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All’Aquila Film Festival le film commission si raccontano

15-11-2023 Tempo di lettura: 7 minuti

Nell’ambito del 16° L’Aquila European Film Festival (13-18 novembre 2023), si è tenuto un panel dal titolo “Il sistema virtuoso delle Film Commission: best practice dal nord al sud”. Sono intervenuti Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte, Cristina Priarone, nella doppia veste di presidente di Italian Film Commissions e di direttore di Roma Lazio Film Commission, Nicola Tarantino, direttore di Sicilia Film Commission, Stefania Ippoliti, direttore di Toscana Film Commission, Daniele Corvi, consigliere di Umbria Film Commission, Ester Di Cino dirigente del servizio Beni e Attività Culturali della Regione Abruzzo.

Tema del panel, in vista dell’imminente nascita di Abruzzo Film Commission, illustrare le buone pratiche provenienti dalle altre film commission, soprattutto nella fase di avvio delle rispettive attività.

Cristina Priarone ha illustrato i pro e i contro del puntare sul solo cineturismo per la promozione dei territori, pratica che ha un andamento a spirale. funziona quando il film è oggetto di curiosità dei turisti, ma ha bisogno di vitalità per mantenere alta l’attenzione sul territorio, anche quando l’interesse per il film svanisce per rivolgersi ad altri film girati in luoghi differenti. Il territorio deve essere in grado di cogliere l’opportunità agendo in due direzioni: da un lato attraverso un’offerta turistica strutturata, dall’altro incentivando servizi e risorse dedicate all’audiovisivo e ad attrarre le produzioni che poi avranno a loro volta ricadute sul territorio. È fondamentale costruire una rete sul territorio, lavorando in connessione con sindaci e referenti, aiutando i comuni ad esempio a costruire un’offerta che non necessariamente deve tradursi in risorse economiche, ma che possa sottendere un risparmio per le produzioni: ad esempio si possono mettere a disposizione delle produzioni gratuitamente gli spazi del Comune. Il cinema nel Lazio è molto focalizzato su Roma e lo sforzo della film commission è quello di decentrare le attività sul resto della regione, ad esempio con premialità se si gira fuori dalla capitale. Questo ha innescato attrattività per molte aree.

Nicola Tarantino ricorda le peculiarità della propria film commission, a partire dalla struttura giuridica con i suoi limiti e vantaggi: Sicilia Film Commission non è una fondazione ma un ufficio interno al dipartimento della regione che si occupa di turismo. La promozione del territorio è dunque un input di natura strategica e politica che permette di pensare ad azioni collaterali di promozione turistica. Quest’anno per la prima volta la Sicilia ha aderito al protocollo green film per la produzione di opere che limitino l’impatto ambientale: l’adesione al protocollo ideato da Trentino Film Commission è la prova che la rete delle film commission sia una best practice dal punto di vista della condivisione delle esperienze amministrative.

Stefania Ippoliti racconta la scelta fatta da Toscana Film Commission di essere parte di Fondazione Sistema Toscana, che si occupa non solo di cultura cinematografica ma anche di promozione del territorio. La Toscana risulta spesso schiacciata dall’iconografia rappresentata dai propri monumenti e storia – si pensi a Siena e alla sua campagna o alla torre pendente di Pisa – ma con l’esperienza si è capito che non è necessario cambiare l’immagine della Toscana nel mondo e che la sua iconografica ne costituisce la chiave d’accesso. La film commission lavora a stretto contatto con la rete di tutti i Comuni e questo permette di dare risposte immediate, una rapidità che, anche mancanza di fondi, si traduce in voce di risparmio per le produzioni. L’altra scelta fatta è quella di valorizzare la forza lavoro presente sul territorio anche se questa non nasce per lavorare per l’audiovisivo: con questo presupposto sono nate le Manifatture Digitali, che seguono le vocazioni dei territori dove sono installate: il tessile per Prato, la scenografia per Pistoia, le nuove tecnologie per Pisa. Conoscere bene il proprio territorio e cercarne le peculiarità sarà importante quando l’Abruzzo costituirà la nuova film commission.

Paolo Manera ricorda come Film Commission Torino Piemonte segue le grandi produzioni come le piccole: sceglierne l’una o l’altra non è solo sconsigliato ma impossibile. È necessario studiare strumenti dedicati e che abbiamo continuità – la scelta della film commission è quella di differenziare i bandi per le produzioni internazionali rispetto a quelli per produzioni indipendenti piccole o esordienti – ma allo stesso tempo è importante una presenza quotidiana che faccia tra tramite tra produzioni e territorio, e che abbiamo rapporti con le produzioni internazionali così come con quelle italiane, che siano service, produttori esecutivi o minoritari, meglio se provenienti dalla propria regione. La film commission lavora molto con paesi limitrofi o poco distanti come Svizzera e Germania, che in alcuni casi hanno proposto storie che coinvolgevano i territori, in altri casi ne hanno cavalcato la verosimiglianza paesaggistica. Lavorare con team internazionali è molto importante per i lavoratori del comparto locale, che hanno fatto esperienza senza necessariamente scomodare Hollywood la cui presenza sul territorio è più sporadica.

Daniele Corvi, in rappresentanza dell’ultima nata tra le film commission italiane, insiste sulla necessità di lavorare sulla formazione delle maestranze e di sostenere la piccola produzione, essenziale per poi interfacciarsi con le produzioni più grandi. Il primo passaggio una volta costituita una nuova film commission è la ricognizione di quello che c’è già sul territorio in termini di maestranze, festival etc. Questa dovrà poi lavorare per attrarre e fare in modo che produzioni si sentano a casa, anche attivando convenzioni con alberghi o comuni.

Ester Di Cino ha ringraziato da Italian Film Commissions per il grande apporto ricevuto in questa fase di ricognizione nel capire quali devono essere le finalità di una film commission e l’importanza della scelta di direttore e cda. Il primo lavoro per l’Abruzzo è stato entrare nella materia; si è poi arrivati a definire la struttura della film commission e ne è stato approvato lo statuto. Il prossimo passo sarà l’approvazione dello schema di atto costitutivo a cui seguirà la nomina dei componenti del cda. La via che si sta seguendo è quella di individuare persone competenti con professionalità trasversali. Riguardo ai finanziamenti, il lavoro sta proseguendo su risorse comunitarie. Grande importanza, infine, verrà data all’aspetto della formazione e a quello del supporto alle produzioni locali.

(Monica Sardelli)

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