancaleone da Norcia (Vittorio Gassman) sta per partecipare ad un torneo di cavalieri, che si tiene poco dopo nei pressi del borgo di Casteldilago frazione di Arrone (TR). L’esito del torneo lo convincerà a prendere parte alla spedizione propostagli da una improbabile armata che verrà preparata nei pressi di Tuscania (VT). Il primo scontro avviene con Teofilatto dei Leonzi (Gian Maria Volonté) cavaliere che lo intima di “cedere lo passo” ai piedi di un rudere nei pressi di Civita Castellana (VT). Il gruppo giunge poi ad una città stranamente silenziosa, si tratta di Vitorchiano (VT) sebbene l'esterno della casa dove Brancaleone si imbatte nella moglie di un appestato sia quello di Palazzo Chigi di Viterbo.
Nel peregrinare, il gruppo salva Matelda (Catherine Spaak) giovane promessa sposa, sosta sulle rive del lago di Vico – uno dei tanti luoghi naturali percorsi dall’armata tra cui si annoverano l’impenetrabile Selva Cimina e la spettrale cava di terra rossa di Valentano (VT) – e prosegue alla volta del Castello Borgia di Nepi (VT) dove Matelda viene accolta dal suo sposo. Un’alltra rocambolesca avventura si conclude con una rovinosa fuga, ma prima c’è tempo per un altro atto “eroico”: venuto a sapere che Matelda è rinchiusa in un monastero di clausura, il prode Brancaleone accorre a salvarla, attraversa il ponte del Diavolo che porta al Castello della Badia di Vulci a Montalto di Castro (VT) e si dirige verso il Convento di San Francesco a Canino (VT).
Altra tappa della scalcagnata truppa è Il palazzo dei Leonzi, ovvero l’Abbazia di Santa Maria di Falleri, a Fabrica di Roma (VT). In questo frangente Brancaleone avrà un incontro focoso, la cui scena si gira nella cripta della Chiesa di San Pietro a Tuscania (VT). All’ennesima fuga segue il ritrovamento di un compagno di ventura che il gruppo credeva morto, nei pressi delle cascate del Fosso Castello a Chia (VT). L’armata giunge infine ad Aurocastro, che è in realtà il borgo calabrese Le Castella, situato nei pressi di Isola di Capo Rizzuto (KR). Tuttavia la panoramica che mostra Aurocastro in lontananza ci riporta nel viterbese, esattamente a Capodimonte sul lago di Bolsena, mentre quando la compagnia entra nelle mura per difendere il borgo dall’offensiva dei Saraceni siamo nei pressi del bastione Farnesiano a Nepi (VT).
I luoghi percorsi e citati da Brancaleone e la sua armata, pur con nomi fittizzi, possono essere rintracciati principalmente nell’Alto Lazio. Tutto inizia a causa di una pergamena strappata ad un cavaliere gettato in un fiume e creduto morto: oggi il fiume non esiste più e il luogo dello scontro è l’attuale piazzale della Bottata a Nepi (VT), le arcate dell’acquedotto ben visibili in ogni scena. Rinvenuto questo tesoro è il momento di cercare un cavaliere che guidi l’impresa: è accampato ai piedi del Castello di Torre Casale, conosciuto anche come Torre di Chia nel territorio di Soriano nel Cimino (VT). Brancaleone da Norcia (Vittorio Gassman) sta per partecipare ad un torneo di cavalieri, che si tiene poco dopo nei pressi del borgo di Casteldilago frazione di Arrone (TR). L’esito del torneo lo convincerà a prendere parte alla spedizione propostagli da una improbabile armata che verrà preparata nei pressi di Tuscania (VT). Il primo scontro avviene con Teofilatto dei Leonzi (Gian Maria Volonté) cavaliere che lo intima di “cedere lo passo” ai piedi di un rudere nei pressi di Civita Castellana (VT). Il gruppo giunge poi ad una città stranamente silenziosa, si tratta di Vitorchiano (VT) sebbene l'esterno della casa dove Brancaleone si imbatte nella moglie di un appestato sia quello di Palazzo Chigi di Viterbo.
Nel peregrinare, il gruppo salva Matelda (Catherine Spaak) giovane promessa sposa, sosta sulle rive del lago di Vico – uno dei tanti luoghi naturali percorsi dall’armata tra cui si annoverano l’impenetrabile Selva Cimina e la spettrale cava di terra rossa di Valentano (VT) – e prosegue alla volta del Castello Borgia di Nepi (VT) dove Matelda viene accolta dal suo sposo. Un’alltra rocambolesca avventura si conclude con una rovinosa fuga, ma prima c’è tempo per un altro atto “eroico”: venuto a sapere che Matelda è rinchiusa in un monastero di clausura, il prode Brancaleone accorre a salvarla, attraversa il ponte del Diavolo che porta al Castello della Badia di Vulci a Montalto di Castro (VT) e si dirige verso il Convento di San Francesco a Canino (VT).
Altra tappa della scalcagnata truppa è Il palazzo dei Leonzi, ovvero l’Abbazia di Santa Maria di Falleri, a Fabrica di Roma (VT). In questo frangente Brancaleone avrà un incontro focoso, la cui scena si gira nella cripta della Chiesa di San Pietro a Tuscania (VT). All’ennesima fuga segue il ritrovamento di un compagno di ventura che il gruppo credeva morto, nei pressi delle cascate del Fosso Castello a Chia (VT). L’armata giunge infine ad Aurocastro, che è in realtà il borgo calabrese Le Castella, situato nei pressi di Isola di Capo Rizzuto (KR). Tuttavia la panoramica che mostra Aurocastro in lontananza ci riporta nel viterbese, esattamente a Capodimonte sul lago di Bolsena, mentre quando la compagnia entra nelle mura per difendere il borgo dall’offensiva dei Saraceni siamo nei pressi del bastione Farnesiano a Nepi (VT).
Cecchi Gori
Il cavaliere Brancaleone da Norcia guida, tra mille peripezie, una improbabile compagnia di miserabili alla conquista del feudo di Aurocastro nelle Puglie.