Elia è l’ultimo abitante di quel che rimane di Provvidenza, paese fantasma che un terremoto ha raso al suolo anni prima. Il resto della comunità ha preferito dimenticare, andare avanti altrove, ma lui no. Ostinato, continua a volerne mantenere viva la memoria, ne raccoglie i ricordi, frammenti delle storie che l’hanno popolato, che riaffiorano qua e là sotto forma di oggetti abbandonati o disegni dei bambini che frequentavano la scuola crollata. Provvidenza è frutto di una lunga ricerca tra i tanti paesi fantasma dell’Italia meridionale. Alla fine la scelta del regista è caduta su Apice Vecchia, un borgo sospeso nel tempo a pochi chilometri da Benevento abbandonato a seguito dei terremoti del 1962 e del 1980. Tutto è immobile, tra le macerie. C’è una piazza deserta e alcune insegne semi distrutte a memoria di un’epoca che non esiste più: “Biliardi”, “Salone”. È poi c’è un grande telo, un’immagine di quello che era il borgo, ad uso e consumo dei turisti che arrivano in comitiva grazie allo sforzo dell’amico Gesualdo.
Alla location principale si sono affiancati altri set nel barese: la casa di Elia è a Gravina in Puglia, città che si estende sulla sponda di una gravina profonda più di 100m. Alcune scene hanno riguardato la spianata nei pressi della Chiesa-Grotta Madonna della Stella da cui si domina tutto il borgo arroccato sulla gravina, e l’antico quartiere di Fondovito-San Michele, a sud-ovest del centro storico gravinese, protetto da San Michele Arcangelo.
Elia è l’ultimo abitante di quel che rimane di Provvidenza, paese fantasma che un terremoto ha raso al suolo anni prima. Il resto della comunità ha preferito dimenticare, andare avanti altrove, ma lui no. Ostinato, continua a volerne mantenere viva la memoria, ne raccoglie i ricordi, frammenti delle storie che l’hanno popolato, che riaffiorano qua e là sotto forma di oggetti abbandonati o disegni dei bambini che frequentavano la scuola crollata. Provvidenza è frutto di una lunga ricerca tra i tanti paesi fantasma dell’Italia meridionale. Alla fine la scelta del regista è caduta su Apice Vecchia, un borgo sospeso nel tempo a pochi chilometri da Benevento abbandonato a seguito dei terremoti del 1962 e del 1980. Tutto è immobile, tra le macerie. C’è una piazza deserta e alcune insegne semi distrutte a memoria di un’epoca che non esiste più: “Biliardi”, “Salone”. È poi c’è un grande telo, un’immagine di quello che era il borgo, ad uso e consumo dei turisti che arrivano in comitiva grazie allo sforzo dell’amico Gesualdo.
Alla location principale si sono affiancati altri set nel barese: la casa di Elia è a Gravina in Puglia, città che si estende sulla sponda di una gravina profonda più di 100m. Alcune scene hanno riguardato la spianata nei pressi della Chiesa-Grotta Madonna della Stella da cui si domina tutto il borgo arroccato sulla gravina, e l’antico quartiere di Fondovito-San Michele, a sud-ovest del centro storico gravinese, protetto da San Michele Arcangelo.
Elia è l'ultimo abitante di Provvidenza, paese distrutto da un terremoto. Incapace di liberarsi del ricordo di sua moglie che, tra quelle pietre, ha perso la vita, si ostina a difendere la memoria di quel borgo e si rifiuta di seguire il resto della comunità che, trasferendosi a “Nuova Provvidenza”, ha preferito dimenticare.
