Nel 1327 Ludovico di Baviera, futuro imperatore del Sacro Romano Impero proclama la separazione tra politica e religione. Papa Giovanni XXII lo scomunica. È guerra tra i due eserciti in Italia.
Guglielmo da Baskerville, monaco francescano ed ex inquisitore, sta predicando e dividendo il pane con alcuni poveri sulla scalinata dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte a Montelabate (PG) quando si imbatte nel giovane novizio Adso, scappato dalla guerra a cui lo ha costretto il padre che, affascinato dal frate, decide di seguirlo. Da una conversazione di Guglielmo con il padre di Adso presso il Distaccamento del comando imperiale in Toscana, il cui quartier generale è in realtà il castello medievale di Roccascalegna (CH) per gli esterni e il Castello Odescalchi di Bracciano (RM) per gli interni, scopriamo che frate Guglielmo è stato scelto dall’imperatore per condurre la disputa con il papa. Ad indicare la residenza papale, sono proprio gli esterni di Palais des Papes di Avignone, nel Sud della Francia (interni a Cinecittà). Qui l’inquisitore Bernardo Gui racconta al papa come abbia messo al rogo un seguace della setta eretica di fra Dolcino a Firenze, sebbene il balcone da cui affaccia sia quello di Palazzo dei Priori e l’esecuzione della condanna avvenga in piazza IV Novembre a Perugia. Coinvolte nelle riprese anche la Rocca Paolina, sede del mercato e il borgo di Bevagna (PG), in particolare il mercato coperto e piazza Silvestri con la Chiesa di San Silvestro.
Guglielmo e Adso intraprendono dunque un lungo viaggio verso un monastero benedettino tra le Alpi. Durante una sosta Guglielmo mostra ad Adso un astrolabio: la location è l’anfiteatro di Tusculum a Frascati (RM). Nei dintorni del parco del Tuscolo si muove anche la setta dei dolciniani nei vari flashback della storia. L’abbazia benedettina è quasi interamente ricreata negli Studios di Cinecittà, in cui, oltre a tre teatri di posa per gli interni, si è usata un’area esterna di 4.000mq, dove si è ricostruita una corte su cui si affacciano gli edifici principali del monastero tra cui la chiesa e la torre, ma anche stalle, dormitori, fucine, ospedale, la sala del capitolo (dove avvengono i processi per eresia) e la misteriosa biblioteca, costruita sia in teatro e che all’aperto per la scena dell’incendio. Uno degli scenari esterni dell’Abbazia, quando viene ritrovato il cadavere di fratello Adelmo è tuttavia la Rocca Guidonesca a Rocchettine, nel territorio di Torri in Sabina (RI). La chiesa dove si commemorano i frati morti è Santa Maria in Cosmedin, Basilica che si trova in Piazza della Bocca della Verità a Roma. Anche il chiostro dove spesso Guglielmo riflette con Adso sugli strani accadimenti all’interno del monastero è autentico, ed è quello dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte.
Sebbene ricostruita, l’intera struttura sembra trovarsi tra le pendici innevate di Campo Felice, nel territorio del comune di Lucoli (AQ); è circondata dai boschi della Faggeta di Soriano (VT), sul monte Cimino; nella frazione di Chia, sempre nel territorio di Soriano, si trovano le cascate del mulino dove Salvatore lavora la carta; Anna e la giovane amata da Adso si muovono nel bosco di Macchia Grande a Manziana (RM).
Civita di Bagnoregio (VT) privata del suo ponte è Pietranera, il “covo” dei dolciniani dove arriva l’inquisizione. Dolcino e Margherita vengono giustiziati nel Parco archeologico di Vulci. Bernardo Gui si accampa con le sue guardie tra le rovine di Santa Maria di Galeria Antica, paese medievale a nord di Roma. Anna tenta di ucciderlo con una freccia ma manca il colpo ed è costretta a fuggire tra le Gole di San Martino (CH) all’interno del Parco della Majella.
Nel 1327 Ludovico di Baviera, futuro imperatore del Sacro Romano Impero proclama la separazione tra politica e religione. Papa Giovanni XXII lo scomunica. È guerra tra i due eserciti in Italia.
Guglielmo da Baskerville, monaco francescano ed ex inquisitore, sta predicando e dividendo il pane con alcuni poveri sulla scalinata dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte a Montelabate (PG) quando si imbatte nel giovane novizio Adso, scappato dalla guerra a cui lo ha costretto il padre che, affascinato dal frate, decide di seguirlo. Da una conversazione di Guglielmo con il padre di Adso presso il Distaccamento del comando imperiale in Toscana, il cui quartier generale è in realtà il castello medievale di Roccascalegna (CH) per gli esterni e il Castello Odescalchi di Bracciano (RM) per gli interni, scopriamo che frate Guglielmo è stato scelto dall’imperatore per condurre la disputa con il papa. Ad indicare la residenza papale, sono proprio gli esterni di Palais des Papes di Avignone, nel Sud della Francia (interni a Cinecittà). Qui l’inquisitore Bernardo Gui racconta al papa come abbia messo al rogo un seguace della setta eretica di fra Dolcino a Firenze, sebbene il balcone da cui affaccia sia quello di Palazzo dei Priori e l’esecuzione della condanna avvenga in piazza IV Novembre a Perugia. Coinvolte nelle riprese anche la Rocca Paolina, sede del mercato e il borgo di Bevagna (PG), in particolare il mercato coperto e piazza Silvestri con la Chiesa di San Silvestro.
Guglielmo e Adso intraprendono dunque un lungo viaggio verso un monastero benedettino tra le Alpi. Durante una sosta Guglielmo mostra ad Adso un astrolabio: la location è l’anfiteatro di Tusculum a Frascati (RM). Nei dintorni del parco del Tuscolo si muove anche la setta dei dolciniani nei vari flashback della storia. L’abbazia benedettina è quasi interamente ricreata negli Studios di Cinecittà, in cui, oltre a tre teatri di posa per gli interni, si è usata un’area esterna di 4.000mq, dove si è ricostruita una corte su cui si affacciano gli edifici principali del monastero tra cui la chiesa e la torre, ma anche stalle, dormitori, fucine, ospedale, la sala del capitolo (dove avvengono i processi per eresia) e la misteriosa biblioteca, costruita sia in teatro e che all’aperto per la scena dell’incendio. Uno degli scenari esterni dell’Abbazia, quando viene ritrovato il cadavere di fratello Adelmo è tuttavia la Rocca Guidonesca a Rocchettine, nel territorio di Torri in Sabina (RI). La chiesa dove si commemorano i frati morti è Santa Maria in Cosmedin, Basilica che si trova in Piazza della Bocca della Verità a Roma. Anche il chiostro dove spesso Guglielmo riflette con Adso sugli strani accadimenti all’interno del monastero è autentico, ed è quello dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte.
Sebbene ricostruita, l’intera struttura sembra trovarsi tra le pendici innevate di Campo Felice, nel territorio del comune di Lucoli (AQ); è circondata dai boschi della Faggeta di Soriano (VT), sul monte Cimino; nella frazione di Chia, sempre nel territorio di Soriano, si trovano le cascate del mulino dove Salvatore lavora la carta; Anna e la giovane amata da Adso si muovono nel bosco di Macchia Grande a Manziana (RM).
Civita di Bagnoregio (VT) privata del suo ponte è Pietranera, il “covo” dei dolciniani dove arriva l’inquisizione. Dolcino e Margherita vengono giustiziati nel Parco archeologico di Vulci. Bernardo Gui si accampa con le sue guardie tra le rovine di Santa Maria di Galeria Antica, paese medievale a nord di Roma. Anna tenta di ucciderlo con una freccia ma manca il colpo ed è costretta a fuggire tra le Gole di San Martino (CH) all’interno del Parco della Majella.
11 Marzo Film, Palomar, Rai Fiction, Tele München
Dal best seller di Umberto Eco. Una serie di delitti sconvolge la routine di un monastero benedettino sperduto tra i monti dell’Italia settentrionale negli ultimi giorni di novembre del 1327. Il frate Guglielmo da Baskerville, in visita al monastero per una disputa, è chiamato ad indagare.