La Torino in cui vivono i protagonisti del film è quella delle piazze e degli spazi ampi all’aperto, che contrastano con quelli stretti e un po’ claustrofobici degli interni, in particolare del carcere delle Vallette dove Lisa rientra tutte le sere dopo una giornata di lavoro in un palazzo in Piazza Solferino, la stessa che la donna e Alberto percorrono più volte. Vediamo camminare Alberto anche sotto i portici di Piazza San Carlo, in Piazza Vittorio Veneto e soffermarsi a riflettere sul Lungo Po. Presenti nel film anche le stazioni: Porta Susa, da cui Lisa dovrebbe partire per Bologna per poi cambiare idea dopo aver scoperto chi è Alberto, e Porta Nuova da cui l’uomo parte per sottoporsi ad un intervento chirurgico.
La Torino in cui vivono i protagonisti del film è quella delle piazze e degli spazi ampi all’aperto, che contrastano con quelli stretti e un po’ claustrofobici degli interni, in particolare del carcere delle Vallette dove Lisa rientra tutte le sere dopo una giornata di lavoro in un palazzo in Piazza Solferino, la stessa che la donna e Alberto percorrono più volte. Vediamo camminare Alberto anche sotto i portici di Piazza San Carlo, in Piazza Vittorio Veneto e soffermarsi a riflettere sul Lungo Po. Presenti nel film anche le stazioni: Porta Susa, da cui Lisa dovrebbe partire per Bologna per poi cambiare idea dopo aver scoperto chi è Alberto, e Porta Nuova da cui l’uomo parte per sottoporsi ad un intervento chirurgico.
Banfilm, La Sept Cinéma, Sacher Film
Alberto Sajevo, professore universitario, incontra casualmente Lisa, la terrorista che, per aver tentato anni prima di ucciderlo sparandogli un colpo alla testa, era stata condannata a trent'anni e che gode ora di un regime di semilibertà.