Una veduta aerea notturna di Roma ci porta fin sopra l’Università La Sapienza: proprio qui, di fronte alla statua della Minerva simbolo dell’Ateneo, ha inizio la storia della banda dei ricercatori. Pietro Zinni è un neurobiologo aspirante al tempo indeterminato che si vede negare non solo il contratto, ma anche il rifinanziamento del progetto a cui sta lavorando. All’interno della prima università romana sono ambientate la maggior parte delle scene iniziali.
Rimasto disoccupato, Pietro non ha il coraggio di dirlo alla compagna Giulia, così decide di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per produrre e mettere in commercio una droga che può considerarsi “legale” poiché non ancora nella lista degli stupefacenti stilata dal Ministero della salute. Mette su una banda di menti brillanti provenienti dai più disparati studi universitari che si muove per Roma (vi si riconoscono la Cristoforo Colombo e il laghetto dell’EUR) attraverso un furgoncino dell’Università che Arturo, archeologo sfruttato e malpagato, utilizza per spostarsi tra i cantieri della città. I laboratori utilizzati per la creazione delle pastiglie sono stati ricostruiti in studio.
L’attività messa in piedi da Pietro e compari sembra funzionare, e i componenti della banda si montano la testa. Mattia e Giorgio, due latinisti che fanno i benzinai a nero di notte, prendono in affitto una stanza d’albergo con una grossa terrazza panoramica che diviene luogo di festini e quartier generale del gruppo: qui, sullo sfondo la Basilica di San Pietro, il gruppo discute su come realizzare in poche ore 10 kg di pillole da consegnare al Murena che nel frattempo ha rapito Giulia.
Una veduta aerea notturna di Roma ci porta fin sopra l’Università La Sapienza: proprio qui, di fronte alla statua della Minerva simbolo dell’Ateneo, ha inizio la storia della banda dei ricercatori. Pietro Zinni è un neurobiologo aspirante al tempo indeterminato che si vede negare non solo il contratto, ma anche il rifinanziamento del progetto a cui sta lavorando. All’interno della prima università romana sono ambientate la maggior parte delle scene iniziali.
Rimasto disoccupato, Pietro non ha il coraggio di dirlo alla compagna Giulia, così decide di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per produrre e mettere in commercio una droga che può considerarsi “legale” poiché non ancora nella lista degli stupefacenti stilata dal Ministero della salute. Mette su una banda di menti brillanti provenienti dai più disparati studi universitari che si muove per Roma (vi si riconoscono la Cristoforo Colombo e il laghetto dell’EUR) attraverso un furgoncino dell’Università che Arturo, archeologo sfruttato e malpagato, utilizza per spostarsi tra i cantieri della città. I laboratori utilizzati per la creazione delle pastiglie sono stati ricostruiti in studio.
L’attività messa in piedi da Pietro e compari sembra funzionare, e i componenti della banda si montano la testa. Mattia e Giorgio, due latinisti che fanno i benzinai a nero di notte, prendono in affitto una stanza d’albergo con una grossa terrazza panoramica che diviene luogo di festini e quartier generale del gruppo: qui, sullo sfondo la Basilica di San Pietro, il gruppo discute su come realizzare in poche ore 10 kg di pillole da consegnare al Murena che nel frattempo ha rapito Giulia.
Un gruppo di brillanti ricercatori stanchi della precarietà cronica o di lavori sottopagati e al di sotto delle loro qualifiche si mette a produrre e spacciare una nuova smart drug non ancora messa al bando come stupefacente dal Ministero della salute.