Nel 1938, soffiano venti di guerra e le leggi razziali impongono le loro ingiustizie, ma alcuni giovani vogliono continuare a condurre una vita normale. Così, chiuso agli ebrei il circolo del tennis cittadino, si riuniscono per giocare nell’immenso giardino messo a disposizione dai Finzi-Contini. L’ambientazione è a Ferrara, di cui si riconoscono diversi scorci, tra cui la Sinagoga, l’ex teatro Giuseppe Verdi, che nel film è il cinema, il cimitero ebraico dove viene seppellito Alberto che è anche utilizzato come muro di cinta del giardino dei Finzi Contini.
Gli esterni della villa sono quelli di Villa Litta Modigliani a Vedano al Lambro (MB) a ridosso del Parco di Monza. L’immenso giardino che dà il titolo al film è un misto tra il parco monzese e Villa Ada a Roma.
La biblioteca che Giorgio viene invitato a lasciare perché ebreo è la Biblioteca Angelica di Roma, quella privata dei Finzi-Contini dove viene invece accolto per studiare è quella di Palazzo Primoli, sempre a Roma.
Nel 1938, soffiano venti di guerra e le leggi razziali impongono le loro ingiustizie, ma alcuni giovani vogliono continuare a condurre una vita normale. Così, chiuso agli ebrei il circolo del tennis cittadino, si riuniscono per giocare nell’immenso giardino messo a disposizione dai Finzi-Contini. L’ambientazione è a Ferrara, di cui si riconoscono diversi scorci, tra cui la Sinagoga, l’ex teatro Giuseppe Verdi, che nel film è il cinema, il cimitero ebraico dove viene seppellito Alberto che è anche utilizzato come muro di cinta del giardino dei Finzi Contini.
Gli esterni della villa sono quelli di Villa Litta Modigliani a Vedano al Lambro (MB) a ridosso del Parco di Monza. L’immenso giardino che dà il titolo al film è un misto tra il parco monzese e Villa Ada a Roma.
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Arthur Cohn, Gianni Hecht Lucari
Premio Oscar 1972: Miglior film straniero / Festival di Berlino 1971: Orso d'Oro a Vittorio De Sica / David di Donatello 1971: Miglior Film –David Speciale a Lino Capolicchio / Nastro d'argento 1971: Migliore attore non protagonista a Romolo Valli – Migliore scenografia a Giancarlo Bartolini Salimbeni
Tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani. A Ferrara i Finzi-Contini, famiglia aristocratica di origine ebraica, conducono una vita ritirata nella propria villa con giardino, a cui sono ammessi solo pochi amici, mentre fuori le leggi razziali creano disugliaglianza e il mondo si avvia verso lo sfacelo della seconda guerra mondiale.
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