Il Parco degli Acquedotti occupa un’area di circa 240 ettari a sud-est di Roma. Il suo nome deriva dai resti di 6 degli 11 acquedotti presenti in città: Anio Vetus, Marcia, Tepula, Iulia, Claudio e Anio Novus. A questi si aggiunge l’acquedotto Felice, costruito nel rinascimento e ancora in funzione per l’irrigazione. Oltre agli acquedotti, in quest’area sono presenti altri interessanti edifici antichi, tra cui la villa delle Vignacce, il casale di Roma Vecchia, da cui prendeva il nome tutta l’area, e la villa dei Sette Bassi.
Oggi, gran parte dei condotti non è più visibile, sia perché molti avevano un percorso sotterraneo sia perché in diversi casi alle strutture esterne degli acquedotti più antichi sono state sovrapposte nel tempo quelle più recenti. Ne è un esempio l’acquedotto Aqua Tepula le cui strutture, come per l’acquedotto Marcio, furono inglobate dall’acquedotto Felice. Sono un’importante testimonianza architettonica anche gli acquedotti Claudio e Anio Novus che nel loro percorso attraverso il parco, si inglobano e si sovrappongono nella medesima struttura ad archi. 155 piloni ne sorreggono le arcate alte fino a quasi 28 metri che incrociano l’acquedotto Marcio e dopo deviano verso l’Appia Antica per incrociarlo di nuovo all’altezza di Tor Fiscale.
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