L'Isola Tiberina, a Roma, secondo la leggenda, fu creata dall'accumulo dei covoni di grano che i romani lanciarono in acqua dopo la cacciata dell'ultimo dei sette re, Tarquinio il Superbo, ma in realtà si tratta di un blocco di tufo a forma di nave da guerra posto al centro del Tevere. Connessa alla terraferma sui due lati grazie ad altrettanti ponti realizzati in muratura sin dal I secolo d.C., l'isola divenne luogo di culto in onore di Esculapio. Al dio della medicina venne qui dedicato un grande tempio, posto al centro dell'isola.
Sul finire del Cinquecento venne costruito il primo nucleo dell'ospedale, oggi noto come San Giovanni Calibita, a cui è dedicata anche la chiesa, posta di fronte alla medievale Torre Caetani. L'ospedale, sin da allora, è gestito dalla Congregazione di San Giovanni di Dio, i cui componenti sono meglio noti col nome di "Fatebenefratelli". La più importante fondazione religiosa dell'isola, però, è indubbiamente quella di San Bartolomeo all'Isola, costruita alla fine del X secolo sulle rovine del tempio di Esculapio per volere dell'imperatore Ottone III, inizialmente in onore di Sant'Adalberto di Praga e, dal 1180, dedicata all'apostolo, il cui corpo venne qui sepolto. Di fronte alla chiesa, completamente rinnovata tra Cinquecento e Seicento, sorge una colonna culminante con una croce, voluta da Pio IX nel 1889. Attorno ad essa, Luigi Magni girò la famosa sequenza del tentato omicidio di Filippo Spada per Nell'anno del Signore (1969).
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