La vita e la tortuosa carriera di Roberto Baggio racchiusi in 90 minuti, la durata di una partita di calcio. Il film di Letizia Lamartire parla dei suoi esordi, dei suoi successi, degli infortuni, del difficile rapporto con alcuni suoi allenatori e con la sua famiglia, dell’amore-odio dei tifosi. Le scene alternano momenti dentro e fuori dal campo, in cui si intravedono scorci delle città in cui ha vissuto e giocato e i panorami naturali di cui siè circondato. Lo stadio è l’Olindo Galli di Tivoli che, grazie al green screen, ha dato vita ai diversi campi da gioco italiani e internazionali citati e ripresi da un drone in 3D. Una partita in particolare ha segnato la carriera di Baggio, ed è la finale dei Mondiali in USA del 1994 tra Italia e Brasile: si giocò al Rose Bowl di Pasadena, ma l’ingresso dal tunnel è quello dell’Olimpico di Roma. L’Hotel Sheraton nel cuore del quartiere EUR di Roma si è trasformato nell’albergo che ha ospitato gli Azzurri durante USA ’94.
Presso la casa di cura Villa Regina di Arco, in Trentino, si sono girate le scene dei controlli post infortunio al ginocchio. Tutta la zona di Trento ha avuto un ruolo importante nelle riprese: qui si ritrovano il campetto di calcio della Chiesa di San Giuseppe di Trento a inscenare il campo di Caldogno, nel vicentino, che “battezzò” il Baggio calciatore; le scene della caccia col padre al lago Santo (uno dei due laghi di Lamar nel comune di Vallelaghi); quelle legate alla pratica del buddismo; la casa di famiglia, un’abitazione privata con arredamenti originali degli anni Ottanta; lo stesso capannone visibile più volte in cui Roberto bambino prova a calciare il pallone si trova sul territorio.
Una fase importante della carriera del Divin Codino si è consumata infine a Firenze: durante la permanenza tra i “Viola”, Baggio conobbe il titolare di un negozio di dischi che lo iniziò al buddismo: le riprese hanno coinvolto uno storico negozio cittadino, “Contempo Records”, e un’abitazione privata con vista panoramica sulla città di via Sant’Egidio, trasformatasi, per l’occasione, nell’appartamento fiorentino del calciatore.
La vita e la tortuosa carriera di Roberto Baggio racchiusi in 90 minuti, la durata di una partita di calcio. Il film di Letizia Lamartire parla dei suoi esordi, dei suoi successi, degli infortuni, del difficile rapporto con alcuni suoi allenatori e con la sua famiglia, dell’amore-odio dei tifosi. Le scene alternano momenti dentro e fuori dal campo, in cui si intravedono scorci delle città in cui ha vissuto e giocato e i panorami naturali di cui siè circondato. Lo stadio è l’Olindo Galli di Tivoli che, grazie al green screen, ha dato vita ai diversi campi da gioco italiani e internazionali citati e ripresi da un drone in 3D. Una partita in particolare ha segnato la carriera di Baggio, ed è la finale dei Mondiali in USA del 1994 tra Italia e Brasile: si giocò al Rose Bowl di Pasadena, ma l’ingresso dal tunnel è quello dell’Olimpico di Roma. L’Hotel Sheraton nel cuore del quartiere EUR di Roma si è trasformato nell’albergo che ha ospitato gli Azzurri durante USA ’94.
Presso la casa di cura Villa Regina di Arco, in Trentino, si sono girate le scene dei controlli post infortunio al ginocchio. Tutta la zona di Trento ha avuto un ruolo importante nelle riprese: qui si ritrovano il campetto di calcio della Chiesa di San Giuseppe di Trento a inscenare il campo di Caldogno, nel vicentino, che “battezzò” il Baggio calciatore; le scene della caccia col padre al lago Santo (uno dei due laghi di Lamar nel comune di Vallelaghi); quelle legate alla pratica del buddismo; la casa di famiglia, un’abitazione privata con arredamenti originali degli anni Ottanta; lo stesso capannone visibile più volte in cui Roberto bambino prova a calciare il pallone si trova sul territorio.
Una fase importante della carriera del Divin Codino si è consumata infine a Firenze: durante la permanenza tra i “Viola”, Baggio conobbe il titolare di un negozio di dischi che lo iniziò al buddismo: le riprese hanno coinvolto uno storico negozio cittadino, “Contempo Records”, e un’abitazione privata con vista panoramica sulla città di via Sant’Egidio, trasformatasi, per l’occasione, nell’appartamento fiorentino del calciatore.
Gli oltre 20 anni di carriera di Roberto Baggio dagli esordi nelle fila del Lanerossi Vicenza fino all'addio ai campi, passando per il controverso calcio di rigore della finale di Coppa del Mondo 1994 Italia-Brasile, tra gli infortuni, il rapporto con i tifosi, le incomprensioni con alcuni allenatori e il legame con la sua famiglia.