Per raccontare la storia di Dora il regista Max Croci ha scelto Torino, città della blogger Enrica Tesio e in cui è ambientato il suo libro che ha ispirato il film. Dora vive in un palazzo liberty e lavora presso il Museo del Cinema, all’interno della Mole Antonelliana. Ha una cara amica, Sara, dedita alle più disparate attività, come le lezioni di danza del ventre sul Lungo Po, con il Castello del Valentino sullo sfondo. Ritroviamo Dora indaffarata con i bambini nelle vie più centrali del capoluogo piemontese come Piazza Vittorio Veneto e i portici di via Po. Il fiume cittadino è sempre presente con i suoi Murazzi. Spesso ritroviamo la protagonista al Parco del Valentino. Il piccolo Pietro ama tanto i treni, al punto da infilarsi dentro un convoglio diretto a Milano: si riconoscono in particolare le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova.
L’epilogo del film è a nord di Fregene, presso il cosiddetto Villaggio dei Pescatori di via Silvi Marina. L’edificio che fa da sfondo all’ultima parte del film è Casa Moravia, una villetta costruita sulla foce del Fiume Arrone.
Per raccontare la storia di Dora il regista Max Croci ha scelto Torino, città della blogger Enrica Tesio e in cui è ambientato il suo libro che ha ispirato il film. Dora vive in un palazzo liberty e lavora presso il Museo del Cinema, all’interno della Mole Antonelliana. Ha una cara amica, Sara, dedita alle più disparate attività, come le lezioni di danza del ventre sul Lungo Po, con il Castello del Valentino sullo sfondo. Ritroviamo Dora indaffarata con i bambini nelle vie più centrali del capoluogo piemontese come Piazza Vittorio Veneto e i portici di via Po. Il fiume cittadino è sempre presente con i suoi Murazzi. Spesso ritroviamo la protagonista al Parco del Valentino. Il piccolo Pietro ama tanto i treni, al punto da infilarsi dentro un convoglio diretto a Milano: si riconoscono in particolare le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova.
L’epilogo del film è a nord di Fregene, presso il cosiddetto Villaggio dei Pescatori di via Silvi Marina. L’edificio che fa da sfondo all’ultima parte del film è Casa Moravia, una villetta costruita sulla foce del Fiume Arrone.
La vita di Dora finisce sottosopra quando il compagno Davide la lascia dopo sette anni di relazione e due figli. Sopraffatta dalla routine quotidiana e lavorativa, Dora si rifiuta di elaborare il lutto sentimentale, finché non arriva il momento di raccontare la verità al figlio Pietro.