Location principale del film, dove tutto il “pasticcio” è cominciato, è l’ippodromo di Tor di Valle, a Roma, visibile sin dalle prime scene accompagnate dalla "galoppante" colonna sonora firmata Bixio-Frizzi-Tempera. Poco dopo i tre protagonisti sfaccendati si avventureranno verso l’ippodromo di Agnano a Napoli per un’altra giocata a loro avviso vincente. Alla stazione centrale di Napoli, dove stanno per riprendere il treno per Roma, perderanno al gioco delle tre carte i pochi spicci rimastigli per i biglietti.
Altra location fondamentale del film è il Gran Caffè Roma, facilmente riconoscibile ancora oggi, perchè il nome è rimasto lo stesso: il bar di Gabriella, la donna di Mandrake (Gigi Proietti), si trova in piazza d’Aracoeli, davanti al Campidoglio. Alle spalle del bar, in piazza Margana, al ghetto, si trova Palazzo Velli Cardelli: l’ingresso è celebre per le poste del “Ventresca”, a cui er Pomata (Enrico Montesano), che vive qui, deve 300mila lire.
La divertente scena della truffa di largo Arenula 2 ai danni di “Manzotin”, fortunato scommettitore macellaio, avviene in un luogo completamente diverso da quello dichiarato nel film, cioè ai Parioli, in via di Villa Emiliani 11. Lo sketch del “whisky maschio senza rischio” in cui Mandrake sta girando un carosello in cui interpreta un vigile che ferma un malcapitato, si svolge in via di Ripetta, di fronte alla Chiesa di San Girolamo degli Schiavoni; poco distante, in piazza Augusto Imperatore, il finto vigile raggirerà un malcapitato per spillargli i soldi di una finta multa; nelle inquadrature di questa celebre scena sono presenti piazza del Porto di Ripetta e l'Ara Pacis, monumento del I secolo a.C., nella versione precedente al rifacimento del 2006. Un’altra truffa, di cui è protagonista er Pomata, parte dall’ingresso dell’ospedale Fatebenefratelli, sull’isola Tiberina, per poi proseguire nella vicina farmacia, dove l’uomo riciclerà alcuni farmaci per racimolare qualche soldo.
Mentre si trovano sulla riva del Tevere, in prossimità di Ponte Milvio, i tre incalliti scommettitori si imbattono nel “collega” avvocato De Marchis, che vuole farla finita perché pieno di debiti. Ma i compari non si perdono d’animo ed escogitano un diabolico piano: la sostituzione del fantino più forte sulla piazza, Jean-Louis Rossini, ingaggiato come driver per la cavalla del conte Dallara, nientemeno che con Mandrake. Lo prelevano all’aeroporto di Fiumicino e inscenano un finto inseguimento tra via Salaria e via Cortona nei pressi di villa Spada. Il finto Rossini nel frattempo, a via Veneto, entra nell’hotel Excelsior.
Il finale è alla stazione di Cesena, dove Mandrake mette in piedi una sceneggiata per mollare la neomoglie Gabriella (Catherine Spaak) nel treno e unirsi agli amici cavallari per una giocata… senza tuttavia muoversi da Roma: la scena è infatti girata alla stazione di San Pietro.
Location principale del film, dove tutto il “pasticcio” è cominciato, è l’ippodromo di Tor di Valle, a Roma, visibile sin dalle prime scene accompagnate dalla "galoppante" colonna sonora firmata Bixio-Frizzi-Tempera. Poco dopo i tre protagonisti sfaccendati si avventureranno verso l’ippodromo di Agnano a Napoli per un’altra giocata a loro avviso vincente. Alla stazione centrale di Napoli, dove stanno per riprendere il treno per Roma, perderanno al gioco delle tre carte i pochi spicci rimastigli per i biglietti.
Altra location fondamentale del film è il Gran Caffè Roma, facilmente riconoscibile ancora oggi, perchè il nome è rimasto lo stesso: il bar di Gabriella, la donna di Mandrake (Gigi Proietti), si trova in piazza d’Aracoeli, davanti al Campidoglio. Alle spalle del bar, in piazza Margana, al ghetto, si trova Palazzo Velli Cardelli: l’ingresso è celebre per le poste del “Ventresca”, a cui er Pomata (Enrico Montesano), che vive qui, deve 300mila lire.
La divertente scena della truffa di largo Arenula 2 ai danni di “Manzotin”, fortunato scommettitore macellaio, avviene in un luogo completamente diverso da quello dichiarato nel film, cioè ai Parioli, in via di Villa Emiliani 11. Lo sketch del “whisky maschio senza rischio” in cui Mandrake sta girando un carosello in cui interpreta un vigile che ferma un malcapitato, si svolge in via di Ripetta, di fronte alla Chiesa di San Girolamo degli Schiavoni; poco distante, in piazza Augusto Imperatore, il finto vigile raggirerà un malcapitato per spillargli i soldi di una finta multa; nelle inquadrature di questa celebre scena sono presenti piazza del Porto di Ripetta e l'Ara Pacis, monumento del I secolo a.C., nella versione precedente al rifacimento del 2006. Un’altra truffa, di cui è protagonista er Pomata, parte dall’ingresso dell’ospedale Fatebenefratelli, sull’isola Tiberina, per poi proseguire nella vicina farmacia, dove l’uomo riciclerà alcuni farmaci per racimolare qualche soldo.
Mentre si trovano sulla riva del Tevere, in prossimità di Ponte Milvio, i tre incalliti scommettitori si imbattono nel “collega” avvocato De Marchis, che vuole farla finita perché pieno di debiti. Ma i compari non si perdono d’animo ed escogitano un diabolico piano: la sostituzione del fantino più forte sulla piazza, Jean-Louis Rossini, ingaggiato come driver per la cavalla del conte Dallara, nientemeno che con Mandrake. Lo prelevano all’aeroporto di Fiumicino e inscenano un finto inseguimento tra via Salaria e via Cortona nei pressi di villa Spada. Il finto Rossini nel frattempo, a via Veneto, entra nell’hotel Excelsior.
Il finale è alla stazione di Cesena, dove Mandrake mette in piedi una sceneggiata per mollare la neomoglie Gabriella (Catherine Spaak) nel treno e unirsi agli amici cavallari per una giocata… senza tuttavia muoversi da Roma: la scena è infatti girata alla stazione di San Pietro.
Primex
Tre amici col vizio delle scommesse ippiche, Bruno Fioretti detto "Mandrake", indossatore morto di fame, Armando Pellicci detto "Er Pomata", disoccupato, e Felice Roversi, parcheggiatore abusivo, trascorrono gran parte del loro tempo cercando di racimolare i soldi per giocare.