La storia narrata da Alice Rohrwacher nel suo film, per cui si è aggiudicata il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes 2018, è frutto di un fantasioso compromesso tra la fiaba e il dramma. Il mondo così come lo conoscono i contadini a servizio della marchesa De Luna sembra rimasto congelato in un sistema medievale in cui vige ancora la mezzadria.
Il paese de l’Inviolata viene ricostruito tra le vecchie case e le colline del Lazio, in particolare nella suggestiva Civita di Bagnoregio, chiamata la “città che muore”, e nella frazione di Vetriolo in provincia di Viterbo. Per il paesaggio rurale le riprese hanno riguardato anche l’Umbria, con Castel Giorgio, che si estende sull'Altopiano dell'Alfina in provincia di Terni.
Quando i protagonisti vengono condotti dalla bolla isolante della campagna alla crudezza della civiltà moderna, lo scenario cambia completamente, dividendo il film in due parti nettamente identificabili anche visivamente.
I luoghi urbani in cui si ritrovano i personaggi dopo diversi anni sono quelli della città di Milano, ma anche di Torino e Civitavecchia, scorci di quartieri del centro città o di zone periferiche che possono rappresentare quelli di qualsiasi altra città odierna, dove le regole per la sopravvivenza sono molto più dure e difficili da rispettare.
La storia narrata da Alice Rohrwacher nel suo film, per cui si è aggiudicata il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes 2018, è frutto di un fantasioso compromesso tra la fiaba e il dramma. Il mondo così come lo conoscono i contadini a servizio della marchesa De Luna sembra rimasto congelato in un sistema medievale in cui vige ancora la mezzadria.
Il paese de l’Inviolata viene ricostruito tra le vecchie case e le colline del Lazio, in particolare nella suggestiva Civita di Bagnoregio, chiamata la “città che muore”, e nella frazione di Vetriolo in provincia di Viterbo. Per il paesaggio rurale le riprese hanno riguardato anche l’Umbria, con Castel Giorgio, che si estende sull'Altopiano dell'Alfina in provincia di Terni.
Quando i protagonisti vengono condotti dalla bolla isolante della campagna alla crudezza della civiltà moderna, lo scenario cambia completamente, dividendo il film in due parti nettamente identificabili anche visivamente.
I luoghi urbani in cui si ritrovano i personaggi dopo diversi anni sono quelli della città di Milano, ma anche di Torino e Civitavecchia, scorci di quartieri del centro città o di zone periferiche che possono rappresentare quelli di qualsiasi altra città odierna, dove le regole per la sopravvivenza sono molto più dure e difficili da rispettare.
Tempesta, Amka Films Productions, Ad Vitam Production, Pola Pandora Filmproduktions
Festival di Cannes 2018: Premio alla Sceneggiatura ad Alice Rohrwacher
In un paese sospeso nel tempo dal nome "Inviolata", intorno agli anni '90, a diverse generazioni di agricoltori viene fatto credere dalla marchesa Alfonsina de Luna di non aver altre alternative se non quella di essere mezzadri della sua piantagione di tabacco. Ma l'amicizia tra il paesano dal cuore troppo buono, Lazzaro, e il figlio della marchesa, Tancredi, provocherà la rottura degli equilibri e lo svelamento dell'inganno.