È una Trieste piena di misteri la città che fa da sfondo a Libera, serie tv Rai in 8 episodi con protagonista Lunetta Savino nei panni di una magistrata integerrima costretta ad unirsi ad un criminale da strapazzo (Matteo Martari) per portare avanti un'indagine segreta. Tutto ha inizio quando la donna riesce a mettersi sulle tracce dell'uomo che ritiene colpevole della morte di sua figlia Bianca, avvenuta quindici anni prima. Da qui in avanti, condurrà una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e la sua adorata nipote.
La storia passa dunque per la zona bene della città, con al centro il Palazzo di Giustizia di Trieste dove lavora Libera Orlandi, ma anche l'immancabile piazza Unità d'Italia, simbolo di ogni produzione che, come in questo caso, voglia rendere la città coprotagonista del racconto. "Trieste ha tanti aspetti in uno – ha commentato il regista Gianluca Mazzella – è una città elegante, molto pulita e ordinata, ma allo stesso tempo ha delle zone d'ombra. Abbiamo girato in luoghi istituzionali, come il Tribunale di Trieste che ci ha concesso gli spazi, così come nei quartieri periferici, senza dimenticare il mare". La produzione ha infatti effettuato riprese tra le pieghe del porto così come allo Yacht Club; nelle vie eleganti, così come nei quartieri popolari come "il quadrilatero di Melara" dove Libera va a scovare Pietro e che nella serie viene menzionato come "l'alveare".
Coinvolti anche i comuni di Muggia e di Duino Aurisina. Alcune scene hanno avuto come sfondo Lubiana, città slovena a pochi chilometri dal confine.
È una Trieste piena di misteri la città che fa da sfondo a Libera, serie tv Rai in 8 episodi con protagonista Lunetta Savino nei panni di una magistrata integerrima costretta ad unirsi ad un criminale da strapazzo (Matteo Martari) per portare avanti un'indagine segreta. Tutto ha inizio quando la donna riesce a mettersi sulle tracce dell'uomo che ritiene colpevole della morte di sua figlia Bianca, avvenuta quindici anni prima. Da qui in avanti, condurrà una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e la sua adorata nipote.
La storia passa dunque per la zona bene della città, con al centro il Palazzo di Giustizia di Trieste dove lavora Libera Orlandi, ma anche l'immancabile piazza Unità d'Italia, simbolo di ogni produzione che, come in questo caso, voglia rendere la città coprotagonista del racconto. "Trieste ha tanti aspetti in uno – ha commentato il regista Gianluca Mazzella – è una città elegante, molto pulita e ordinata, ma allo stesso tempo ha delle zone d'ombra. Abbiamo girato in luoghi istituzionali, come il Tribunale di Trieste che ci ha concesso gli spazi, così come nei quartieri periferici, senza dimenticare il mare". La produzione ha infatti effettuato riprese tra le pieghe del porto così come allo Yacht Club; nelle vie eleganti, così come nei quartieri popolari come "il quadrilatero di Melara" dove Libera va a scovare Pietro e che nella serie viene menzionato come "l'alveare".
Coinvolti anche i comuni di Muggia e di Duino Aurisina. Alcune scene hanno avuto come sfondo Lubiana, città slovena a pochi chilometri dal confine.
11 Marzo Film, Rai Fiction
Cosa succede quando la Legge, il valore più alto nella vita di una donna magistrata, si scontra con il desiderio di farsi giustizia da soli? Sullo sfondo di una Trieste piena di misteri, una giudice considerata integerrima, si unisce a un criminale da strapazzo per compiere un’indagine segreta e rocambolesca: porterà avanti una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e la sua adorata nipote.